[Oa-italia] Archivi istituzionali - studio pubblicato sul Serials Review
Paola Gargiulo
Paola.Gargiulo a caspur.it
Dom 4 Mar 2007 22:38:01 CET
Sull'ultimo numero di Serials Review (march 2007) rivista dell' Elsevier e'
stato pubblicato un articolo sulla valutazione del deposito negli archivi
istituzionali. Tra gli archivi esaminati c'e' anche l'universita' di Trento.
WOW!
Gli archivi esaminati sono solo quelli che utilizzano E-prints. Peccato che
lo studio sia limitato solo ad E-prints, ma e' probabile che i risultati non
cambierebbero.
Ecco la citazione bibliografica + abstract.
Title: Assessment of Self-Archiving in Institutional Repositories:
Depositorship and Full-Text Availability
Authors: Xia, Jingfenga; Sun, Lib
Affiliations: Xia is Reference and Instructional Librarian (Social
Sciences), John Cotton Dana Library, Rutgers, The State University of New
Jersey, Newark, NJ 07102, USA
b. Sun is East Asian Language Cataloger, Technical and Automated Services,
Rutgers, The State University of New Jersey, Piscataway, NJ 08854, USA
Abstract (English):
This research evaluates the success of open access self-archiving in several
well-known institutional repositories. Two assessment factors have been
applied to examine the current practice of self-archiving: depositorship and
the availability of full text. This research discovers that the rate of
author self-archiving is low and that the majority of documents have been
deposited by a librarian or administrative staff. Similarly, the rate of
full-text availability is relatively low, except for Australian
repositories. By identifying different practices of self-archiving,
repository managers can create new strategies for the operation of their
repositories and the development of archiving policies.
Non sembrerebbe esserci una versione OA ne' come pre-print ne' come
post-print. A qućnto pare l'universita' dello Stato del New Jersey a Rutgers
non ha un archivio aperto!
Credo che la maggior parte di voi possa acceda alla piattaforma
ScienceDirect di Elsevier e/o alle piattaforme di CILEA e CASPUR. Chi non
avesse accesso all'articolo, mi contatti provvedero' ad inviare una copia
come DD.
Ecco il DOI
http://dx.doi.org/10.1016/j.serrev.2006.12.003 (per chi ha accesso al testo
completo sulla piattaforma Elsevier)
Ecco il link per chi non ha accesso al testo completo puo' accedere
all'abstract:
http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6W63-4MWPV76-1&_us
er=10&_coverDate=03%2F31%2F2007&_rdoc=4&_fmt=summary&_orig=browse&_srch=doc-
info(%23toc%236587%232007%23999669998%23645564%23FLA%23display%23Volume)&_cd
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Lo studio e'segnalato nel blog di Peter Suber
http://www.earlham.edu/~peters/fos/fosblog.html
E' interessante che incomincino ad esservi studi di questo genere. L'ho
guardato molto rapidamente, ma a prima vista niente di nuovo ! Come si sa
gli autori autoarchiviano poco, spesso a farlo sono i bibliotecari o
personale amministrativo e gli archivi oltre ad essere ancora vuoti, sono
spessi privi di full text.
Laddove il deposito e' mandatario (vedi Australia o a Southampton) il
numero degli oggetti depositati cresce notevolmente.
L'articolo sostiene che identificando pratiche differenti di
auto-archiviazione si possono creare nuove strategie.
Niente di piu' vero!
Non e' facile vincere l'inerzia e la pigrizia, gli autori devono trovare
una ragione, un interesse a depositare, a far si' che diventi una pratica
abituale. O forse vanno obbligati tramite policy dell'ente ?
Siamo agli inizi, si tratta di cambiare il modus operandi, ci vuole tempo. E
gli approcci dovranno necessariamente essere diversi a seconda dei contesti,
delle discipline.
Sicuramente gli autori vanni informati dei vantaggi che l'OA rappresenta per
loro, mostrare con dati alla mano come l'accesso aperto incrementa
l'impatto della loro ricerca,il numero delle citazioni ecc. inviargli le
statistiche degli scarichi dei loro contributi non appena questi raggiungono
un numero consistente. Al medesimo tempo il il deposito dovrebbe essere il
meno oneroso possibile, probabilmente dovrebbe prevedere modalita' diverse
che meglio rispettano le pratiche di comunicazione nelle varie discipline
A presto,
Paola
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