[Oa-italia] un albo sulla qualità degli editori?

Elena Giglia elena.giglia a unito.it
Ven 4 Maggio 2012 10:45:07 CEST


A Torino come Osservatorio ricerca ci stiamo orientando in via preliminare
su un mix di:
-  una lista di editori con criteri molto laschi
(internazionali/nazionali/tipografi, per intenderci) perche' fra l'altro
era giunta a inizio VQR una lettera di AIE che metteva in guardia dallo
stilare liste di editori [pena qualche paventata perdita di vantaggio
economico]
- altri criteri di valorizzazione del prodotto (recensioni, traduzioni,
nuove edizioni ecc ecc).
- peer review in casi estremi.
Certo valutare il contenitore ha dei grossi limiti, ma al momento pare
l'unico metodo che abbia un sensato rapporto costi/benefici, perche' la
peer review a tappeto sarebbe improponibile. Sappiamo tutti ( e anche i
nostri panel interni) che anche editori "prestigiosi" si fanno pagare per
pubblicare, e pubblicano la qualunque, e' una piaga diffusa.
Sono anni che andiamo dicendo (Paola Galimberti docet) che servirebbe
quello che io chiamo il PubMed delle scienze umane, ma nessuno ha
interesse a finanziarlo. Dovrebbe e potrebbe nascere dal basso, come
insegna l'esperienza ottima di ESSPER nelle scienze sociali. Oppure si
potrebbe pensare a sinergie positive con Research Gate o Academia.edu,
appetibili ai docenti perche' offrono servizi avanzati.
Forse, con la leva VQR che ha portato al pettine tutti questi nodi,
qualcuno sara' piu' sensibile all'argomento.
Se riuscissimo a sensibilizzare i Direttori dei Dipartimenti umanistici
nelle nostre universita', potrebbe essere il momento adatto.
Resta il grosso problema degli accordi con gli editori, perche' va da se'
che l'ottimo per questa futura banca dati sarebbe l'interfaccia con gli
archivi open access. Forse l'approccio Google books (metto a disposizione
un capitolo del libro) potrebbe far intravedere aumenti di vendite e
quindi renderli sensibili alla questione.
Torno alla VQR che incombe,
saluti
eg
--
dott.ssa Elena Giglia
Responsabile Progetti Open Access
Sistema Bibliotecario di Ateneo
Università degli Studi di Torino
via Verdi, 8
10124 Torino
011.6705923
Pubblicazioni e presentazioni in Open Access su E-LIS:
http://tinyurl.com/6gbgaj2
___________
Again, you can't connect the dots looking forward; you can only connect
them looking backwards. So you have to trust that the dots will somehow
connect in your future [S.Jobs]

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> -------------------------- Messaggio originale ---------------------------
> Oggetto: Re: [Oa-italia]un albo sulla qualità degli editori?
> Da:      "Maria Cassella" <maria.cassella a unito.it>
> Data:    Ven, 4 Maggio 2012, 10:18 am
> A:       oa-italia a openarchives.it
> --------------------------------------------------------------------------
>
> Il 04/05/2012 9.56, Ilaria Fava ha scritto:
>> Cari colleghi,
>> segnalo alla lista un articolo uscito su La Repubblica "L'Università dà
>> i voti agli editori" di Simonetta Fiori, disponibile in rete alla URL
>> http://goo.gl/xfVIx, che vede gli editori a confronto sull'argomento di
>> un albo per la qualità degli editori umanistici.
>>
>> Dopo le discussioni sulle classifiche di riviste si passa insomma a
>> pensare ai criteri di qualità degli editori e alla trasparenza delle
>> monografie, il bacino più ampio e tradizionale della produzione
>> editoriale degli editori umanistici.
>>
>> Cordialmente,
>> Ilaria Fava
>>
> Non e' un'idea originale per le scienze umane e' un parametro che viene
> proposto sovente in combinazione con altri. Cosi' dopo cio' che e'
> accaduto per le riviste ci sara' altro scalpore per cio' che riguarda le
> monografie. Parecchi sono i dubbi a riguardo di quest'albo.
> Ci sono, ad esempio, editori, anche molto noti, che fanno pagare per la
> pubblicazione di una monografia
> Una valutazione seria quindi andrebbe fatta tenendo conto anche del
> contratto editoriale firmato dall'autore e da qui si ritornerebbe al
> tema della valutazione titolo per titolo.
> In altre parole se non si combina questto albo con altri parametri si
> rischia ancora una volta di costruire liste poco funzionali agli
> obiettivi di una valutazione efficace.
>
> Non sarebbe meglio concentrare i propri sforzi sul lungo periodo e,
> quindi, sulla costruzione di una base di dati che raccolga l’intera
> produzione scientifica delle aree
> umanistiche italiane? Certamente un progetto complesso e costoso, ma
> prima o poi bisognera' cominciare a rifletterci seriamente.
> saluti
> mc
>
> --
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