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<div class="moz-cite-prefix">On 16/01/19 10:31, Tessa Piazzini
wrote:<br>
</div>
<blockquote type="cite"
cite="mid:6ee10c29-2b3a-4811-e9a3-7140863db6ea@unifi.it">
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8">
<p>Sicuramente è una grande notizia, della quale noi beneficeremo
di riflesso (potendo leggere più articoli in OA), ma di cui
subiremo anche le conseguenze (saremo sempre meno competitivi e
non allineati con le evoluzioni che si stanno delineando).</p>
<p>Sui "trasformative agreements" e, in particolare, sul modello
"Publish&Read" al momento, però, ho numerose perplessità: <br>
1. come impedire la crescita esponenziale delle APC (così come
già successo per il "subscription model") <br>
2. rischi etici sulla peer review <br>
3. aumento del divario tra paesi o istituzioni "ricchi", che
possono permettersi di pagare per pubblicare, e contesti
"poveri".</p>
</blockquote>
<p>Per ignoranza mia (non ho ancora letto tutti i link postati da
Colleen) aggiungo una domanda: il modello Publish&Read ha
chiara la definizione di open, soprattutto in relazione alle
licenze assegnate ai paper, o c'è il rischio di trovarsi i paper
con una CC-BY-NC-ND?</p>
<p>Ale<br>
</p>
<div class="moz-signature">-- <br>
<font size="2" face="courier,verdana,arial,sans-serif"
color="grey">
--
<p>Alessandro Sarretta</p>
<p>
skype/twitter: alesarrett<br>
Web: <a href="http://ilsarrett.wordpress.com">ilsarrett.wordpress.com</a>
</p>
<p>Research information:<br>
</p>
<ul>
<li><a
href="http://scholar.google.it/citations?user=IsyXargAAAAJ&hl=it">Google
scholar profile</a></li>
<li><a href="http://orcid.org/0000-0002-1475-8686">ORCID</a></li>
<li><a
href="https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta">Research
Gate</a></li>
<li><a href="https://impactstory.org/AlessandroSarretta">Impactstory</a></li>
<!-- <li><a href="https://impactstory.org/AlessandroSarretta"><img src="https://impactstory.org/logo/small" width="80" /></a></li> -->
</ul>
</font>
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