[Oa-italia] Accordo tra consorzio delle biblioteche delle università austriache e Springer che include l'OA

Paola Galimberti paola.galimberti a unimi.it
Gio 17 Set 2015 19:07:29 CEST


Il modello olandese prevede che ogni articolo pubblicato da un ricercatore
olandese come corresponding in una rivista Springer sia reso open access
subito senza ulteriori costi o embarghi.
E' dunque ragionevole pensare che il contratto austriaco si ispiri a questo.
In entrambi i casi però abbiamo un fortissimo appoggio da parte del
ministero (NL) e degli enti finanziatori della ricerca (AT) per i quali
l'accesso aperto è una priorità.
Saluti
Paola

Il giorno 17 settembre 2015 18:34, Alessandro Sarretta <
alessandro.sarretta a gmail.com> ha scritto:

> Grazie Paola per condividere questa notizia.
> Ovviamente fa piacere che, potenzialmente, ci saranno più pubblicazioni OA
> disponibili per tutti, cosa che credo sia l'obiettivo principale del
> movimento OA.
> Personalmente questa transizione graduale degli editori da closed access,
> a hybrid access, a OA con accordi singoli, mi convince sempre di più che il
> modello closed access non ha più alcun senso e non porta alcun valore
> aggiunto né alle riviste, né al processo di peer review, né ovviamente alla
> qualità degli articoli (cosa che invece fino a poco tempo fa era una delle
> risposte più frequenti che veniva data all'esigenza della chiusura
> all'accesso) e che, conseguentemente, il futuro vedrà prevalere la
> pubblicazione in OA.
> Quello che si dovrebbe perseguire con forza credo dovrebbe essere
> l'accelerazione di questa transizione e favorire (non solamente permettere)
> la pubblicazione in OA rispetto a quella closed e abbandonare il più
> velocemente possibile le subscription per i Journal non OA (oltre a
> favorire processi di peer review più trasparenti e coinvolgere in questa
> apertura totalmente anche i dati e non solo le pubblicazioni).
> Un ultimo appunto, non chiarito dalla lettura dell'articolo, riguarda il
> grado di apertura e le licenze associate a questo accesso.
> Ultimamente ho visto vari hybrid journals che parlano di open access, ma
> poi obbligano a embarghi di 24 mesi e vincolano ad usare licenze
> CC-BY-NC-ND per il green access... Se fosse così, questo sarebbe un
> ulteriore tentativo di dilazionare un'apertura che è (o dovrebbe essere)
> sempre più inevitabile e mi parrebbe inoltre una bella una presa in giro...
> :-)
>
> m2c
>
> Ale
>
>
>
> On 17/09/2015 13:22, Tessa Piazzini wrote:
>
> Aldilà delle percentuali degli autori che poi pubblicheranno in OA su
> Springer, sono fermamente convinta che sia questa attualmente la strada da
> perseguire: far entrare la tematica OA nella fase di contrattazione degli
> accessi, almeno per quella che è la situazione attuale in molti settori
> disciplinari dove la fa da padrone il modello "ibrido".
> Che le università non siano in grado di sostenere il modello toll access +
> APC (non contrattate precedentemente) è un dato di fatto sotto gli occhi di
> tutti.
> Sarebbe interessante sapere quanto è costato in più l'attivazione delle
> clausole OA nel contratto Springer.
> Buona giornata
>
> Tessa Piazzini
> Responsabile del Servizio di informazione e comunicazione all'utenza
> Biblioteca Biomedica http://www.sba.unifi.it/biomedica
> Università degli studi di Firenze
> Largo Brambilla 3
> 50134 Firenze
> tel. 055 2751375
> fax 055 2751382
> e-mail: tessa.piazzini a unifi.it
> Blog Bibliomedica In-forma: www.bibliotecabiomedica.wordpress.com
>
> Il 17/09/2015 12:25, Maria Cassella ha scritto:
>
> Per ciò che riguarda la percentuale di autori che si avvalgono
> dell'opportunità di pubblicare gratuitamente oa sarebbe sufficiente avere i
> dati dei contratti che Springer aveva stipulato qualche anno fa in Germania.
> In Italia il contratto Springer è stato firmato da poco. Sarebbe
> interessante capire con quali clausole relative all'oa.
> Saluti alla lista
> Maria
>
> Il giorno 16 settembre 2015 22:52, Paola Gargiulo < <p.gargiulo a cineca.it>
> p.gargiulo a cineca.it> ha scritto:
>
>> Di interesse per la lista
>>
>> Springer e  il consorzio delle biblioteche delle università
>> austriache(AALC/Kooperation E-Medien Österreich/KEMÖ) hanno firmato un
>> nuovo accordo con Springer, denominato Springer Compact deal (2016 -2018)
>> che comprende nella quota negoziata per l'accesso online alle 2000
>> riviste Springer anche il pagamento dei costi di  pubblicazione degli
>> articoli ad accesso aperto (APC- Article Processing Charges)  che gli
>> autori afferenti alle università austriache pubblicheranno tra il 2016 e il
>> 2018 sulle riviste Springer.
>>
>> In pratica dal 2016  gli autori austriaci potranno pubblicare i loro
>> articoli ad accesso aperto sulle 1600 riviste Springer (non OA), le
>> cosiddette riviste ibride, senza dover versare alcun pagamento aggiuntivo
>> perché già incluso nel pagamento delle quote per accedere agli articoli non
>> OA.
>>  Va sottolienato che alla negoziazione ha partecipato anche la Fondazione
>> austriaca per la scienza  (FWF) che è diventato un partner dell'iniziativa.
>> FWF è un forte sostenitore dell'accesso aperto da oltre un decennio e
>> coordina l' Open Access Network Austria (OANA).
>>
>> Un contratto simile è stato firmato alcuni mesi fa dal consorzio olandese
>> delle biblioteche delle università. Accordi della medesima natura sono in
>> corso tra Springer e i consorzi di biblioteche in Germania e  Regno Unito.
>> Si tratta di favorire una transizione morbida e collaborativa all'OA che ha
>> come vantaggio immediato l' aumento della visibilità, dell'impatto e
>> dell'accesso ai risultati della ricerca prodotta in Austria e pubblicata
>> dall'editore Springer.
>>
>> Maggiori informazioni nel comunicato stampa
>> <https://www.springer.com/us/about-springer/media/press-releases/corporate/austrian-scholars-can-publish-open-access-in-more-than-1-600-springer-journals/794476>
>> di Springer
>>
>> Cordialmente
>> Paola
>>
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>> Paola Gargiulo
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