[Oa-italia] punto di non ritorno?

Tessa Piazzini tessa.piazzini a unifi.it
Gio 19 Apr 2012 13:50:32 CEST


Sì, però dice anche ". A better option 
<http://blogs.ch.cam.ac.uk/pmr/2012/04/09/e-infrastructures-for-open-science-%E2%80%93-my-talk-in-rome/>would 
be to reduce the number of repositories by limiting these to big 
(inter)national organisations like WHO, World Bank, FAO and others."
E tutti gli altri? Chi decide?

Tessa Piazzini
Responsabile del Servizio di informazione e comunicazione all'utenza
Biblioteca Biomedica http://www.sba.unifi.it/biomedica
Università degli studi di Firenze
Largo Brambilla 3
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tel. 055 4598044
fax 055 4221649
e-mail: tessa.piazzini a unifi.it
Blog Bibliomedica In-forma: www.bibliotecabiomedica.wordpress.com


Il 15/04/2012 11:45, Elena Giglia ha scritto:
> Il blog post sempbra di buon auspicio:
> http://access.okfn.org/2012/04/11/point-of-no-return-for-open-access/
> eg
>
> --
> dott.ssa Elena Giglia
> Responsabile Progetti Open Access
> Sistema Bibliotecario di Ateneo
> Università degli Studi di Torino
> via Verdi, 8
> 10124 Torino
> 011.6705923
> Pubblicazioni e presentazioni in Open Access su E-LIS:
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> Again, you can't connect the dots looking forward; you can only connect
> them looking backwards. So you have to trust that the dots will somehow
> connect in your future [S.Jobs]
>
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> http://openarchives.it/mailman/listinfo/oa-italia
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