[Oa-italia] Impatto delle funder mandates sul deposito neirepository

[Elena Giglia]

>
> ho letto molto velocemente questo post della Morrison sull'impatto delle
> funder mandates sul'archiviaizone degli articoli finanziati nei
> repository.
> E' piuttosto basso
> http://poeticeconomics.blogspot.ca/2012/04/impact-of-funding-agency-open-access.html
> .
>
> Immagino che tra i problemi ci siano il fatto che editori ed autori
> anche quando sanno che l'archiviaizone e' un obbligo imposto hanno poco
> tempo e voglia di depositare i paper.

Il survey di Swan di qualche anno fa diceva il contrario.
Va tenuto d'occhio il progetto DepositMO che dovrebbe creare un plugin per
il deposito diretto, che diminuisce i tempi.
Dovremmo riuscire a creare repositories funzionali e accattivanti, cosi'
vengono depositati anche quei paper non-mainstream cui faceva cenno
alessandra bianchi in un'altra mail (che condivido appieno).



>
> Per le funder mandate la strada migliore e' certamente quella di
> finanziare i costi di pubblicazione in riviste ad accesso aperto,


non sono d'accordo: il vantaggio della green road e' proprio quello di non
cambiare la sede di pubblicazione (oltre che di essere gratutita).
vedi la VQR in corso: tutte le matrici tengono conto di IF assoluto e
numero di citazioni (oltre che di Scopus)
non si puo' pretendere che un ricercatore pubblichi su una rivista
differente dalla piu' prestigiosa, se poi per la carriera/finanziamento i
criteri restano questi.

> laddove l'editore offra un'opzione di questo tipo.


l'editore di solito chiede cifre folli: 3000 $ per articolo.
La stessa Telethon ci ha pensato per oltre un anno per decidere che poteva
destinare l'1% del suo budget a coprire queste spese, che equivale al
costo di un intero progetto.
Non so quanti altri possano permetterselo, in Italia, con questi chiari di
luna.
saluti
eg

> cordiali saluti
> mc
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