<html><head></head><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:verdana, helvetica, sans-serif;font-size:16px"><div id="yui_3_16_0_1_1453971376822_18823"><span></span></div><div></div><div id="yui_3_16_0_1_1453971376822_18794"> </div><div class="signature" id="yui_3_16_0_1_1453971376822_18792">Grazie Maria Chiara,</div><div class="signature" id="yui_3_16_0_1_1453971376822_18792" dir="ltr">illuminante come sempre...</div><div class="signature" id="yui_3_16_0_1_1453971376822_18792" dir="ltr">MTeresa </div> <div class="qtdSeparateBR"><br><br></div><div class="yahoo_quoted" style="display: block;"> <div style="font-family: verdana, helvetica, sans-serif; font-size: 16px;"> <div style="font-family: HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif; font-size: 16px;"> <div dir="ltr"><font size="2" face="Arial"> Il Giovedì 28 Gennaio 2016 11:02, Maria Chiara Pievatolo <pievatolo@dsp.unipi.it> ha scritto:<br></font></div> <br><br> <div class="y_msg_container">On 28-01-2016 07:19, Roberto Caso wrote:<br><br>> 3) Etica e progresso. In questa storia abbiamo fatto un’altra scoperta<br>> clamorosa. Ohibò!Ohibò! Abbiamo scoperto che molti scienziati pensano<br>> più alla propria visibilità e al proprio successo (contemplano con<br>> soddisfazione o frustrazione i rankings generati da Academia, RG, SSRN<br>> ecc. ecc.) che alla ricerca della verità. Insomma non sono molto<br>> diversi da coloro che usano i social networks generalisti per mera<br>> vanità. Anzi forse sono peggio (visto quel che si legge su plagio,<br>> falsificazione dei dati, reti citazionali costruite ad hoc ecc.).<br><br>Si potrebbe anche dire l'opposto: che i media sociali proprietari <br>generalisti hanno semplicemente esteso e migliorato il modello <br>dell'editoria scientifica della seconda metà del XX secolo - vale a dire <br>la "scoperta" che la gente è disposta a lavorare gratis e regalarti i <br>suoi dati in cambio di un po' di connessione e di gratificazione della <br>vanità. Non è per questo che abbiamo avuto la serial prices crisis?<br><br>Personalmente penso che Academia.edu sia come l'oste che magnifica il <br>suo vino, ma non ti fa visitare la sua cantina: ho da tempo un account <br>sperimentale su Academia.edu, che non aggiorno mai e nella cui pagina <br>invito la gente a *non* seguirmi lì ma sul web aperto. Ebbene, poco <br>tempo fa ho ricevuto una lettera da Academia.edu che mi annunciava <br>trionfalmente che ero - a loro dire - nel top 5% degli autori più <br>cercati. Che cosa era successo? Ero improvvisamente diventata una <br>academic star? No, molto più banalmente, stavo organizzando il convegno <br>Aisa e 10 o 20 persone in più del solito avevano cercato il mio strano <br>cognome su Google...<br><br>Credo che come singoli abbiamo un serio problema di alfabetizzazione <br>informatica (e talvolta pure umana :-) ) - soprattutto se non abbiamo <br>mai avuto contatti col mondo del software libero <br>(<a href="http://www.agoravox.it/Intervista-a-Richard-Stallman-Non.html" target="_blank">http://www.agoravox.it/Intervista-a-Richard-Stallman-Non.html</a>).<br><br>A livello istituzionale, invece, ci sono molte forze, politiche ed <br>economiche, che ci rendono demotivati e rinunciatari, e ci inducono ad <br>affidare a privati funzioni che dovrebbero essere pubbliche e pensate <br>per il lungo termine. Ecco che cosa scriveva E.Morozov nel 2013 <br>(<a href="http://www.faz.net/aktuell/feuilleton/debatten/the-internet-ideology-why-we-are-allowed-to-hate-silicon-valley-12658406.html" target="_blank">http://www.faz.net/aktuell/feuilleton/debatten/the-internet-ideology-why-we-are-allowed-to-hate-silicon-valley-12658406.html </a><br>- gli asterischi sono miei):<br><br>n the next two-three years, there would come a day when Google would <br>announce that it’s shutting down Google Scholar – a free but completely <br>unprofitable service – that abets millions of academics worldwide. *Why <br>aren’t we preparing for this eventuality by building a robust <br>publicly-run infrastructure? Doesn’t it sound ridiculous that Europe can <br>produce a project like CERN but seems incapable of producing an online <br>service to keep track of papers written about CERN?*<br><br>Comunque, dopo aver sentito, tempo fa, un conferenziere esperto <br>confondere allegramente le piattaforme proprietarie e gli archivi ad <br>accesso aperto, ho pubblicato una sintesi in italiano dell'articolo <br>californiano qui:<br><br><a href="http://btfp.sp.unipi.it/?p=5661" target="_blank">http://btfp.sp.unipi.it/?p=5661</a><br><br>Se avete tempo, mi farebbe piacere usaste lo spazio dei commenti per <br>arricchire il testo con le parti per voi più importanti di questa <br>discussione.<br><br>A presto, grazie,<br>MCP<br><br>-- <br>Maria Chiara Pievatolo<br>Dipartimento di Scienze politiche Università di Pisa<br>Via Serafini 3 56126 Pisa (Italy)<br>+39 050 2212479<br><a href="http://btfp.sp.unipi.it/" target="_blank">http://btfp.sp.unipi.it </a><a href="https://twitter.com/btfp1" target="_blank">https://twitter.com/btfp1</a><br><a href="http://www.sp.unipi.it/index.php/en/docenti-top/122-pievatolo-maria-chiara" target="_blank">http://www.sp.unipi.it/index.php/en/docenti-top/122-pievatolo-maria-chiara</a><br>_______________________________________________<br>OA-Italia mailing list<br><a ymailto="mailto:OA-Italia@openarchives.it" href="mailto:OA-Italia@openarchives.it">OA-Italia@openarchives.it</a><br><a href="http://openarchives.it/mailman/listinfo/oa-italia" target="_blank">http://openarchives.it/mailman/listinfo/oa-italia</a><br>PLEIADI: <a href="http://www.openarchives.it/pleiadi/" target="_blank">http://www.openarchives.it/pleiadi/</a><br><br></div> </div> </div> </div></div></body></html>