<div dir="ltr"><div><div>Sono molto d'accordo con quanto dici Andrea (Marchitelli), e oltre a suggerire la lettura attenta del post dei colleghi americani che mettono a confronto le diverse caratteristiche degli strumenti vi consiglio di leggere il post di questo ricercatore dell'università di Amsterdam dal titolo suggestivo Upon leaving <a href="http://academia.edu">academia.edu</a>. <a href="http://mittelalter.hypotheses.org/7123">http://mittelalter.hypotheses.org/7123</a> che fa il punto dopo la pubblicazione del suo post su academia del 22 novembre 2015: ha fatto abbastanza rumore nelle diverse liste che trattano di queste tematiche.<br></div>Saluti<br></div>Paola<br></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">Il giorno 27 gennaio 2016 12:33, Andrea Marchitelli <span dir="ltr"><<a href="mailto:a.marchitelli@cineca.it" target="_blank">a.marchitelli@cineca.it</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Ciao,<br>
l'open access prevede che cio' che viene finanziato con fondi pubblici al pubblico ritorni.<br>
<br>
Academia.edu e researchgate prendono cioe' che e' finanziato con fondi pubblici per fare un business privato:<br>
"We've raised $17.7 million from a range of investors"<br>
<a href="https://www.academia.edu/about" rel="noreferrer" target="_blank">https://www.academia.edu/about</a><br>
<br>
Non credo che questo aspetto possa essere taciuto quando si dice che questi progetti danno "seriamente e concretamente accesso alla letteratura scientifica".<br>
Tanto per fare un esempio su un tema che ci accalora, pensiamo che <a href="http://academia.edu" rel="noreferrer" target="_blank">academia.edu</a> permetta il datamining?<br>
<br>
Insomma, complimenti per l'idea di business (che sicuramente funziona, quella si) ma non certo per il servizio fornito alla comunita' dei ricercatori che usa quelle fonti, a mio avviso, perche' li' carica e scarica, senza troppa attenzione ai diritti, quello che vuole.<br>
<br>
Quindi mi pare che si usino due pesi e due misure; da una parte l'OA deve essere giustamente rispettoso di regole e diritti di tutti e fare il "duro e puro" (penso al dibattito su Berlin12) ma poi noi stessi diciamo che i ricercatori fanno bene a usar quello strumento che funziona bene (anche se ancora non mi e' affatto chiaro in che cosa funzioni "bene" se non nell'aver dentro piu' "roba").<br>
<br>
andrea<br>
<br>
--<br>
Andrea Marchitelli<br>
Area servizi Musei Archivi Biblioteche<br>
Cineca - Sede operativa di Roma<br>
Via dei Tizii, 6/b - 00185 Roma, Italy<br>
tel. <a href="tel:%2B39%200644486525" value="+390644486525">+39 0644486525</a> - cell. <a href="tel:%2B39%20340%204027156" value="+393404027156">+39 340 4027156</a> - <a href="http://www.cineca.it" rel="noreferrer" target="_blank">http://www.cineca.it</a><br>
<br>
----- Messaggio originale -----<br>
Da: "Elena Giglia" <<a href="mailto:elena.giglia@unito.it">elena.giglia@unito.it</a>><br>
A: "Lista di discussione su temi relativi all'accesso aperto" <<a href="mailto:oa-italia@openarchives.it">oa-italia@openarchives.it</a>><br>
Inviato: Mercoledì, 27 gennaio 2016 12:19:29<br>
Oggetto: Re: [Oa-italia] Perchè <a href="http://academia.edu" rel="noreferrer" target="_blank">academia.edu</a> e research.gate NON sono un OA repository e non rispondono alle policy OA<br>
<div><div class="h5"><br>
<br>
<br>
<br>
<br>
Appunto, Andrea.<br>
E' vero: hanno successo perche' sono riusciti a costruire servizi - apprezzati dai ricercatori.<br>
<br>
I nostri repositories invece stanno fuori dal workflow e dalle pratiche quotidiane.<br>
<br>
Ne ho parlato con Herbert Van de Sompel all'ultimo OAI a Ginevra a giugno, e' d'accordo, ma chissa' se mai si trovera' una soluzione. Anzi la sua battuta e' stata: non ve ne ho gia' trovate abbastanza?<br>
<br>
Quindi forse tocca a voi "geek".<br>
<br>
elena<br>
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Il giorno 27 gennaio 2016 12:10, Andrea Zanni < <a href="mailto:zanni.andrea84@gmail.com">zanni.andrea84@gmail.com</a> > ha scritto:<br>
<br>
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<br>
<br>
<br>
<br>
Nonostante sia molto d'accordo,<br>
mi pare abbastanza indubbio che quei progetti siano riusciti a dove il "vero" OA ha fallito (IMHO), cioè nel dare seriamente e concretamente "accesso" alla letteratura scientifica.<br>
Se gli autori sono contenti così e riescono ad accedere a quello che cercano, credo sia meglio che il contrario.<br>
<br>
Andrea<br>
<br>
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<br>
<br>
2016-01-27 11:53 GMT+01:00 Alessandro Sarretta < <a href="mailto:alessandro.sarretta@gmail.com">alessandro.sarretta@gmail.com</a> > :<br>
<br>
<br>
<br>
Oh ottimo Paola, grazie!<br>
Non ho ancora letto nel dettaglio ma so già che condividerò :-)<br>
Una delle cose di cui sono convinto è che questi repository, pur costituendo ottime arene di potenziale confronto e scambio, in realtà corrono il rischio di diventare delle aree di "mercato nero" delle pubblicazioni solamente perché è più facile far finta di fregarsene dei vincoli che si firmano (e i diritti che si cedono più o meno consapevolmente) all'atto di pubblicare un paper in molti Journal non OA.<br>
In questo senso, invece di agevolare, rischiano di ostacolare un accesso veramente aperto alla conoscenza scientifica, perché "nascondono" un problema che invece rimane per tutto il resto del mondo al di fuori di tali research social networks.<br>
<br>
Ale<br>
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On 27/01/2016 11:45, Paola Gargiulo wrote:<br>
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<br>
Da leggere, soprattutto da far circolare tra i ricercatori!<br>
<br>
Paola<br>
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L'Office of Scholarly Communication dell'Università della California per fare chiarezza ai propri ricercatori che ritenevano erroneamente che depositando gli articoli nelle due piattaforme avevano assolto agli obblighi delle politiche OA dell'Università della California ha redatto un post nel dicembre scorso sull'argomento.<br>
Nel post redatto da Katie Fortney e Justin Gonder della California Digital Library si descrivono brevemente i repository OA, le due piattaforme, si evidenziano le differenze (anche un breve grafico), le finalità diverse, i punti di forza e di debolezza di ciascuna soluzione, le ragioni per le quali soluzioni come Academia.edu e Research.gate, pur presentando servizi utili non vadano confusi con l'archivio istituzionale o disciplinare gestito da istituzioni o organizzazioni non a scopo di lucro e soprattutto non soddisfano i requisiti OA dell'Università della California.<br>
<br>
<a href="http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/" rel="noreferrer" target="_blank">http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/</a><br>
<br>
Segue un commento di Katie Fortney della California Digital Library in cui risponde al thread <a href="http://listserv.crl.edu/wa.exe?A1=ind1601&L=LIBLICENSE-L&F=&S=&O=T&H=1&D=0&T=1#6" rel="noreferrer" target="_blank">http://listserv.crl.edu/wa.exe?A1=ind1601&L=LIBLICENSE-L&F=&S=&O=T&H=1&D=0&T=1#6</a> che si è aperto su lib-license da qualche giorno<br>
<br>
-------- Messaggio Inoltrato --------<br>
Oggetto: Re: A social networking site is not an open access repository<br>
Data: Tue, 26 Jan 2016 20:48:31 -0500<br>
Mittente: LIBLICENSE <<a href="mailto:liblicense@GMAIL.COM">liblicense@GMAIL.COM</a>><br>
Rispondi-a: LibLicense-L Discussion Forum <<a href="mailto:LIBLICENSE-L@LISTSERV.CRL.EDU">LIBLICENSE-L@LISTSERV.CRL.EDU</a>><br>
A: <a href="mailto:LIBLICENSE-L@LISTSERV.CRL.EDU">LIBLICENSE-L@LISTSERV.CRL.EDU</a><br>
<br>
From: Katie Fortney <<a href="mailto:Katie.Fortney@ucop.edu">Katie.Fortney@ucop.edu</a>> Date: Tue, 26 Jan 2016 21:37:36 +0000<br>
<br>
Hi Rick,<br>
<br>
That blog post links to and excerpts a post that Justin Gonder and I<br>
wrote in December. We wrote it because yes, some of our authors do<br>
believe that social networking sites count as open access<br>
repositories. When they hear that they can participate in UC’s OA<br>
policies either by depositing in eScholarship (our repository) or by<br>
just giving us a link to where their article is available in another<br>
open access repository like arXiv or PMC, they ask, “It’s in<br>
Academia.edu. That counts, right?”<br>
<br>
No, they don’t have to choose between the two. But our post was an<br>
attempt to explain a) why Academia.edu doesn’t count for compliance<br>
with UC’s Open Access policies and b) the relative strengths,<br>
functions, and drawbacks of each option in general. Because “What do<br>
you think of ResearchGate?” is another one we get a lot.<br>
<br>
Our post is here: <a href="http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/" rel="noreferrer" target="_blank">http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/</a> Cheers,<br>
<br>
Katie<br>
<br>
Katie Fortney, J.D., M.L.I.S.<br>
Copyright Policy & Education Officer<br>
California Digital Library<br>
415 20th Street, 4th Floor<br>
Oakland, CA 94612<br>
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OA-Italia mailing list <a href="mailto:OA-Italia@openarchives.it">OA-Italia@openarchives.it</a> <a href="http://openarchives.it/mailman/listinfo/oa-italia" rel="noreferrer" target="_blank">http://openarchives.it/mailman/listinfo/oa-italia</a> PLEIADI: <a href="http://www.openarchives.it/pleiadi/" rel="noreferrer" target="_blank">http://www.openarchives.it/pleiadi/</a><br>
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Alessandro Sarretta<br>
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skype/twitter: alesarrett<br>
Web: <a href="http://ilsarrett.wordpress.com" rel="noreferrer" target="_blank">ilsarrett.wordpress.com</a><br>
<br>
Research information:<br>
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</div></div> * Google scholar profile<br>
* ORCID<br>
* Research Gate<br>
* Impactstory<br>
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OA-Italia mailing list<br>
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PLEIADI: <a href="http://www.openarchives.it/pleiadi/" rel="noreferrer" target="_blank">http://www.openarchives.it/pleiadi/</a><br>
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dr. Elena Giglia<br>
Responsabile Ufficio Open Access - Editoria Elettronica<br>
Direzione Sviluppo Organizzativo, Innovazione e Servizi Bibliotecari<br>
Universita' degli Studi di Torino<br>
tel. <a href="tel:%2B39.011.670%20.4191" value="+390116704191">+39.011.670 .4191</a><br>
<a href="http://www.oa.unito.it" rel="noreferrer" target="_blank">www.oa.unito.it</a><br>
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</div>