[Oa-italia] OA - Presentazione - 11 maggio
Rossana Morriello
rossana.morriello a unive.it
Gio 22 Apr 2010 17:05:56 CEST
Complimenti Mauro!
Il "risparmio economico" da sottolineare in un ambito accademico come
quello descritto da Mauro credo debba essere proprio quello comparato
alla spesa enorme che un ateneo come quello fiorentino sostiene per
abbonamenti a periodici e altri documenti elettronici di editori
commerciali.
Peraltro anche questo tipo di lavoro genera costi notevoli, non solo in
senso stretto per la sottoscrizione delle licenze ma anche dal punto di
vista del personale impiegato nei consorzi per la contrattazione con gli
editori, per la gestione dei portali e vari strumenti di accesso e cosi'
via. Non mi sembra sia proprio "tu-clicca-al-resto-ci-pensiamo-noi" o
meglio per far si' che l'utente possa cliccare senza pensare a nulla,
c'e' dietro comunque un bel lavoro da parte dei bibliotecari oltre che
una bella spesa da parte dell'ateneo.
Per quanto i costi legati alla gestione di un archivio aperto possano
essere alti, non lo saranno mai quanto quelli legati all'acquisizione e
gestione delle risorse di editori commerciali.
Certo non si puo' dire per ora che l'open access possa sostituire
completamente l'acquisizione di riviste commerciali, ma la strada e'
senz'altro da percorrere se in prospettiva si vuole cercare almeno di
intaccare il potere dei grossi colossi commerciali.
Saluti
Rossana Morriello
Michele Pinassi ha scritto:
> -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
>
> Cari colleghi,
> a tal proposito, se posso permettermi, vorrei evidenziare l'aspetto
> economico sotto il punto di vista del TCO (Total Cost Ownership). L'OA,
> inteso non solo come filosofia teorica ma anche come utilizzo di
> software aperti, richiede competenze specifiche non facilmente
> reperibili. L'uso di software libero, soprattutto nelle PA ma anche
> nelle aziende, inizia in questi ultimi anni a prendere campo.
> Personalmente, usando da più di 10 anni GNU/Linux e lavorando da circa
> un anno su EPrints, non ho avuto difficoltà percui il TCO di un tale
> progetto è stato relativamente basso.
> Nel caso però di una persona totalmente digiuna di software libero ed,
> in generale, di filosofia "open", il TCO sale notevolmente soprattutto
> nelle fasi iniziali.
> Certo, nel tempo si acquisisce un Know-How importante, sicuramente non
> comparabile con un software commerciale del tipo
> tu-clicca-al-resto-ci-pensiamo-noi-basta-paghi, ma i primi periodi
> richiedono un affiancamento ed uno studio non trascurabili. E' anche
> necessario prevedere figure professionali oltre il normale informatico,
> tra cui necessariamente un sistemista esperto ed un programmatore (in
> genere un bravo sistemista GNU/Linux è anche un discreto programmatore).
>
> Termino questa noiosa digressione invitandovi a non cadere nella
> trappola del "non-pago-la-licenza-quindi-è-gratis": non solo,
> probabilmente, il costo iniziale è maggiore MA anche l'aspetto delle
> responsabilità è diverso.
>
> Saluti, Michele Pinassi
>
> Nicola Cavalli ha scritto:
>> Se posso credo che un aspetto importante dell'OA sia la dimensione
>> economica: risparmi ed in generale maggiore trasparenza nei rapporti
>> economici.
>>
>> A presto
>>
>> Nicola Cavalli
>
>
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> Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org/
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