[Oa-italia] L'universita' di Princetono delibera sull'OA

[Nicola Cavalli]

Il 30/09/2011 10.25, Maria Cassella ha scritto:
> i modelli economici delle monografie OA sono essenzialmente tre:
>
> 1. il finanziamento istituzionale che nel caso delle monografie di 
> ricerca nelle scienze umane e' praticamente la prassi, in questo caso 
> la via dell'accesso aperto e' obbligatoria secondo me;
>
> 2. le sponsorizzazioni, monografie pubblicate come risultato di un 
> progetto di ricerca anche in questo caso se il progetto e' finanziato 
> con fondi pubblici la strada dell'OA e'
>
> 3. il modello OA + POD quello prevalente, il piu' diffuso. Credo che 
> qui il problema sia la qualita' di cio' che viene pubblicato ovvero 
> credo che sia un modello che puo' funzionare solo se la qualita' della 
> monografia e' tale da essere ampiamente scaricata, letta ed acquistata.
>
> Qui l'esperienza di qualche editore potrebbe forse illuminarci di piu' 
> ; molti pero' per sostenere il modello ricorrrono nuovamente alla 
> sinergia con il pubblico.
>
> saluti
> mc

Cari,

noi di Ledizioni abbiamo una qualche esperienza e posso dire che nel 
caso di editoria finanziata (casi 1 e 2), che credo essere comunque la 
maggioranza per le monografie di ricerca in Italia (ma anche all'estero) 
il problema principale è quello del controllo di qualità, ma l'Open 
Access è una naturale conseguenza. Noi siamo infatti ben contenti di 
farlo ed i risultati ci dicono che le pubblicazioni in Open Access 
portano comunque beneficio anche all'editore (economicamente in modo 
relativo, ma a livello di visibilità in modo più consistente).
Nel caso del digitale in OA e del cartaceo a pagamento (in modalità 
print on demand o meno, caso 3) diciamo che molto difficilmente gli 
incassi del cartaceo vanno a pagare il costo della pubblicazione, ma è 
percorribile una strada mista fra finanziamento e gratuità (ossia un 
minore finanziamento).

L'altro punto su cui noi siamo molto sensibili è l'entità del 
finanziamento. Mi pare che alcuni modelli esteri di OA, così come i 
finanziamenti richiesti in Italia (anche senza diffucione in OA!) siano 
decisamente esosi.

A presto!

Nicola

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Nicola Cavalli
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