[Oa-italia] Brill introduce lancia Brill Open
Maria Cassella
maria.cassella a unito.it
Ven 6 Nov 2009 11:50:33 CET
Giovanni Sica ha scritto:
> che si stia delineando in modo sempre più evidente all'estero una
> linea di author pays è ormai certo;
> la "via rossa" di cui ha parlato Antonella De Robbio a Roma mi è
> sembrata invece che si riferisse alla eccessiva esosità di alcune fees
> di alcuni editori; su questo punto credo che interverranno sul mercato
> fattori che agiranno da calmiere e che saranno legati alla qualità dei
> servizi innovativi e non solo all'open access. Certo che in quale
> punto della scala Pantone comincia il rosso, Antonella non l'ha
> chiarito; per es. i 200.000 euro che Telethon mette a disposizione per
> depositare in open access le ricerche, secondo Antonella sarebbero già
> di colore rosso?
> buon lavoro a tutti!
> saluti
> G. Sica
> --------------------------------------------------
Sulla via rossa lascio che sia Antonella a parlare. Sono d'accordo sul
fatto che gli editori debbano concentrarsi anche sui servizi a valore
aggiunto, magari coniugandoli con l'OA (Faculty of 1000 Biology docet).
Certamente le fee delle opzioni "open" sono esose. Qualche editore, OUP
per esempio, aveva deciso di non aumentare o di limitare gli aumenti
delle sottoscrizioni 2009 (forse già a partire dal 2008 ora non ricordo)
per alcuni titoli proprio in virtu' dei proventi delle quote author-pays
che crescevano.
Il problema è che noi bibliotecari non abbiamo la possibilità di
quantificare, cosi' come invece puo' fare l'editore, quale sia
effettivamente il rapporto tra queste entrate e lo "sconto" praticato
sugli aumenti. Ora con la crisi qualsiasi aumento è doloroso e rischia
anche di far saltare un contratto o un prodotto. Le università cercano
di resistere ma l'attenzione verso le clausole di opt-out inserite (per
fortuna!) nei contratti sta salendo e di molto.
Grazie del commento
Maria
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