[Oa-italia] OAIster in OCLC

Mauro Guerrini guerrini.mauro a fastwebnet.it
Lun 23 Nov 2009 20:20:36 CET


Cara Susanna,

la mia posizione non differisce dalla tua; tant'è che scrivevo "ciò può 
significare un avvicinamento fra la gestione dei metadati degli IR e 
degli OPAC?" con un bel "può" e un bel punto interrogativo finale a mo' 
di domanda; anche le altre considerazioni successive avevano un punto 
interrogativo. E' tuttavia ovvio -- come scrivevi giorni fa in risposta 
a un'altra mia riflessione a proposito di sottoporre i metadati 
semantici, nominali ed editoriali ad authority control -- che metadati 
controllati (soprattutto quelli semantici) aiutino la ricerca dei 
contributi archiviati.
Mi permetto di dire che sia il catalogo sia i repository sono strumenti 
indicali che dovrebbero rendere accessibile a tutti (ovvero a quella che 
tu chiami utenza interna e utenza esterna) i contributi archiviati. Mi 
chiedo tuttavia: per un lettore in cosa differisce la consultazione di 
un articolo di una rivista elettronica depositato in un IR dalla 
consultzione di un articolo full text disponibile via OPAC? eppure sono 
trattati in modo dissimile: il primo viene descritto dal depositante con 
criteri soggettivi e il secondo dal bibliotecario secondo gli standard 
catalografici. Eppure il testo è il medesimo ed è questo l'interesse del 
ricercatore. Come sai, gli ICP, International Cataloguing Principles 
dell'IFLA (2009) potrebbero riguardare anche i metadati degli IR: credo 
che sia un aspetto positivo di un insieme di principi molto, molto, deboli.
Sulla disponibilità immediata (ovvero senza mediazione? :-)  ovvero 
rapida) dei documenti depositati negli IR nutro qualche perplessità: 
forse ciò avviene in ambito scientifico, forse ciò avviene nell'area 
statunitense e in alcune aree europee (e di qualche altra parte del 
mondo), meno in Italia, dove la diffusione e l'uso dell'OA mi pare 
ancora modesta e casuale, tanto da risultare un obiettivo da perseguire, 
piuttosto che concretizzato: stiamo lavorando per il suo successo, da 
posizioni diverse eppure convergenti  :-) .

Un caro saluto, Mauro





Susanna Mornati ha scritto:
> Devo confessare di aver passato anni a tentare di scoraggiare i
> bibliotecari da questa operazione ;-) (v. messaggio di Mauro riportato
> sotto).
>
> A mio avviso il catalogo della biblioteca e' uno strumento approntato per
> rendere accessibili all'utenza interna materiali acquistati esternamente,
> mentre il repository istituzionale rende visibili all'esterno i materiali
> prodotti internamente. Due ruoli opposti. 
>
> Ci sono tuttavia aspetti di avvicinamento funzionale nei termini di uno
> "scambio" di utenza: l'OPAC serve in parte anche soggetti esterni
> all'istituzione (catalogazione partecipata o derivata, prestito
> interbibliotecario, ecc.) e il repository puo' essere utilizzato anche
> internamente (liste bibliografiche, rendicontazione della ricerca, ecc.).
>
> In questo senso puo' servire avere uno strumento comune di interrogazione.
> Che poi sia l'OPAC oppure un metaOPAC oppure qualcos'altro dipende a questo
> punto dagli strumenti e dalle risorse a disposizione. 
>
> Ho seguito con interesse e qualche apprensione la vicenda di OAIster (come
> "mamme" di PLEIADI, insieme a Paola Gargiulo, ci chiedamo spesso "how to
> make ends meet"...), ma al di la' della ricerca di sponsor per far 
> sopravvivere un'iniziativa che tutto sommato vuole essere non solo un
> servizio ma anche la dimostrazione di un'idea, non penso che finire in
> pasto ad un colosso dell'informazione sia esattamente quello che le
> migliaia di data provider di OAIster avevano in mente. 
>
> Infine, la "deriva" catalografica degli IR e' dietro l'angolo in tutti i
> progetti nati in biblioteca. Ricordiamo pero' che i repository sono nati
> per il self-archiving, con l'idea che la disponibilita' immediata fosse il
> requisito principale. Che il linguaggio bibliografico, piu' o meno
> controllato, non ritardi neppure di un giorno la disponibilita' di un
> lavoro di ricerca ai colleghi di tutto il mondo! Altrimenti ci tocchera'
> vedere gare di appalto per catalogare il "pregresso" degli IR, o IR che
> raccolgono "registrazioni bibliografiche", o altre stonature del genere: il
> "lato oscuro della forza" ;-)
>
> Saluti, Susanna
>
> On Sat, 21 Nov 2009 18:54:32 +0100, Mauro Guerrini
> <guerrini.mauro a fastwebnet.it> wrote:
>   
>> Come si sa, OAIster, ideato e gestito dall'Università del Michigan, da 
>> ottobre 2009 è stato ceduto a OCLC, che lo ha reso consultabile 
>> gratuitamente tramite il servizio WorldCat.org. Da gennaio 2010 tornerà 
>> (o sembra torni) a essere consultabile come un database 
>> <http://www.oclc.org/oaister/>.
>> Al di là delle considerazioni politiche, economiche ed organizzative 
>> dell'operazione, ciò può significare un avvicinamento fra la gestione 
>> dei metadati degli IR e degli OPAC? Il linguaggio bibliografico 
>> "controllato" sarà adottato anche per gli IR? In definitiva, gli IR 
>> saranno integrati negli OPAC? ovvero saranno trattati come parte 
>> dell'OPAC di una biblioteca?
>>
>> Saluti, Mauro
>>     
>
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>
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> PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/

-- 
Prof. Mauro Guerrini
Università di Firenze
Dipartimento Medioevo e Rinascimento
Piazza Brunelleschi 4
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Indirizzo privato
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50053 Empoli (Firenze) - Italia
 
guerrini.mauro a fastwebnet.it
mauro.guerrini a unifi.it
presidenza a aib.it
http://www.meri.unifi.it/CMpro-v-p-111.html




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