[Oa-italia] La rivista Europa Medicophysica abbraccia l'Open Access

Brunella Longo brunella.longo a pantarei.it
Mer 1 Ago 2007 11:46:26 CEST


Buongiorno a Elena Giglia  e grazie per le informazioni aggiuntive. Se
avete altri segnali deboli che riguardano societa' scientifiche e
editori italiani ve ne sarei veramente grata!

Abbiamo  appreso che questo caso di "contaminazione" da open access
piu' unico che raro per ora nel panorama delle case editrici
specializzate che operano in Italia coinvolge  l'editore Minerva
Medica grazie all'impegno di una persona in particolare, cioe' il
Dottor Stefano Negrini, direttore della rivista in oggetto e, da quel
che ne dice Elena,  appassionato di open access.

Riguardo agli spunti di discussione sul linguaggio usato, tanto per
chiarire, quando Elena Giglia scrive:

>  come puoi dire che alla SIMFER non sanno nemmeno cosa sia
> l'open access? Li conosci? Conosci le decisioni e le politiche adottate
> nell'ultimo congresso? Il Direttore della rivista, e attivo socio SIMFER [...]

Don't get excited!  I didn't mean to hart your feelings! Era una
provocazione innocente, un modo di dire, un intercalare utile per
parlarne e per ottenere qualche informazione in piu'...  Risultato
raggiunto mi pare senza fare del male a nessuno,  con pochissimo
sforzo e producendo un maggior livello di informazioni trasparenti e
potenzialmente utili a tutti. Tra l'altro hai confermato la mia
idea... percio'... Be nice :-)

Proseguendo, vengo ferita nel mio orgoglio di lettrice olimpionica da
queste parole di Elena:

> - vai a vederti i lavori del gruppo di Zwolle, che per anni ha lavorato
> sul tentativo di individuare tutti gli stakeholders e di giungere a un
> equilibrio di interessi, in una logica win to win.

E come e' finita? Non mi sovviene...  Scherzo scherzo... ma certo che
vai di qui, va di li'... se fossi permalosa mi potrei offendere!  Non
sembri manifestare molto rispetto per me in pubblico eppure non sono
passati molti mesi da quando mi scrivevi in privato gentili
ringraziamenti perche'  ti ho fornito, con i miei corsi, buone
cartucce per i tuoi concorsi, cara Dottoressa Giglia. Allora, non
potresti impegnarti ed essere un pochino meno rude  con me anche in
pubblico?  e'  poco ma e' sicuro che io leggo QUINTALI di letteratura
professionale piu' di molti di voi che avete anche altro da fare :-)

Il punto e' che da queste indigestioni di letteratura non mi pare di
scoprire spesso niente piu'  che lamentazioni e discorsi
autoreferenziali... Se poi sono anche lamentazioni datate, mi
addormento subito!  ma ecco perche' sono qui a chiedere aiuto a voi
che, forse, leggete meno cose di quante ne leggo io ma avete uno
sguardo diverso, e una diversa percezione delle prospettive di questa
o di quella iniziativa, anche grazie all'auspicabile confronto che io
immagino o desidererei voi non dimenticaste mai di fare con i vostri
interlocutori, in particolare ricercatori e docenti universitari.

Fatto e' che per il momento non mi risulta che le mie "letture" della
realta' dell'editoria elettronica nel suo complesso, da una quindicina
d'anni ad oggi, abbiano mai fatto cilecca,  anzi. A chi e' interessato
a sapere che cosa sto leggendo adesso segnalo che questa settimana
sono sul sito SPARC e sto ascoltando i podcasts del "Course check: A
conversation with three open access publishers about the challenges of
sustainability" di giugno scorso. Li conoscete?  si trovano qui:
http://www.arl.org/sparc/meetings/ala07/

Elena dice:

> Sono fermamente convinta che il futuro della ricerca e della circolazione
> dell'informazione sia Open Access

Io sono felice di interagire con persone fermamente convinte di
qualcosa.  Io non sono fermamente convinta di nulla e trovo che
viviamo in una cultura un po'  bloccata dalla assenza di dialogo, di
discussioni vere, di confronti aperti e anche di voglia di rischiare,
di crescere, di vivere, anche in settori specialistici.   In altri
termini, credo di non credere ma... voglio ascoltare tutti, compresi
quelli che credono.

Oggi avrete sentito che Murdoch ha defnitivamente comprato il Dow
Jones e quindi il WSJ.  Penso sia l'avvenimento rilevante che segnera'
nei libri e nelle cronache future  la fine dei giornali come li
abbiamo conosciuti nel corso del Novecento. Oggi e' giornata che forse
potrei anche credere che tutta un'altra storia, tutto un altro modo di
gestire la creativita' sia solo agli albori...

Ma poi sento questi podcasts, leggo cio' che scrivono gli addetti ai
lavori e... nooooooooooo, qui non mi pare che siamo all'inizio di
niente... per ora.  Pero', chi puo' dirlo, magari sono io che mi
sbaglio.... se voi "vedete" e "sentite" che questo inizio c'e'  io
penso che la liberta' di questa ispirazione vada non solo garantita,
ma anche ascoltata. Essa costituisce sicuramente una opportunita'  per
studiare, per aggiornarsi, per riflettere.

Per il resto torno a farmi due P...odcasts sul sito della SPARC -
sognando in verita'  di farmi due pizzoccheri in Valtellina ;-)
ciao

Brunella Longo
--------------------------------------------------------------
email: longo a pantarei.it
tel: 0039 02.43.51.18.46
MSN Messenger: uk52621 a acm.org
Skype: brunellalongo
--------------------------------------------------------------
Panta Rei
http://www.pantarei.it
Palestra Internet
http://www.palestrainternet.it
--------------------------------------------------------------



Maggiori informazioni sulla lista OA-Italia