[Oa-italia] prodotti proprietari e interoperabilita'

Marta Zaetta marta.zaetta a area.bo.cnr.it
Lun 26 Nov 2007 11:53:10 CET


>
> Penso anche che una discussione un po' tecnica faccia bene a tutti.
> A noi italiani mancano proprio le competenze tecnologiche,
> inibite da una educazione assolutamente inadeguata ai tempi.
> L'accesso aperto, iniziato come discussione accademica, e' decollato
> con un protocollo informatico, dopo tutto.
>

Colgo la palla al balzo e mi permetto di postare parte di una proposta
effettuata da un utente sul wiki http://commissionedirittoautore.info/wiki/
La proposta riguarda l'articolo 102-quater della LDA (Misure tecnologiche
di protezione) e riassume molto bene, a mio parere, i rischi connessi
all'utilizzo di sistemi DRM.

E' evidente come qualsiasi tipo di restrizione risulti in totale
contraddizione con la logica dell'accesso aperto. Mentre scrivo mi viene
in mente la discussione su Leonardo digitale: credo di ricordare che la
richiesta di registrazione avesse fomentato una viva discussione.
Possibile che, al contrario, l'imposizione di sistemi tanto invadenti
venga accettata silenziosamente?
Personalmente penso che la risposta sia da ricercare nella:
- nostra "educazione assolutamente inadeguata ai tempi"
- talvolta (spesso?), nella poca trasparenza delle licenze di utilizzo

Mi scuso con i non interessati o con chi è già a conoscenza delle
implicazioni riportate.

Buon lavoro,
Marta

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"Per quanto riguarda la tematica dell’interoperabilità dei sistemi e dei
DMR occorrerebbe trovare il modo di bilanciare l’esigenza dei titolari dei
diritti di proteggere le proprie opere dalla pirateria e quella degli
utenti di poter disporre pienamente e legalmente del supporto acquistato
[...].
In particolare sarebbe opportuno regolamentare l’uso dei DRM in modo da
evitare abusi ai danni dei consumatori sotto diversi profili, alcuni dei
quali possono essere esemplificati come segue:
a) [...] “diritto alla riproduzione privata” delle opere su qualsiasi
supporto e formato in modo da consentire all’utente legittimo di fruire
dell’opera per cui ha pagato sui diversi supporti che rimangono nella sua
sfera privata (lettori domestici, lettore mp3, lettori auto, ecc..) mentre
talvolta l’impiego di DRM impone ingiustificate limitazioni ai consumatori
[...]
b) in alcuni casi le tecnologie DRM possono mettere a rischio la sicurezza
dei sistemi operativi degli utilizzatori di determinati supporti o
prodotti. Esemplare in questo caso è quanto avvenuto con il software XCP
sviluppato da Sony per la protezione dei CD; esso conteneva un sistema
capace di nascondere il DRM per evitare una sua disattivazione, ma tale
sistema di copertura non consentiva di individuare eventuali virus e
quindi di eliminarli. Occorre pertanto stabilire cosa può e cosa non può
fare un DRM e prevedere delle responsabilità in capo a chi appone DRM che
vìolino tali regole e capaci di danneggiare l’utente legittimo e i sistemi
che li contengono. In questo contesto potrebbe essere interessante la
proposta formulata da Ferdinando Tozzi di istituire un comitato di
controllo per le misure tecniche di gestione e protezione che vigili sul
rispetto dei criteri previsti dalla legge
c) infine l’impiego di alcuni DRM potrebbe sollevare problemi di
violazione della privacy, in quanto spesso sono in grado di raccogliere
informazioni relativi all’utente, all’uso che fa l’utente di certi
prodotti, creando profili che vengono acquisiti on-line dal
produttore/distributore. Tale circostanza potrebbe comportare una
violazione della privacy di cui spesso l’utilizzatore è inconsapevole.
Potrebbe essere opportuno porre delle limitazioni o escludere la raccolta
di dati realizzata nel modo sopra descritto, salvo espresso consenso
dell'utilizzatore [...]."


-- 
Marta Zaetta

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