[Oa-italia] Velterop alle Stelline

Nicola Cavalli nicola.cavalli a gmail.com
Gio 13 Mar 2008 22:15:16 CET


Ciao,

in qualità di giovane ricercatore non posso che essere diffidente di un 
sistema che faccia pagare per sottomettere articoli alle riviste, soprattuto 
per una peer review blind.

I nascenti casi di peer review trasparente, in questo senso, potrebbero 
essere un aiuto, pur rimanendo il pay per submission un modello che 
difficilmente verrà accettata dalla comunità scientifica.

Nicola Cavalli
----- Original Message ----- 
From: "Susanna Mornati" <mornati a cilea.it>
To: "Lista di discussione su temi relativi all'accesso aperto" 
<oa-italia a openarchives.it>
Sent: Thursday, March 13, 2008 6:16 PM
Subject: Re: [Oa-italia] Velterop alle Stelline


> Grazie a Maria e Franco per le informazioni. Non sono riuscita a 
> partecipare al convegno ma conosco Jan da molto tempo e non ho dubbi che 
> l'abbia "venduta bene". I problemi che intravedo dietro sono parecchi. 
> Velterop ha iniziato presso BiomedCentral, poi lasciata per Springer. Li' 
> non e' riuscito a far scendere sotto i 3000 dollari l'opzione Open Choice. 
> E' vero che il dollaro e' sceso ;-)
> Ora si parla addirittura di pay-per-submission, che non e' un'idea di 
> Velterop, sia chiaro, e' una proposta che gira nell'ambiente OA da almeno 
> 5 anni e su cui si sono scatenate polemiche feroci (per motivi 
> comprensibili).
> Io resto perplessa. I modelli di business, la sostenibilita' economica, 
> ecc sono una questione, i profitti enormi (dichiarati, mentre e' piu' 
> difficile stabilire quanto costa la peer review) degli editori STM 
> un'altra. L'obbligo di pagare la revisione senza la certezza di essere 
> pubblicati potrebbe avere effetti positivi: far crollare drasticamente il 
> numero di articoli scritti male e inviati contemporaneamente a decine di 
> riviste e convegni diversi e far tirare un respiro di sollievo ai poveri 
> revisori non pagati (faccio parte della categoria). Pero' i progetti 
> super-finanziati potrebbero sempre permetterselo aumentando il "divide" di 
> opportunita' rispetto alla ricerca "povera". Non c'e' una relazione fra 
> finanziamenti ricevuti e qualita' dei progetti. Questo sistema non 
> migliorerebbe le cose, rischiando invece di peggiorarle.
> SCOAP3 mi pare piu' rivoluzionario. Il controllo della comunicazione 
> scientifica torna alle istituzioni. Ma i fisici stanno sempre 20 anni 
> davanti agli altri. Quando s
> succedera' al resto del mondo saro' gia in pensione :-)
> Per riassumere: attenti alle volpi!
>
> Susanna Mornati
>
> At 17.27 13/03/2008, you wrote:
>>Buongiorno!
>>
>>Sull'argomento sollevato da Velterop, maggiori dettagli sul blog
>><http://unitosvicol.wordpress.com/>http://unitosvicol.wordpress.com
>>dove all'indirizzo
>><http://unitosvicol.wordpress.com/2008/03/08/author-pays/>http://unitosvicol.wordpress.com/2008/03/08/author-pays/
>>è stato postato un articolo il giorno 8 marzo.
>>
>>Saluti
>>
>>
>>2008/3/13, Maria Cassella 
>><<mailto:maria.cassella a unito.it>maria.cassella a unito.it>:
>>Cari colleghi,
>>a Milano quest'anno i partecipanti al convegno delle Stelline hanno
>>avuto modo di conoscere di persona ed apprezzare le qualità comunicative
>>di Jan Velterop.
>>Velterop è attualmente Direttore del Programma Open Choice di Springer,
>>ma sta per lasciare l'incarico che aveva assunto nel 2005  per dedicarsi
>>allo studio del Web Semantico (per chi legge il tedesco ed è interessato
>>ad approfondire la notizia su
>><http://www.inar.de/blog/wirtschaft/20080306/jan-velterop-verlaesst-springer.html>http://www.inar.de/blog/wirtschaft/20080306/jan-velterop-verlaesst-springer.html
>>). Velterop ha partecipato insieme a Wiley, Elsevier, Paola Gargiulo,
>>Tommaso Giordano, tra gli altri, alla tavola rotonnda sul copyright e le
>>licenze del sei marzo e al seminario Springer su Consorzi: e-only, open
>>access e copyright  il 7 marzo.
>>
>>Velterop ha lanciato la proposta di un nuovo modello economico che gli
>>editori potrebbero adottare per sostenere l'accesso aperto e cioé quello
>>della /submission fee/. Al momento il modello OA di Springer è lo
>>Springer Open Choice, un modello ibrido
>><http://www.springer.com/open+choice?SGWID=0-40359-0-0-0>http://www.springer.com/open+choice?SGWID=0-40359-0-0-0. 
>>Il modello
>>ibrido pare non decollare, ma soprattutto sembra lasciare invariati il
>>costo degli abbonamenti. Secondo Velterop gli editori sostengono dei
>>costi molto alti per mantenere alta la qualità di cio' che viene
>>pubblicato ovvero per il /peer-review/, soprattutto per l'alto numero di
>>articoli che vengono rifiutati. La /submission fee/ dovrebbe essere
>>appunto un costo da sostenere da parte degli autori/istituzioni  nel
>>momento stesso in cui un articolo viene sottoposto al comitato
>>scientifico della rivista per la pubblicazione, indipendentemente dal
>>fatto che poi venga accettato o rigettato.
>>Veltrop sostiene comunque che gli editori devono cercare le strategie
>>piu' adatte per convivere in modo fruttuoso con l'OA.
>>Parlando di altro è una grande notizia quella segnalata da Susanna
>>Mornati oggi sui 20 articoli piu' citati.
>>Saluti
>>MC
>>
>>
>>--
>>
>>
>>
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>><mailto:OA-Italia a openarchives.it>OA-Italia a openarchives.it
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> +39 02 2699 5322, +39 348 7090 226,
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