[Oa-italia] lavorare con i pre-print - quanto potrebbero essere diversi dai post-print ?

Elena Giglia elena.giglia a unito.it
Mer 14 Mar 2018 18:18:16 CET


Ecco un altro contributo sul tema pre-postprint come output tradizionali,
che credo riprenda gli articoli gia' citati (ma ho letto troppo
velocemente)...
mi piaceva la conclusione
" What the research shows is that when it comes to academic publishing, as
in many other spheres, all that glitters is not gold: humble preprints turn
out to be almost identical to the articles later published in big-name
journals, but available sooner, and much more cheaply"
Glynn Moody, Techdirt 14 March 2018
Research Shows That Published Versions Of Papers In Costly Academic Titles
Add Almost Nothing To The Freely-Available Preprints They Are Based On
<https://www.techdirt.com/articles/20180308/03225939387/research-shows-that-published-versions-papers-costly-academic-titles-add-almost-nothing-to-freely-available-preprints-they-are.shtml>
Buona serata

Il giorno 7 marzo 2018 17:53, Maria Chiara Pievatolo <
mariachiara.pievatolo a unipi.it> ha scritto:

> On 07-03-2018 14:02, Paola Galimberti wrote:
>
>> In questo senso anche il termine pre-print non funziona più.
>> pre-print presuppone che ci sia un post-print.
>> Mentre nella infrastruttura descritta da Brembs le pubblicazioni sono un
>> qualcosa in divenire che appaiono in diverse versioni successive che
>> dipendono dal punto in cui la conversazione con la comunità scientifica
>> (open peer review) è giunto.
>>
>
> La stampa (*), in passato, e la valutazione di stato, adesso, ci hanno
> abituato a lavorare con *prodotti* cristallizzati una volta *licenziati*
> per le stampe.  Come scriveva anche Guédon nel testo da me segnalato nel
> messaggio precedente, in rete non abbiamo nessun bisogno di imitarla, e
> possiamo ritornare ai *processi*, come nell'età della cultura manoscritta (
> http://bfp.sp.unipi.it/chiara/lm/aib_2005.html#quicksand) - disponendo,
> fra l'altro, di strumenti di versioning assai più efficienti di quelli
> degli antichi filologi, che dovevano spostarsi fisicamente di biblioteca in
> biblioteca.
>
> Si veda per esempio H. van der Sompel, Scholarly Communication:
> Deconstruct & Decentralize? https://www.youtube.com/watch?v=o4nUe-6Ln-8
>
> Un saluto,
> MCP
>
> (*)  O, meglio,  la stampa come si è attestata nella storia contemporanea.
>
>
> --
> Maria Chiara Pievatolo
> Dipartimento di Scienze politiche Università di Pisa
> Via Serafini 3 56126 Pisa (Italy)
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dr. Elena Giglia
Unità di progetto Open Access
Direzione Ricerca e Terza Missione
Universita' degli Studi di Torino
tel. +39.011.670*.4191*
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