[Oa-italia] Fwd: II incontro GARR sull'Authentication & Authorization Infrastructure

Susanna Mornati mornati a cilea.it
Lun 19 Mar 2007 16:29:56 CET


Volevo condividere con voi (scusandomi per l'eventuale duplicazione)
questo bel resoconto di Marta Zaetta. E' tangente all'OA in vari punti.
Mi aveva attirato in particolare la riflessione sulla privacy, cito:
"come sempre sicurezza e libertà sono concetti complementari".
In qualche caso direi anche alternativi, purtroppo.
Ecco, l'OA potrebbe anche superare questo ostacolo, se non fosse
che anche chi mette a disposizione contenuti gratuiti ci tiene a sapere
chi li utilizza.

Imagine there's no authentication, it's easy if you try,
no authorization below us, above us only sky....

Scusate il gioco, oggi sono ottimista ;-)
Susanna


>Date: Mon, 19 Mar 2007 15:37:02 +0100 (CET)
>From: "Marta Zaetta" <marta.zaetta a area.bo.cnr.it>
>To: infer_comunicati a cilea.it
>
>Cari colleghi vorrei aggiungere un paio di riflessioni alla dettagliata
>relazione di Enzo De Luise.
>
>A un anno dal primo convegno sul tema, l'appuntamento italiano organizzato
>al GARR è stato un'importante occasione  per riprendere le fila della
>discussione sulla creazione di una Infrastruttura di Autenticazione e
>Autorizzazione (AAI) italiana volta a rendere fruibili e replicabili su
>larga scala sperimentazioni in corso e future.
>Come descitto nella relazione del collega, il live motive della giornata è
>stato “your default login is the default access for everything”
>formalizzabile nell'obbiettivo comune per cui "tutti i servizi" offferti
>agli utenti di un'istituzione devono essere accessibili da qualsiasi
>postazione con un unico username e password, in regime di totale tutela
>della privacy.
>Vale la pena notare che tale obbiettivo è scomponibile in due approcci. Il
>primo (che potremmo definire “locale”) riguarda “tutti i servizi” intesi
>come servizi interni all'istituzione, forniti dall'istituzione stessa (si
>pensi nel caso di un università, per esempio, al servizio posta
>elettronica, di iscrizione agli esami,  di accesso ai repository...). In
>questo contesto la soluzione è ricercabile nel Single Sign On
>intra-istituzionale. A questo livello la gestione anagrafica
>dell'istituzione viene centralizzata e viene fornita un'unica login:
>docenti, sudenti, tecnici... anche se memorizzati su banche dati diverse
>fanno capo tutti ad un unico meccanismo di autenticazione in grado di
>discriminare i permessi di accesso ad ogni servizio offerto (è probabile
>che uno studente non abbia gli stessi diritti di un docente...).
>Una volta raggiunta tale organizzazione interna è più facile
>interfacciarsi con il mondo esterno: il secondo approccio, che potremmo
>definire “nazionale”, intende “tutti i servizi” come la somma dei servizi
>interni più i servizi esterni, dove per “servizio esterno” si intende, per
>esempio, un servizio fornito da un'unica istituzione e accessibile da
>tutte le altre. Esempi concreti di servizi esterni sono Nilde, SFX,
>piattaforme e servizi offerti dagli editori...
>
>Il caso Nilde (primo sperimentatore e promotore della soluzione Shibboleth
>in Italia) ha messo chiaramente in luce alcune importanti problematiche
>sulla gestione delle anagrafiche degli utenti (duplicazione e
>allineamenti, privacy...).
>Nilde si configura come un servizio che un'isituzione può offrire ai suoi
>utenti: il meccanismo più corretto di gestione degli accessi è quello per
>cui ogni volta che un utente tenta l'accesso esso viene automaticamente
>reindirizzato all'istituzione di provenienza la quale si fa carico di
>effettuare l'autenticazione vera e propria (intesa come controllo sulla
>password).
>I dati utenti che Nilde memorizza sul suo server sono reagolati da
>“politiche di accettazione e rilascio degli attributi” che l'AAI dovrebbe
>preoccuparsi di standardizzare in modo da fornire un protocollo di
>comunicazione unico per fornitori e utilizzatori di servizi.
>In questo modo è possibile risolvere tre importanti questioni: dal lato
>del fornitore di servizi è consentito l'adempimento agli obblighi
>legislativi in merito di privacy degli utenti; dal lato istituzione
>utilizzatrice del servizio è realizzata la trasparenza nell'offerta di
>servizi (Single Sign On inter-istituzionale). Infine, evitando la
>duplicazione delle anagrafiche, tutte le operazioni di aggiornamento
>rimangono istituzionalmente accentrate. Come descritto nella home page del
>convegno (http://www.garr.it/aai2/) dunque “lo scopo di una AAI è di
>semplificare, uniformandoli, gli accessi ai servizi tra organizzazioni
>diverse. Una AAI gestisce i processi di autenticazione e autorizzazione
>tra un utente, la sua organizzazione d'origine e la risorsa cui vuole
>accedere”.
>
>Come precendetemente accennato, altri servizi esterni tipici nell'ambito
>delle biblioteche digitali, sono le piattaforme degli editori i quali
>forniscono servizi di accesso alle isituzioni sottoscrittrici di
>abbonamenti.
>Durante il convegno, Ale de Vries di Elsevier ha presentato
>l'implementazione di Shibboleth nella piattaforma ScienceDirect.
>Ci sono state, in questo contesto, delle osservazioni su cui ritengo sia
>bene riflettere: è stato osservato che attraverso l'implementazione di
>Shibboleth l'editore, pur non entrando in possesso di dati sensibili,
>viene a conoscenza dell'identità dell'utente che accede alle pittaforme e
>ciò comporta problemi di privacy.
>In realtà la tracciabilità degli utenti è un problema istituzionale: gli
>articoli che gli utenti leggono infatti sono considerati dati sensibili
>all'interno dell'ambito lavorativo dove un eventuale monitoraggio
>corrisponderebbe ad un illecito controllo sul lavoro svolto. Per
>l'editore, invece, l'opportunità di effettuare vigilanza di granularità
>fine sugli accessi potrebbe garantirgli una certa sicurezza e tranquillità
>rispetto le risorse coperte da licenza. Si pensi in particolare a casi
>noti come quelli per cui un editore chiude gli accessi ad una rete IP
>causa comportamenti scorretti: se avesse l'opportunità di individuare
>l'ultente colpevole il servizio potrebbe essere individualmente sospeso,
>senza inibire l'accesso ad un intero gruppo di lavoro.
>Come sempre sicurezza e libertà sono concetti complementari per cui vale
>la pensa fare un'analisi più profonda in termini di costi/benefici.
>
>La giornata si è chiusa con una vivace discussione che porta a credere che
>i tempi siano maturi per la creazione di una federazione a livello
>nazionale.
>Un'infrastruttura per l'accesso federato richiede senza dubbi sforzi
>istituzionali e coordinazione di non facile ottenimento ma, in Italia come
>all'estero, quest'esigenza si sta facendo ormai sentire su più fronti.
>Nell'ambito delle biblioteche digitali, oggi più che mai, tutto ruota
>attorno alla condivisione di accesso ai servizi: document delivery,
>OAI-repositories, e-journals, databases, proxy servers.
>A monte, gli stessi procedimenti di contrattazione di licenze per risorse
>elettroniche sarebbero facilitati dalla presenza di una AAI in quanto,
>come descritto da Paola Gargiulo presente in rappresentanza di CARE, i
>consorzi stanno a loro volta cercando la via dell'interazione e del
>coordinamento.
>
>Marta Zaetta
>
>
> > Vi segnalo la brillante relazione del nostro collega Enzo De Luise presente
> > con me e Gabriella May
> > a Roma martedì 6 marzo, per il II incontro GARR sull'Authentication &
>Authorization Infrastructure
> > "Autenticazione federata e biblioteche digitali".
> > Un caro saluto a tutti
> > Marida Fasano
> >
> >
> > Responsabile Biblioteca Dipartimento
> > Ingegneria dei Materiali e della Produzione
> > Universita degli Studi di Napoli Federico II
> > Piazzale Tecchio, 80
> > 80125 Napoli
> > tel/fax 081 7682595
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: <deluise a unina.it>
> > To: <nilde-forni a jolly.bo.cnr.it>
> > Sent: Friday, March 16, 2007 11:33 AM
> > Subject: [Nilde-fornitrici] II incontro GARRsull'Authentication &
>AuthorizationInfrastructure
> >
> >
> >> Cari colleghi,
> >> con la speranza che siano interessanti, e scusandomi per eventuali
>imprecisioni,
> >> Vi invio alcune considerazioni - scritte per gli organi del mio ateneo
>-
> >> sul II incontro GARR sull'Authentication & Authorization Infrastructure
>"Autenticazione federata e biblioteche digitali"
> >> (<http://www.garr.it/aai2/programma.html>), organizzato a Roma dal GARR e
> >> dal
> >> CNR Area di Ricerca di Bologna, durante il quale e' stato presentato il
>modulo
> >> Nilde-Shibboleth.
> >> Il workshop e' stato preceduto, il giorno prima, da un seminario
>teorico-pratico
> >> su Shibboleth..
> >> Cordiali saluti. Enzo De Luise
> >> ......
> >> Come sapete, il Consortium GARR (<http://www.garr.it/>) e' l'importante
>associazione che coinvolge la CRUI, il CNR, l'ENEA e l'INFN, la quale
>gestisce
> >> la rete telematica nazionale ad altissima velocità per l'istruzione,
>l'accademia e la ricerca scientifica. Il CNR Area di Bologna significa,
>nell'occasione,
> >> la dott.ssa Silvana Mangiaracina e il suo staff NILDE.
> >> Piu' che una relazione, questo vuole essere un taccuino di impressioni,
>peraltro
> >> molto positive, considerato che l'incontro ha posto le basi di un progetto
> >> che
> >> dovrebbe andare oltre l'ambiente bibliotecario, permeando la società in
>vari
> >> ambiti. Il denominatore comune sara' l'autenticazione unica, sicura e
>in
> >> piu'
> >> ambienti.
> >> Dopo il saluto di Enzo Valente (del GARR) e di Paola Gargiulio (di
>CARE,
> >> Gruppo
> >> di Coordinamento per l'Accesso alle Risorse), ha aperto gli interventi
>John
> >> Paschoud del JISC (<http://www.jisc.ac.uk/>).
> >> Il suo, "What Universities need to do about Access Management, and what
>Britain
> >> is doing about it", ha riguardato per l'appunto le tematiche
>dell'access
> >> management in Gran Bretagna.
> >> Il relatore è partito dalla domanda "Di cosa hanno bisogno gli utenti"? La
> >> risposta è stata:
> >> - di una sola autenticazione (quella che in inglese viene definita "Single
> >> Sign-On" o SSO);
> >> - di accedere alle risorse da qualsiasi punto;
> >> - di migliorare la privacy.
> >> Con Shibboleth (<http://shibboleth.internet2.edu/>: "Shibboleth is
>standards-based, open source middleware software which provides Web
>Single
> >> SignOn (SSO) across or within organizational boundaries.
> >> It allows sites to make informed authorization decisions for individual
>access
> >> of protected online resources in a privacy-preserving manner") l'access
>management è portato a termine da vari elementi:
> >> - l'Identity Provider (IdP), per esempio un'università, che effettua
>l'autenticazione dei propri utenti;
> >> - il Service Provider (SP), per esempio un editore, che accetta
>l'autenticazione
> >> basata su vari livelli (ricercatori, studenti, ecc.) e su vari tipi di
>affiliazione.
> >> Si possono condividere risorse con altre comunità accademiche, per esempio
> >> con
> >> utenti di altre istituzioni, senza la necessità di controllare username e
> >> password. Per esempio: se mi trovo in un'università in Olanda,
> >> posso essere riconosciuto dal mio ateneo italiano (denominato home
>institution)
> >> anche su un pc olandese, da dove posso accedere a tutte le risorse di cui
> >> usufruisco, senza il controllo di username e password.
> >> Quando si fa il login, in pratica l'home institution riconosce il mio
>attributo
> >> - per esempio, sono uno studente - ma non il nome o altre informazioni
>personali.
> >> Il riconoscimento avviene attraverso un "discovery service" denominato
>WAYF
> >> ("Where are you from"), che ha per l'appunto il ruolo di mediare fra l'IdP
> >> e i
> >> SP. L'utente non deve attivare nuovi username e password.
> >> Paschoud ha specificato che il progetto attivo in Gran Bretagna
>riguarda
> >> ben 641
> >> istituzioni e circa 30.000 scuole.
> >> Stanno pertanto impiantando una federazione. Federazione è un altro
>termine che
> >> ricorre spesso nell'ambiente di Shibboleth (e dei software simili): indica
> >> l'insieme dei soggetti che condividono la possibilità di attivare le
>risorse mediante autenticazione così come l'abbiamo descritto
>brevemente
> >> prima. Siccome esistono federazioni di vario tipo, si è giunti a
>considerare
> >> l'attivazione di confederazioni (federazioni di federazioni). La
>confederazione
> >> europea si chiama EDUROAM (<http://www.eduroam.org/>).
> >> In videoconferenza, l'intervento di Licia Florio di TERENA
> >> (<http://www.terena.org/>), "Middleware developments in Europe" ha
>chiarito che
> >> l'identity management ha per obiettivo
> >> quello di dotare ogni utente di una identità elettronica (in un colloquio
> >> informale durante una pausa, Paola Gargiulo l'ha paragonata a una
>specie
> >> di
> >> codice fiscale; il paragone non è azzardato, considerando che un giorno
>per
> >> esempio i sistemi bancari potranno essere toccati da autenticazione di
>tipo
> >> Shibboleth). A proposito delle federazioni, Florio specifica che esse
>richiedono un accordo sulla struttura legale e sulle "policies", nonché
> >> sulla tecnologia (soprattutto sul versante "sicurezza") e su un comune
>linguaggio legato all'interoperabilità (linguaggio di marcatura SAML,
>Security
> >> Assertion Markup Language, <http://en.wikipedia.org/wiki/SAML>).
>L'identità reale sarà sempre in relazione all'identità "economica"
>(legata al proprio status all'interno di un'istituzione), che verrà
>aggiornata
> >> amministrativamente e che sarà sempre legata al riconoscimento e
>all'autenticazione in relazione alle risorse cui si potra' accedere. Ci
>sono
> >> vari sistemi disponibili per il management dell'identita', e sono sia
>di
> >> tipo
> >> proprietario sia di tipo open source.
> >> In Europa strutture di federazioni, basate su sistemi diversi, sono già
>attive:
> >> in Inghilterra, Finlandia, Svizzera (Shibboleth), Spagna (PAPI), Olanda
>(A-Select), Norvegia (SUN Federation). Sono per l'appunto basate su
>sistemi
> >> diversi, indicati tra parentesi, ma utilizzano tutte SAML.
> >> Per il futuro si prevede:
> >> - differenti soluzioni
> >> - lingua franca (SAML, ora giunta alla versione 2.0)
> >> - federazioni federate (confederazioni)
> >> Karen Grove di Ex Libris ha trattato di "Ex Libris and Shibboleth",
>soprattutto
> >> per quanto riguarda SFX e MetaLib. Ha chiarito che i rapporti con
>Internet2
> >> (<http://www.internet2.edu/>, il consorzio  di ricerca che ha avviato
>Shibboleth, hanno portato alla conclusione che e' troppo presto per
>esprimersi
> >> sul valore dell'integrazione fra le due entità.
> >> Soprattutto, a quanto pare, per il numero di istituzioni coinvolto
>nelle
> >> esperimentazioni, e perché Ex Libris ha da tempo introdotto un proprio
>modulo
> >> (PDS, Patron Directory Service) per il riconoscimento e
> >> l'autenticazione.
> >> Tuttavia, anche il PDS può utilizzare Shibboleth, e prove in merito
>sono iniziate nel 2005 insieme con clienti MetaLib (in USA, Finlandia,
>Gran Bretagna, Belgio, Svizzera): PDS/Apache può essere configurato
>come service provider Shibboleth e come WAYF.
> >> Ale de Vries di Elsevier ha parlato in merito a "A publisher's story:
>implementing Shibboleth on ScienceDirect", che attualmente interessa
>circa 2.000 periodici e160 "book series".
> >> Silvana Mangiaracina, coadiuvata dal giovane informatico Giacomo Tenaglia,
> >> ha trattato del prossimo inserimento di Shibboleth in NILDE.
> >> Ha iniziato riassumendo cosa è NILDE e quali sono le sue tipologie di
>utenti
> >> (due: biblioteche e utenti finali, cioè ricercatori, docenti, studenti,
>.). In
> >> questo momento in NILDE sono coinvolte 565 biblioteche aderenti, con 26
>atenei
> >> italiani.
> >> 100.000 sono i documenti scambiati ogni anno, con oltre 3.000 utenti
>registrati.
> >> I principi di base di NILDE sono:
> >> - uso di software open-source;
> >> - uso della tecnologia per soddisfare standard di qualità
> >> nell'erogazione
> >> dei
> >> servizi;
> >> - Internet per la comunicazione e l'invio dei dati;
> >> - software user-friendly;
> >> - rete di cooperazione per la condivisione delle risorse.
> >> Funzioni per l'utente finale: registrazione dell'utente presso la propria
> >> biblioteca.
> >> Che, se si vuole, e' una limitazione, in quanto l'utente puo' afferire
>a
> >> una
> >> sola biblioteca.
> >> Quando l'utente viene abilitato, la biblioteca invia username e
>password
> >> (create automaticamente da NILDE). Da quel momento l'utente puo'
>richiedere documenti. L'utente puo' visualizzare lo stato delle
>richieste.
> >> Per questo servizio e' stato certificato un alto grado di
>soddisfazione,
> >> tuttavia ci sono dei problemi:
> >> - dal lato utente: credenziali aggiuntive per NILDE;
> >> - dal lato biblioteca: registrazione di masse di utenti, probabilmente
>gia'
> >> registrati internamente.
> >> Quindi sono emerse delle necessita', tra le quali considerare un
>protocollo
> >> standard di registrazione piuttosto che soluzioni ad hoc per singoli
>atenei.
> >> E' stato scelto Shibboleth, perche':
> >> - e' uno standard internazionale;
> >> - ci sono numerosi information provider gia' compatibili (CSA,
>Elsevier,
> >> Jstor,
> >> Ebsco, DSpace);
> >> ISI Web of Knowledge non e' ancora abilitato ma i suoi responsabili hanno
> >> detto
> >> che stanno pensando di farlo a breve;
> >> - e' open source
> >> - ha un framework per l'autenticazione, l'autorizzazione e il Single
>Sign-On.
> >> Giacomo Tenaglia ha riassunto quanto visto nel seminario teorico pratico:
> >> installazione di un IdP (backend LDPAP); installazione di un SP su
>copia
> >> server web NILDE; modifica codice NILDE-utenti per affiancare
> >> l'autenticazione "classica"; verifica con ulteriori test: installazione di
> >> un
> >> WAYF e diversi IdP.
> >> Tutto questo sistema e' ora in fase di test. L'utente, alla fine, avra'
>l'opportunita' di scegliere fra le due intestazioni "classica" e
>Shibboleth.
> >> Se scegliera'quest'ultimo, i suoi attributi saranno trasferiti via
>Shibboleth:
> >> nome, e-mail, telefono; verra' creata automaticamente un'username del
>tipo REMOTE_USER a IdP; la richiesta verra' inviata alla biblioteca, per
>l'approvazione; non verra' generata alcuna password; il logout
>invalidera'
> >> la sessione presso il SP.
> >> I tempi:
> >> Nel II trimestre 2007 verra' creato un LDAP server per l'Area di
>Ricerca
> >> di Bologna e verra' effettuata la migrazione degli utenti dai vari
>database;
> >> entrera' in produzione un IdP di Area, con backend LDAP; verra' messo
>in produzione un SP NILDE-utenti (con il rilascio NILDE 3.1). Nel III
>trimestre 2007 ci sara' l'implementazione e la messa in produzione di
>Shibboleth per altri servizi offerti dalla biblioteca (esempio: proxy
>per accesso remoto).
> >> Si sono avviati accordi con altri fornitori di servizi
> >> Shibboleth-compliant:
> >> - per la definizione formale di attributi;
> >> - per la politica di accettazione attributi dei SP da parte di terze
>parti;
> >> - per verificare le politiche di rilascio.
> >> Con NILDE 4.0 (rilascio previsto nel IV trimestre del 2007) ci sara'
>l'eliminazione del vincolo della relazione univoca utente-biblioteca e
>una più necessaria abilitazione unica da parte della biblioteca. A
>lungo termine gli obiettivi sono:
> >> - nascita di federazione;
> >> - censimento degli IdP di istituzioni ed enti italiani;
> >> - identificazioni di altri servizi italiani che potrebbero diventare
>Shibboleth-compliant;
> >> - registro delle risorse centralizzato;
> >> - certification authority;
> >> - aggiornamento metadati.
> >> Steven Carmody, di Internet2, nel suo intervento in videoconferenza "A
>Shibboleth View of Federated Identity" ha tenuto una disamina molto
>articolata sullo stato dei fatti, concludendo con l'elenco degli
>obiettivi
> >> futuri, tra i quali:
> >> - evoluzione di Shibboleth quale framework per uno standard relativo alla
> >> sicurezza;
> >> - la possibilita' di supportare una molteplicita' di protocolli (SAML
>e'
> >> passato
> >> dalla versione 1.0 alla 2.0);
> >> - l'utilizzo in una varieta' di ambienti (web, client,
>multi-protocolli,
> >> ecc.).
> >> Federica Zanardini, anche a nome di altri colleghi dell'Universita'
>Statale di
> >> Milano ha parlato su "Infrastruttura di autorizzazione e autenticazione
>per
> >> l'USM.
> >> Architettura e integrazione dei servizi del Sistema Bibliotecario di
>Ateneo".
> >> Partendo dall'elenco dei requisiti preliminari (superare il problema
>dei
> >> singoli
> >> username e password per ogni servizio; la lettura solo di dati di
>interesse
> >> comuni a tutti i servizi; la delocalizzazione e la gestione da enti
>diversi)
> >> ha presentato RADIUS, prodotto utilizzato dall'universita' milanese.
>Tutte le loro applicazioni devono parlare con questo protocollo, che si
>serve di LDAP quale base dati, supportata da un database MySQL di
>back-end. RADIUS effettua poi l'autenticazione,
> >> con una struttura nei campi utenti che varia in base al loro livello
>(ha mostrato, per esempio, quelli relativi allo status di studente).
>Anche lei ha ribadito che e' necessario integrare la biblioteca
>digitale
> >> di prodotti del genere, in quanto la BD e' uno dei servizi presenti
>sulla rete di ateneo (basti pensare alla posta elettronica, all'accesso
>alla rete, al portale web, ai repository per la didattica e la ricerca,
>alla registrazione degli esami, alla richiesta dei certificati, ecc.),
>per cui occorrerebbe un codice di accesso unico con un unico
> >> punto di modifica della password. Hanno intenzione di
> >> integrare la BD aggiungendo le tipologie degli utenti mancanti
> >> (per esempio quelli esterni, non previsti dai vari LDAP del loro ateneo),
> >> definendo per essi un set minimo di informazioni necessarie
> >> per i servizi che vengono erogati.
> >> Il gruppo dell'Universita' di Torino, nell'ultimo intervento,
> >> ha trattato dell'"Autenticazione degli utenti per l'utilizzo dei
>servizi
> >> di biblioteca digitale" presso, appunto, l'ateneo di Torino,
> >> che tra l'altro ha ora un server SFX e ha avviato un open archive
>denominato
> >> "AperTO".
> >> Le considerazioni finali, emerse dal dibattito guidato dagli ingegneri del
> >> GARR,
> >> hanno evidenziato per questo workshop un passo avanti rispetto allo
>stesso tenuto l'anno scorso, che e' stato in parte invalidato
> >> dal fatto che non c'erano esperienze in Italia legate a tali
> >> problematiche.
> >> Oggi queste sono legate alle biblioteche, e si spera, per esempio, che
>vada avanti la collaborazione GARR-NILDE. La scelta degli
> >> attributi (almeno per un set minimale) e l'avvio di una federazione
>italiana potrebbero essere una prima occasione di lavoro. GARR
> >> ha gia' al proprio interno un gruppo di lavoro sull'autenticazione e
>l'autorizzazione. Il GARR vorrebbe creare un WAYF e
> >> magari anche un IdP che sia di interfaccia fra le realta' piu'
> >> piccole (che non possono impiantare IdP) e la costituenda federazione. --
> >> Dott. Vincenzo De Luise
> >> Biblioteca "Roberto Stroffolini"
> >> Dipartimento di Scienze Fisiche
> >> Complesso Universitario di Monte Sant'Angelo
> >> Via Cintia - 80126 Napoli
> >> Telefono: 081.676253; telefax: 081.676434
> >> e-mail: deluise a unina.it ; bibliolist a na.infn.it
> >> www.fisica.unina.it/biblio
> >> ---------------------------------------------------------------- This
>message was sent using IMP, the Internet Messaging Program.
>_______________________________________________
> >> http://area.bo.cnr.it/mailman/listinfo/nilde-forni
> >
>
>
>--
>Marta Zaetta
>
>Bologna Research Area Library
>National Research Council
>via Gobetti, 101 - 40129 Bologna ITALY
>
>Email: mzaetta a area.bo.cnr.it
>Tel: +39 051 639 8080
>
>"Think of free speech, not free beer"

Susanna Mornati, CILEA
Project Leader AEPIC, www.aepic.it
tel. +39 02 2699 5322, cell. +39 348 7090 226
mailto:mornati a cilea.it







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