[Oa-italia] R: Elsevier e l'Italia: der Teufel steckt im Detal (richiesta di aiuto)

Irene Frascari irene.frascari2 a unibo.it
Gio 17 Gen 2019 13:31:46 CET


Salve,
scrivo da Bologna, sono una collega di Marialaura Vignocchi. È la prima volta che scrivo alla lista.
Mi inserisco nel discorso per riportarvi cosa suggeriamo ai ricercatori dell'università di Bologna quando devono fare Green OA e rispettare l'embargo massimo imposto dalla Commissione per il deposito delle versioni post-print.
Il ricercatore scrive all'editore facendo presente che il contributo è legato ad un progetto europeo e chiedendo la riduzione dell'embargo: per chiedere la riduzione dell'embargo si chiede all'editore di sottoscrivere un " model amendment to publishing agreement" fornito dalla commissione opportunamente personalizzato con i dati del progetto e dell'articolo (il link è il seguente: http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/other/hi/oa-pilot/h2020-oa-guide-model-for-publishing-a_en.pdf, vedi ).
Se l'editore accetta si deposita il post-print con embargo ridotto.
Se l'editore non accetta (o non risponde) si deposita il post-print con l'embargo indicato nelle policy editoriali. In questo caso però chiediamo al ricercatore di depositare anche il pre-print immediatamente accessibile. Il carteggio con l'editore contente il diniego viene fatto avere all'officer.
Un cordiale saluto,

Irene Frascari


-----Messaggio originale-----
Da: OA-Italia <oa-italia-bounces a openarchives.it> Per conto di Maria Chiara Pievatolo
Inviato: giovedì 17 gennaio 2019 11:38
A: Lista di discussione su temi relativi all'accesso aperto <oa-italia a openarchives.it>
Oggetto: [Oa-italia] Elsevier e l'Italia: der Teufel steckt im Detal (richiesta di aiuto)

Salve.

Vi sottopongo il caso di un mio collega, che ha un progetto di ricerca europeo il quale lo obbliga a rendere disponibili gli articoli entro 6 mesi dalla pubblicazione, come da raccomandazione EU del 2012.

La rivista di Elsevier su cui pubblica impone però un embargo di due
anni: questo significa - dice il mio collega - che a lui non resta che pagare, anche se pensa tutto il male possibile del ben noto contratto.

Gli ho consigliato di far presente la situazione italiana al finanziatore europeo. Esistono altri modi più concreti per aiutarlo?

Attendo i vostri consigli.

Grazie in anticipo,
MCP



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