[Oa-italia] Digest di OA-Italia, Volume 114, Numero 5

Stefano Salvia s.salvia7 a gmail.com
Mar 22 Mar 2016 16:07:40 CET


Cari colleghi,

leggendo le varie press releases dei soggetti firmatari della Berlin
Declaration e i loro statements circa l'Expression of Interest lanciata
dalla Max-Planck-Gesellschaft mi pare che il solo ERC nel suo comunicato
ufficiale, dopo aver precisato che per statuto non può (almeno
per ora) coprire direttamente le APC dei ricercatori beneficiari di un suo
finanziamento, si preoccupi di ricordare ai promotori della roadmap verso
la "swift and sustainable transition to OA" che il Gold OA non è l'unica
forma possibile di OA, sia pur nella sua versione "fair". Non solo si fa
esplicito riferimento al Green OA e a piattaforme come OpenAIRE, ma si
prospetta (e forse si auspica, tra le righe) la possibilità di forme
scholar-based di OA del tutto estranee a logiche di mercato, in cui i
grandi publishers commerciali non hanno alcun ruolo o al massimo hanno un
ruolo di providers di servizi editoriali per conto delle istituzioni
accademiche.

Aggiungerei che in ogni caso la prospettata transition "a saldi invariati"
per le istituzioni accademiche e "a profitti invariati" per i publishers
commerciali (è fallace pensare che generalizzando il sistema di Gold OA le
APC per ragioni di mercato scenderanno, il mercato per definizione è
imprevedibile e non sappiamo se le APC piuttosto non aumenteranno, specie
per i core journals più quotati) continuerebbe a finanziare editori privati
con fondi pubblici, quando sarebbe molto più razionale impiegare questi
ultimi (con il concorso anche di finanziamenti privati) per creare e
mantenere archivi inter-istituzionali e internazionali strutturati al loro
interno e operanti come veri e propri scientific journals ad accesso libero
e gratuito sia per gli autori che per i lettori, indipendentemente dalla
loro afferenza o meno a istituzioni e/o gruppi di ricerca, con editors e
referees accademici accreditati e pagati dalla collettività per quello che
è a tutti gli effetti un lavoro (sarebbe gravemente distorsivo in termini
di conflitti d'interesse se editors privati alle dipendenze di publishers
commerciali pagassero i referees, mentre sarebbe giusto un riconoscimento
anche economico del loro lavoro se tutto si svolgesse all'interno delle
istituzioni accademiche). Questo permetterebbe inoltre la transizione ad
una review ex ante in 2 fasi: multiple-blind peer-review + peer-to-peer
review in cui i referees scelti discutono in panel con l'editor dei
rispettivi giudizi. Inoltre l'ipertestualità renderebbe possibile una
discussione pubblica ex post degli articoli, da parte della comunità degli
autori-lettori abilitati a commentarli (no "crystals of knowledge", ma la
facoltà di commentare ex post gli articoli - ovviamente in forma
trasparente e non anonima - andrebbe opportunamente ristretta e
disciplinata).

Non è necessario escludere completamente i publishers commerciali da tutto
questo, volendo immaginare un processo pragmaticamente inclusivo: i grandi
editori potrebbero comunque avere un ruolo importante nel fornire servizi e
sviluppare piattaforme in convenzione con Università e centri di ricerca.

Importante infine l'osservazione critica che l'ERC muove contro una
transizione generalizzata verso il (Fair) Gold OA che rischierebbe di
tagliare fuori tutti quegli ambiti di studio che non possono contare su
grandi finanziamenti (né pubblici né tantomeno privati) e/o su grandi
gruppi e progetti di ricerca internazionali (spesso per la natura stessa
delle ricerche che vengono portate avanti) e per i quali la pubblicazione
di articoli su core journals non è l'unico (e spesso non è neppure il
principale) outcome. Nelle humanities in modo particolare, a seconda dei
casi, la libertà di ricerca individuale in un settore specifico non è
meno fondamentale della necessità/opportunità di cooperare all'interno di
progetti di ricerca più ampi e interdisciplinari.

Stefano Salvia

Il giorno 22 marzo 2016 12:00, <oa-italia-request a openarchives.it> ha
scritto:

> Invia le richieste di iscrizione alla lista OA-Italia all'indirizzo
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>
> Per iscriverti o cancellarti attraverso il web, visita
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> oppure, via email, manda un messaggio con oggetto `help' all'indirizzo
>         oa-italia-request a openarchives.it
>
> Puoi contattare la persona che gestisce la lista all'indirizzo
>         oa-italia-owner a openarchives.it
>
> Se rispondi a questo messaggio, per favore edita la linea dell'oggetto
> in modo che sia più utile di un semplice "Re: Contenuti del digest
> della lista OA-Italia..."
>
>
> Argomenti del Giorno:
>
>    1. Lancio del portale OA2020 (Maria Cassella)
>
>
> ----------------------------------------------------------------------
>
> Message: 1
> Date: Mon, 21 Mar 2016 13:46:49 +0100
> From: Maria Cassella <maria.cassella a unito.it>
> Subject: [Oa-italia] Lancio del portale OA2020
> To: "Lista di discussione su temi relativi all'accesso aperto"
>         <oa-italia a openarchives.it>
> Message-ID:
>         <
> CACOickRdN_EiCcz2CnS+3fAwknbLOTLmCpdFpyVuBtLpk0t_4Q a mail.gmail.com>
> Content-Type: text/plain; charset="utf-8"
>
> Cari colleghi,
> è stato lanciato il portale OA2020 con i risultati della conferenza Berlin
> 12 e le prime 30 istituzioni firmatarie.
> A questa URL trovate il comunicato della Max Planck Society
> https://www.mpg.de/10398752/new-initiative-to-boost-open-access .
> Saluti alla lista
> Maria Cassella
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> http://openarchives.it/mailman/listinfo/oa-italia
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Tipo:        application/pdf
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