[Oa-italia] Il meglio dell'Open Access 2010 (secondo Peter Suber)

Andrea Capaccioni andrea.capaccioni a gmail.com
Mer 5 Gen 2011 18:06:37 CET


Vorrei inserirmi nella discussione proponendo alcuni (modesti) spunti:

1) OA: ovvero siamo solo all'inizio, sono d'accordo con Mauro.
Aggiungo:  siamo in una fase primordiale. Una fase "stop and go".
Basta fare un esempio: in Germania troviamo lodevoli iniziative OA, e
altre "anti-OA"  (vedi il giudizio di Suber sulle scelte del Deutscher
Hochschulverband).

2) Dati, dati, dati: in l'Italia vanno promossi studi sulla diffusione
dell'OA nell'editoria, nella ricerca, etc. Molte sono le analisi ma
pochi gli studi di caso. In questo caso lo studio di Hougton, citato
da Antonella, può aiutare. Anche lo studioso denuncia però la carenza
di dati, ad esempio, sui costi di archiviazione e gestione degli IR
(p. 10).

3) OA(dvocacy): andrebbero riviste le strategie di promozione. Bisogna
coinvolgere il CUN nelle tematiche OA e valutare se e come il
Ministero dell'Università (come in altre nazioni) possa giocare un
ruolo (magari) di supporto.

4) OA e Cris: promuovere l'integrazione tra gli archivi istituzionali
(e disciplinari) e quelli che in Italia chiamiamo anagrafi della
ricerca. Sono due repository, hanno due funzioni diverse (e tale
diversità deve rimanere), ma possono convivere. Tale convivenza
potrebbe a) promuovere la conoscenza dell'OA ; b) rendere sostenibile
l'IR.

Un cordiale saluto e auguri

Andrea Capaccioni

Università di Perugia
Dipartimento di Scienze Storiche




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