[Oa-italia] Digest di OA-Italia, Volume 112, Numero 15

Alessandro Sarretta alessandro.sarretta a gmail.com
Gio 28 Gen 2016 01:06:05 CET


Bella discussione, non c'è che dire! :)

On 27/01/2016 21:08, Stefano Salvia wrote:
> Circa 300 colleghi hanno visualizzato il mio profilo, sono stato 
> "aggiunto" e ho "aggiunto" ricercatori italiani e stranieri (anche 
> asiatici e mediorientali) che si occupano di cose vicine ai miei 
> interessi di studio o comunque affini, e non avrei avuto altro modo 
> per entrare in contatto con loro. Mi hanno scritto in diversi e ho 
> avuto occasioni di discussione che altrimenti mi sarebbero state 
> precluse. In un mondo dove "fare rete" è sempre più 
> impellente, evidentemente per "access to knowledge" non si può e non 
> si deve intendere solo l'accessibilità materiale della produzione 
> scientifica, il fatto che io possa accedere e fruirne liberamente, è 
> necessario anche tutto l'aspetto relazionale per "gradi di 
> separazione" che piattaforme come Academia, Research Gate o Linkedin 
> assicurano.
>
> Per la mia esperienza posso concludere che un articolo condiviso non è 
> accessibile ed interessante in sé, in quanto semplicemente 
> disponibile, ma in quanto articolo pubblicato da un collega con cui mi 
> interessa essere in contatto, che mi interessa "leggere" e magari 
> recensire, e magari discuterci. Un articolo pubblicamente disponibile 
> in un repository resta lettera morta se non sono motivato ad andare a 
> leggermelo perché ho scoperto via social che c'è il collega tal dei 
> tali nell'Università tale dei tali che si occupa proprio di quello che 
> mi interessa approfondire.
tutto questo sicuramente è vero, l'interazione tra colleghi vicini e 
lontani è ingrediente fondamentale per interessarsi, conoscere, 
approfondire.
Io per esempio uso molto Twitter per questo tipo di interazioni e molto 
meno Academia o Research Gate, ma queste sono scelte personali.
>
> Questo per dire che a mio giudizio se si vuole che i 
> repositories "funzionino" e la via green decolli bisogna per così dire 
> unire all'etica dei repositories la pragmatica dei social network. Un 
> repository dovrebbe essere al tempo stesso un archivio, una "rivista 
> online green OA" latu sensu (strutturata per directories tematiche e 
> parole chiave, come i "research interests" di Academia) e un 
> forum-social network in cui essere "profilati" come ricercatori 
> e facilmente "interagibili" (scusate la transitività) con i propri 
> colleghi, come avviene oggi con le piattaforme commerciali.
Su questo invece non sono così sicuro.
Secondo me i repositories dovrebbero fare bene i repositories e i social 
i social. Nel senso che se i repositories hanno contenuti accessibili in 
modo aperto e standard, poi l'accesso integrato e con funzionalità 
aggiuntive (discussione, post peer review etc.) è bene che lo facciano 
piattaforme dedicate.
Ad es. l'aggregazione dei propri paper a articoli funziona benissimo in 
ORCID collegando i vari account di Scopu, Figshare, Zenodo etc.
E iniziative come ScienceOpen (https://www.scienceopen.com/) ad es. in 
pochi mesi hanno reso ricercabili più di 11 milioni di risorse.
> Detto questo, mi è capitato di vedere alcuni colleghi fregarsene 
> altamente (a proprio rischio) dell'embargo e caricare direttamente il 
> pdf editoriale, così come mi è capitato di incontrare pdf 
> editoriali strategicamente piazzati nella sezione "Drafts" o "Teaching 
> documents". Disobbedienza in-civile? Fatto sta che anche così il 
> sottoscritto ha potuto "bookmarkare" (orribile) e soprattutto 
> scaricare sul proprio pc quelli che in teoria avrebbero dovuto essere 
> articoli ad accesso chiuso, e che gli sono stati decisamente più utili 
> così che non se li avesse letti (almeno) un anno dopo. Chi va con lo 
> zoppo impara a zoppicare, diciamolo senza ipocrisie.
E questo è appunto il motivo ad es.perché io non utilizzo volentieri 
Research Gate e Academia, perché se poi tutti zoppichiamo, alla fine non 
andiamo da nessuna parte... :-)
In realtà vedo tutta la potenzialità dell'interazione nei /sci-ocial/ 
/media /(to'... lanciamo un nuovo termine per i social per la science? 
;-P) ma mi danno fastidio le "disobbedienze" che vengono fatte 
essenzialmente per pigrizia e opportunismo...

Ale

P.S. cmq, per accedere a letteratura di interesse, la vecchia e cara 
richiesta via e-mail all'autore del paper vale ancora, solitamente 
funziona bene e non viola nessun copyright

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Alessandro Sarretta

skype/twitter: alesarrett
Web: ilsarrett.wordpress.com <http://ilsarrett.wordpress.com>

Research information:

  * Google scholar profile
    <http://scholar.google.it/citations?user=IsyXargAAAAJ&hl=it>
  * ORCID <http://orcid.org/0000-0002-1475-8686>
  * Research Gate <https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta>
  * Impactstory <https://impactstory.org/AlessandroSarretta>

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