[Oa-italia] I matematici colpiscono ancora, su PlanS e Open Access

Elena Giglia elena.giglia a unito.it
Gio 6 Giu 2019 20:15:10 CEST


Buonasera,
se non l'avessi letto non ci crederei:
http://maddmaths.simai.eu/comunicare/open-access-opportunita-o-minaccia/

Difficile sintetizzare in poche parole una replica a tante e tali falsità,
ci ho provato sul sito ROARS Facebook dove questo post è stato condiviso,
copio i punti qui perché davvero si tratta di disinformazione all'ennesima
potenza. C'e' da augurarsi che siano un tantino piu' accurati e rigorosi
quando facciano ricerca.

1) "della modalità in cui la commissione europea e le riviste commerciali
stanno operando". PlanS è un documento redatto da 14 enti di finanziamento
della ricerca riuniti in CoalitionS, non dalla Commissione Europea, che lo
sostiene certo nelle sue finalità (rendere pubblica la ricerca pagata con
fondi pubblici). S sta per speed, per velocizzare una transizione all'open
access che dura da oltre 15 anni e che in questo tempo è servita solo a
raddoppiare gli introiti delle grandi case editrici, il cui giro d'affari
dal recente studio Eur. University Association è di oltre 700 milioni di
euro di abbonamenti nella sola Europa. Fondi pubblici usati per
"ricomprare" ricerca già prodotta con fodni pubblici e poi "chiusa" dietro
abbonamenti carissimi.

2)"il modello di business prevalente presso gli editori commerciali è
attualmente quello in cui l’autore o la sua istituzione paga per poter
pubblicare". Falsità assoluta. Nella Directory of Open Access Journals sono
indicizzate 13.358 riviste. Di queste, 3.542 richiedono il pagamento di una
APC. Fa il 27%, quindi parlare di "modello prevalente" è del tutto
scorretto. Né è vero che PlanS preveda per forza solo il cosiddetto Glod
Open Access e le APC. In PlanS al punto 5 si trova scritto "When Open
Access publication fees are applied, they must be commensurate with the
publication services delivered and the structure of such fees must be
transparent to inform the market and funders potential standardisation and
capping of payments of fees". "When", ovvero nel 27% dei casi.

 3) "Risulta quindi chiaro che questo modello [APC] ha diversi aspetti
molto negativi." Quali? Le APC sono pagate una volta per sempre e da una
sola istituzione, quella dell'autore. E unavolta pagate aprno il contenuto
per tutti. Gli abbonamenti sono pagati ogni anno da tutte le istutizioni
per le stesse riviste, crescono ogni anno del 3,6%, e chiudono il contenuto
per chiunque non abbia abbonamento.
Inoltre, il sistema abbonamento+Impact Factor/ranking di riviste per la
valutazione ha prodotto un ambiente ipercompetitivo per cui il numero di
ritrattazioni per dati falsi o fabbricati cresce ogni giorno (vedere
Retraction Watch, https://retractionwatch.com/) ed esiste una correlazione
netta fra Impact Factor della rivista e numero di rtirattazioni, a riprova
che l'attuale sistema è del tutto rotto (
https://iai.asm.org/content/79/10/3855). E NON si tratta di articoli
pubblicati sulle amose "riviste predatorie", ma su quelle con piu' alto
Impact Factor.

4) "La commissione europea si è assunta compito di presentare un piano di
sviluppo per l’Open Access entro giugno 2019," altra falsità assoluta. E'
CoalitionS che presenta PlanS. Chi coordina CoalitionS è Science Europe,
formato da enti di finanziamento della ricerca. La Commissione ha già le
sue politiche Open in Horizon2020 secondo il principio "as open as
possible, as closed as necessary".

5) " Nel documento preliminare (PLAN S) è contenuta la seguente allarmante
affermazione:

After 1 January 2020 scientific publications on the results from research
funded by public grants provided by national and European research councils
and funding bodies, must be published in compliant Open Access Journals or
on compliant Open Access Platforms."

Intanto PlanS NON è un documento preliminare a nulla, ma un documento a sé
stante, pubblicato il 4 settembre 2018 e rivisto il 31 maggio 2019 dopo una
consultazione pubblica che ha ottenuto più di 600 feedback. Inoltre
a) la data "allarmante" del 1 gennaio 2020 era originariamente contenuta
nelle Conclusioni del Consiglio sulla Competitività del 26 maggio 2016,
sotto presidenza olandese del Consiglio d'Europa. PlanS è stato pensato
appunto per velocizzare questa transizione, e per raggiungere l'obiettivo
fissato dal Consiglio (
https://www.consilium.europa.eu/.../compet/2016/05/26-27/)
b) se qualcuno si fosse preso la briga di leggere i nuovi dieci punti di
PlanS pubblicati il 31 maggio si sarebbe accorto che la data, appunto per
venire incontro alle preoccupazioni espresse in alcuni feedback dalla
comunità scientifica, è stata posticipata di un anno, al 2021.
Questo non toglie che di Open Access si stia parlando dal 2003, e che la
pretesa "transizione" così a rilento abbia favorito solo gli editori e non
certo la comunicazione scientifica

6) "Poiché nel documento sono assenti le proposte attuative," questa la
falsità più enorme.
Le prime Linee Guida per l'Implementazione di PlanS sono state pubblicate
lo scorso 26 novembre 2018. E' stat poi aperta la Consultazione pubblica
fino a febbraio 2019 (i feedabck si trovano qui:
https://unlockingresearch-blog.lib.cam.ac.uk/?p=2433)
Il 31 maggio sono state rilasciate le nuove Linee Guida,
https://www.coalition-s.org/principles-and-implementation/ che prevedono 3
modi per essere confomri a PlanS, ovvero la pubblicazione su riviste o
piattaforme Open Access, il deposito in archivi tipo arXiv purché senza
embargo, la pubblicazione in riviste "ibride" purcheé coperte da
transformative agreement, ovvero in transizione verso il modello Open
(altrimenti le riviste ibride non sono assoultamente ammesse).
Nella nuova versione di PlanS del 31 maggio inoltre è stato inserito un
altro punto cruciale, il numero 10, ovvero modificare i criteri di
valutazione della ricerca:
The Funders commit that when assessing research outputs during funding
decisions they will value the intrinsic merit of the work and not consider
the publication channel, its impact factor (or other journal metrics), or
the publisher

 7) " lasciando al mercato il compito di trovare la soluzione più adatta,
cosa che riteniamo sia un grave errore." Di nuovo falso. Bastterebbe
leggere il punto 5 di PlanS, ovvero
The Funders support the diversity of business models for Open Access
journals and platforms. When Open Access publication fees are applied, they
must be commensurate with the publication services delivered and the
structure of such fees must be transparent to inform the market and funders
potential standardisation and capping of payments of fees
Quello che si chiede è la trasparenza dei contratti con gli editori
(attualmente coperti da non-disclosure clauses) e la trasparenza nella
determinazione del prezzo delle APC, come si legge nelle Implentation
guidelines al punto 5:
Alongside this, cOAlition S will establish on-going monitoring to maintain
transparency and a clear understanding of costs and prices. cOAlition S
will thereby contribute to establishing fair and reasonable prices for
publishing services, including equitable waiver policies, that reflect the
publishing costs. Individual cOAlition S funders may decide to standardise
and cap the reimbursement of services that they will cover through their
grants. cOAlition S may at a later time decide to implement caps in a
coordinated way if unreasonable price levels are observed.

8) "La contrattazione nazionale con le case editrici ci sembra invece uno
strumento imprescindibile per regolamentare l’applicazione del PLAN S,
salvaguardando l’indipendenza della comunità scientifica."
Sull'indipendenza della comuntià scientifica, se intesa come "academic
freedom", si legga Stephen Curry dell'Imperial College London:
http://occamstypewriter.org/.../academic-freedom-and.../

9) "In alcuni paesi europei, gruppi di istituzioni universitarie e di
ricerca hanno tentato di trovare accordi con le case editrici, che non
penalizzino la comunità scientifica, ma a nostra conoscenza, nessun accordo
è andato a buon fine." Io non so veramente in che mondo viviate, per poter
scrivere una cosa del genere.
a) SPARC Big deal cancellation tracking
https://sparcopen.org/our.../big-deal-cancellation-tracking/
b) la Norvegia firma un contratto trasformativo con Elsevier:
https://www.universityworldnews.com/post.php...
c) la Germania firma un contratto trasformativo con Wiley:
https://esac-initiative.org/1st-deal-done-all-german.../
d) in Olanda hanno già concluso contratti trasformativi con quasi tutti i
maggiori editori https://www.openaccess.nl/en
e) la Max Planck ha già contratti trasformativi con quasi tutti gli
editori: lo si vede nelle slide di Colleen Campbell che fra l'altro
spiegano molto bene i contratti trasformativi
https://www.oa.unito.it/.../transformative-agreements-e.../
f) un registro di TUTTI i contratti trasformativi già firmati si trova in
https://esac-initiative.org/.../trans.../agreement-registry/
Direi quindi che ci sono parecchi accordi andati a buon fine.

10) "Per quanto riguarda l’Italia, segnaliamo con preoccupazione che poco
si è fatto. Il 21 maggio 2019 si è tenuto a Roma un convegno organizzato
dalla CRUI dal titolo: L’evoluzione del mercato dell’editoria scientifica.
Dagli interventi al convegno non abbiamo rilevato proposte operative a
salvaguardia della comunità scientifica" Su questo punto siamo in perfetto
accordo.
Sarebbe utile leggere con attenzione la Guida alla contrattazione
pubblicata da qualche settimana dall'Università della California, che ha
recentemente rotto le trattative con Elsevier perchè non venivano incontro
alle richieste di Open access dell'intera comunità scientifica:
https://osc.universityofcalifornia.edu/.../negotiating.../

Verrebbe da piangere.
Buona serata
eg


-- 
dr. Elena Giglia
Unità di progetto Open Access
Direzione Ricerca e Terza Missione
Universita' degli Studi di Torino
tel. +39.011.670*.4191*
Skype: egiglia
www.oa.unito.it

*NOAD OpenAIRE Italy*
https://www.openaire.eu/
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