[Oa-italia] Riviste LIS in Italia e OA

Andrea Marchitelli marchitelli a cilea.it
Gio 5 Lug 2007 11:27:57 CEST


> che le decisioni sul deposito di un
> paper in un open archive dovrebbero sempre essere prese dal suo
> autore e non da un editore o direttore di rivista.

Una battuta, prima: anche la decisione di non deposito dovrebbe essere presa 
dall'autore, cosa che non accade nelle riviste non ad accesso aperto!

Il ragionamento esteso, ora...

La prima frase delle celeberrime FAQ di Peter Suber sull'accesso aperto (qui 
in trad. italiana: http://www.aepic.it/docs/OA/brief-italian.htm)  recita 
testualmente: La letteratura ad accesso aperto (Open Access, OA) è digitale, 
online, gratuita e libera da buona parte delle restrizioni dettate dalle 
licenze per i diritti di sfruttamento commerciale. Queste condizioni sono 
possibili grazie ad Internet e al consenso dell'autore o del titolare dei 
diritti d'autore.

Il rispetto di tutti i diritti dell'autore, in confronto alla sua 
spoliazione attuata sistematicamente dagli editori commerciali, e' il 
cardine fondamentale dell'accesso aperto.

Anche la Berlin Declaration (trad italiana qui 
http://oa.mpg.de/openaccess-berlin/BerlinDeclaration_it.pdf) e' chiarissima 
in tal senso:
L'autore(i) ed il detentore(i) dei diritti relativi a tale contributo 
garantiscono a tutti gli utilizzatori il diritto d'accesso gratuito, 
irrevocabile ed universale e l'autorizzazione a riprodurlo, utilizzarlo, 
distribuirlo, trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente e a produrre e 
distribuire lavori da esso derivati in ogni formato digitale per ogni scopo 
responsabile, soggetto all'attribuzione autentica della paternità 
intellettuale (le pratiche della comunità scientifica manterranno i 
meccanismi in uso per imporre una corretta attribuzione ed un uso 
responsabile dei contributi resi pubblici come avviene attualmente), nonché 
il diritto di riprodurne una quantità limitata di copie stampate per il 
proprio uso personale.

E' evidente che l'accordo di una rivista con un provider di contenuti (in 
questo senso si potrebbe interpretare la funzione di un archivio nel 
rapporto con una rivista E-LIS per BO, nel caso di cui parlavamo) non possa 
passare sopra la testa dell'autore.
Con una scelta responsabile di accesso aperto, l'editore assicura agli 
autori un maggior controllo dei propri diritti, che dovrebbe portare di 
conseguenza una modifica nel contratto di cessione dei diritti d'autore 
all'editore.

Infine c'e' la scelta, sempre possibile, di boicottare le riviste ad accesso 
aperto e pubblicare su quelle subscription-based ma, soprattutto in un campo 
come il nostro, stento proprio a vederne l'utilita'...

Andrea Marchitelli

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Andrea Marchitelli <marchitelli a cilea.it>
CILEA - Sezione Servizi per le Biblioteche e l'Editoria elettronica
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