[Oa-italia] Ancora su Google Book Search
Maria Cassella
maria.cassella a unito.it
Lun 13 Lug 2009 11:18:41 CEST
Su *The Wired Campus *del 9 luglio è stata pubblicata la notizia che
l'Università del Winsconsin at Madison e l'Università del Texas at
Austin hanno deciso di rafforzare la loro collaborazione con Google Book
Search http://chronicle.com/wiredcampus/index.php?id=3875 .
Le due università già collaboravano al progetto di /mass-digitization/
di Google e rilanciano sulla base dell'accordo concluso ad ottobre 2008
tra Google e l'Associazione degli editori americani e l'Authors Guild.
Nel comunicato ufficiale http://www.news.wisc.edu/16886 , sempre del 9
luglio, Ken Frazier, direttore delle biblioteche dell'Università del
Winsconsin, nonché noto oppositore del Big Deal, commenta evidenziando
come l'accordo, che riguarderà in gran parte materiale e documenti sulla
storia degli Stati Uniti, renderà possibile un accesso equo e
democratico all'informazione per ogni studente negli Stati Uniti.
> "Now, our new agreement will promote equitable access to knowledge
> even further by giving every student in the U.S. access to the same
> books, whether they're on campus or not."
In due anni grazie all'accordo con Google l'Università of Winsconsin at
Madison ha già digitalizzato *200,000* volumi.
I puristi della digitalizzazione rimproverano a Google di non adottare
un adeguato controllo di qualità dei volumi digitalizzati, ma l'impatto
del nuovo accordo sulla ricerca, soprattutto per le materie umanistich,
sembra essere enorme, dato che, come è noto, le biblioteche statunitensi
godranno, con alcune limitazioni, di un accesso aperto ai volumi
digitalizzati.
Certamente, come scrive AnnaMaria Tammaro, nel suo articolo "Il caso di
Google Book e il futuro della biblioteca digitale" apparso sul numero 5
(2009) di Biblioteche Oggi
http://www.bibliotecheoggi.it/content/20090502801.pdf ci sono molti
punti controversi e criticità nell'accordo firmato ad ottobre 2008:
il rischio di imperialismo culturale della lingua inglese, il fatto che
non si conoscano i criteri di selezione della collezione digitale, il
rischio che si configuri un monopolio per la digitalizzazione di massa
delle opere a stampa, almeno negli States.
saluti
mc
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