[Oa-italia] Posizione CARE su transfromative agreements

Alessandro Sarretta alessandro.sarretta a gmail.com
Gio 11 Apr 2019 02:11:10 CEST


Grazie Elena per questo resoconto e stimolo.

On 18/03/19 09:38, Elena Giglia wrote:
> Cari tutti,
> ieri finalmente, complice la giornata uggiosa e gelida, sono riuscita 
> a vedere (in parte) la registrazione della giornata dell'8 marzo 
> scorso alla Sapienza sui transformative agreements e PlanS.
> Vi segnalo, dai minuti 1h05 a 1h29, l'intervento del prof. Pozzolo, 
> coordinatore di CARE.
> https://www.youtube.com/watch?v=ILj843UVJMI

Personalmente ritengo scorrette e troppo semplicistiche soprattutto due 
affermazioni, ripetute più volte:

  * la prima è che l'effetto di una presa di posizione forte (i.e.
    blocco delle trattative) nelle contrattazioni con i grossi
    publishers (come l'esempio citato di Elsevier) non possa essere che
    SciHub: è una visione miope, volutamente fuorviante e palesemente
    poco informata sulle alternative (esistenti e legali: e.g. quelle
    promosse qui
    https://www.hb.se/en/About-UB/Current/News-archive/2018/September/Alternative-Routes-to-Access-New-Elsevier-Publications/
    e qui
    https://openaccess.blogg.kb.se/bibsamkonsortiet/alternative-routes-to-scholarly-articles-and-research-outputs/)
  * la seconda è la reiterata affermazione che solamente i journals con
    subscription possano fornire una "certificazione". Io ho
    interpretato questa affermazione come la capacità di fornire una
    peer review rigorosa, perché veniva messa in confronto con
    repository istituzionali o arxiv. Anche qui credo che ci sia una
    mancanza di conoscenza sulla qualità possibile tramite una peer
    review aperta e sulle prospettive che la promozione di un
    coordinamento migliore e più ampio e di strumenti adeguati e
    condivisi possono fornire in questo campo.

Speriamo che il percorso intrapreso e gli stimoli ed esempi che ci 
arrivano soprattutto dall'estero ci aiutino a cambiare prospettiva...

Ale


> Vi invito a confrontare questo intervento con quello, di ben altro 
> tono e prospettiva, di Colleen Campbell lo scorso 21 febbraio sempre a 
> Roma (disponibile su www.oa.unito.it <http://www.oa.unito.it> nella 
> sezione Eventi).
> A parte un diffuso pregiudizio (avverso) all'idea della transizione 
> all'Open Access, per cui tutti gli elementi magistralmente evidenziati 
> da Colleeen come positivi per scardinare il sistema non competitivo 
> (il passaggio di focus dal pacchetto big deal al singolo articolo, per 
> cui si crea vera concorrenza fra chi offre il servizio) vengono invece 
> presentati come criticita' pesanti e - dal tono generale - 
> insormontabili, ma nel breve intervento si registrano anche alcune 
> informazioni non solo errate ma fuorvianti:
> a) 1h15 si insinua in modo veramente spiacevole - perche' del tutto 
> falso - che i contratti vengano "strappati di fronte alle telecamere 
> per poi essere riaggiustati subito dopo con lo scotch": vi invito a 
> vedere la presentazione della rettrice svedese a Berlino o gli 
> articoli sulla rottura in California, da cui si capisce chiaramente 
> che ben altra e' la determinazione e che non c'e' nessun "inciucio" 
> come scorrettamente insinuato qui
> b) 1h.21 si dice esplicitamente che e' stato fatto l'esercizio di 
> spalmare i costi per articolo del contratto Wiley i Germania (2700 
> euro) sulla realta' italiana, arrivando a un risultato di costi 
> insostenibile per gli atenei. Peccato che
> - Colleen abbia detto e ripetuto che questa operazione NON va fatta 
> (cfr. anche FAQ del contratto 
> https://www.projekt-deal.de/faq-wiley-contract/)  perche' 2700 si 
> riferiscono alla realta' tedesca e sono calcolati in base alla 
> quantita' di pubblicazioni TEDESCHE su Wiley
> - CARE non mi risulta abbia mai richiesto i dati utili a questo tipo 
> di calcolo (APC pagate e numero di articoli pubblicati in generale su 
> Wiley) agli atenei. Solo su questa base si puo' calcolare una cifra 
> realistica per l'Italia
> c) viene presentata un'alternativa a questa transizione nel senso di 
> "allora pubblichiamo solo sui repository" senza peer review. Chi l'ha 
> mai sostenuto? La proposta di Bjoern Brembs e' un po' diversa, basta 
> leggerla. Perche' ai repositories si applica open peer review o 
> commento della community, esattamente come avviene su arXiv (per 
> inciso, nell'intervento si dice anche che i fisici sono avvantaggiati 
> perche' hanno il Green con arXiv... ma IRIS? Questo sconosciuto? Tutti 
> gli atenei hanno la possibilita' di scegliere il green, peccato che 
> gli IRIS siano vuoti di postprint a causa della mancanza di 
> formazione/informazione)
> d) viene ripetutamente fatto cenno a Sci-Hub come se fosse 
> l'alternativa ufficiale - proposta come tale - alle trattative, "tanto 
> si legge tutto su SciHub ma non e' una soluzione che un economista 
> puo' accettare perche' io credo nei contratti". Nessuno ha mai 
> presentato SciHub come un'alternativa ai contratti ne' tanto meno come 
> un'iniziativa Open Access. Chi lo sostiene e' in malafede. SciHub e' 
> un sintomo - grave: il solo fatto che condividere la conoscenza sia 
> diventato illegale deve far riflettere, come dice Bernard Rentier - 
> che il sistema attuale e' in pezzi, e non e' piu' sostenibile. 
> Continuare a firmare contratti non transformative non fa che 
> perpetuare il sistema di cui SciHub e' una reazione (che e' e resta 
> illegale).
> e) il riferimento a quanto paga l'universita' del Molise e' 
> contradditorio, perche' si dice che rispetto a una quota simbolo 
> 100.000 non sarebbero disposti a pagare di piu', ma subito dopo si 
> afferma che in abbonamenti pagano di piu'. ????
> f) l'atteggiamento di 1h28 "non so vediamo Springer cosa mi offre" non 
> e' proprio in linea per es. con quanto hanno fatto in Norvegia e con 
> quanto deciso a Berlino, ovvero che le richieste debbano essere autori 
> mantengono copyright, Open Access immediato, cost-neutral 
> (https://oa2020.org/b14-conference/final-statement/ ) che e' 
> esattamente cio' che la Norvegia ha proposto all'editore (non 
> aspettando un'offerta): su questo si e' rotta la trattativa.
>
> Ora e' vero che da parte degli atenei c'e'una forte pressione a 
> mantenere l'accesso, ma
> - cosa ha fatto CRUI (CARE e OA) in questi anni per diffondere la 
> consapevolezza che un mese di accesso in meno serve a ottenere un 
> beneficio maggiore, ovvero la trasformazione di un sistema? 
> l'esperienza della California e della Svezia in questo e' chiara: 
> dietro ai negoziatori c'e' una comunita' consapevole dei costi e dei 
> benefici
> - in Germania non hanno il contratto Elsevier da due anni. Avete 
> sentito di suicidi in massa o di dimostrazioni di piazza? Non mi pare. 
> Quindi forse si puo' provare
> - il recente caso ACS dimostra che tanto l'accesso viene interrotto 
> comunque, e solo per costringere ad accettare le condizioni della 
> parte editoriale. Buoi per buoi, preferirei stare al buio per una 
> ragione piu' valida.
>
> Credo che, poiche' CARE negozia in nome e per conto degli atenei (e 
> pagata da noi), forse sarebbe il momento di
> - rinegoziare con CARE  i termini del mandato, ma serve un'azione 
> congiunta degli SBA, non basta per es. la lettera di UniMi su Elsevier
> - essere informati maggiormente da CARE sui termini delle 
> contrattazioni, cosa che - dicono le colleghe - viene invece fatto a 
> ridosso della firma, con pochissimi giorni per l'accettazione che 
> quindi impediscono di fatto un confronto aperto all'interno degli atenei.
>
> Come scrivevo nel report da Berlino, c'e' anche il rischio che 
> l'Italia resti isolata nel fronte comune che si e' creato a livello 
> globale negli ultimi mesi. Il che non fa altro che il gioco degli 
> editori commerciali che da anni stiamo pagando sempre piu' caro - con 
> soldi pubblici - perche' di fatto chiudano il contenuto dietro un 
> abbonamento, invece di aprirlo a tutti.
>
> Buona giornata
> eg

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Alessandro Sarretta

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Web: ilsarrett.wordpress.com <http://ilsarrett.wordpress.com>

Research information:

  * Google scholar profile
    <http://scholar.google.it/citations?user=IsyXargAAAAJ&hl=it>
  * ORCID <http://orcid.org/0000-0002-1475-8686>
  * Research Gate <https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta>
  * Impactstory <https://impactstory.org/AlessandroSarretta>

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