<div dir="ltr"><div><div><div>Lascia veramente perplessi, per usare un eufemismo che si possa definire "open" una simile scelta.<br><br></div>Le osservazioni a caldo sono molto banali e sicuramente le avranno già fatte tutti, soprattutto coloro che seguono l'open access attivamente.<br><br></div>Dire che si cambia tutto per non cambiare niente è ancora ottimistico. Si instaura sempre più un meccanismo per cui produrranno maggiormente le istituzioni e le discipline più ricche e forti e si concentreranno vieppiù gli editori.<br><br></div><div>Inoltre per chi non è legato a un'istituzione che possa e soprattutto voglia sostenere i suoi personali costi sarà di fatto impossibile pubblicare alcunché. Certo per alcune discipline è già così. Ma per le altre, umanistiche in primis? Avete presente il precariato della ricerca italiano e internazionale? (Sì, sono in conflitto di interessi... ma non è una buona ragione per tacere e sarebbe una pessima tacerlo). Incidentalmente, se qui in Italia pubblichi solo quando e se il magister lo consente, tranne situazioni che non fanno statistica, all'estero no.<br><br></div><div>L'impressione è che si voglia in realtà controllare non tanto l'accesso e la circolazione, ma la produzione stessa di scienza e conoscenza, tarandola oltretutto sempre più sulle pratiche di una parte di essa. (Se posso almeno farmi pubblicare e qualcuno sottoscriverà comunque un abbonamento, resterò/la disciplina resterà/il soggetto resterà comunque visibile. Se invece devo pagare tutto il costo della rivista per pubblicare, guerra ancora più feroce per le risorse per farlo. E inoltre gli editori saranno liberati da seccature di così cattivo gusto tipo academia ecc., tanto lavorano su commissione. Alla fin fine sono forse quelle che gli danno fastidio. Come per le fotocopie o il prestito: facciamo pagare una tassa all'origine.) E poi open vuol dire veramente che "I fondi ci sono già a bilancio (...)
si tratta di trasformare la maniera in cui arrivano agli editori"?
Tutto qui????<br><br>Ma che c'entra l'open in tutto questo?<br><br></div><div>Gli editori si devono forse confrontare con i tagli degli abbonamenti cui la gestione della crisi economica, volta a contenere unicamente la spesa, pubblica e privata, ha costretto le istituzioni che una volta mungevano così bene. Questa sembra esattamente la reazione di chi vuole assicurare i propri profitti indipendentemente dalle cause che ne hanno provocato la contrazione. Tanto più che la diffusione attraverso i canali tipo academia o altri informali è oggi estremamente facile quanto incontrollabile.<br></div><div>Siccome non siamo più ingenui, travestiamo questa pura mossa commerciale con le parole politically correct alla moda, tipo appunto, "open". Vuoi non essere "open"? BruttocattivostatalistaliberistaXfobo(a scelta)...<br></div><div><br>Il tutto proposto con il ben noto metodo scientifico del "è così", quindi "fate presto!!!" Non male.<br></div><div>Ci vogliamo mettere anche Ms TINA, già che ci siamo?<br></div><div>Un vero successo.<br></div><div>Se proprio si deve prendere tale proposta in considerazione?<br></div><div><br></div><div>Saluti,<br></div><div>LC<br></div><div><br></div><br><br></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">2016-01-08 11:52 GMT+01:00 Paola Gargiulo <span dir="ltr"><<a href="mailto:p.gargiulo@cineca.it" target="_blank">p.gargiulo@cineca.it</a>></span>:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
E' appena uscito un interessante intervento di Paola Galimberti
pubblicato su <em>Roars</em> “ dal titolo "La rivoluzione è alle
porte grandi manovre in corso su editoria scientifica e Open Access"
dedicato alla proposta della Max Planck Digital Library, <br>
<a href="http://www.roars.it/online/la-rivoluzione-alle-porte-grandi-manovre-in-corso-su-editoria-scientifica-e-open-access/" target="_blank">http://www.roars.it/online/la-rivoluzione-alle-porte-grandi-manovre-in-corso-su-editoria-scientifica-e-open-access/</a><br>
<br>
di cui suggeriamo la lettura. La notizia è riportata su AISA con un
commento di Maria Chiara Pievatolo che riporto<br>
<a href="http://bfp.sp.unipi.it/aisa/la-rivoluzione-alle-porte-la-proposta-della-max-planck-gesellschaft/" target="_blank">http://bfp.sp.unipi.it/aisa/la-rivoluzione-alle-porte-la-proposta-della-max-planck-gesellschaft/</a><br>
<br>
<< È vitale che il nostro paese partecipi alla discussione,
sia perché occorre valutare quanto il progetto sia sostenibile per
le finanze dell’università italiana, sia – e soprattutto – perché
una delle concause dell’aumento esorbitante dei costi degli
abbonamenti noto ai bibliotecari come <a href="http://btfp.sp.unipi.it/?p=77" target="_blank">crisi dei
prezzi dei periodici</a> è stata proprio la <a href="http://bfp.sp.unipi.it/rete/oldenburg.htm#idp7641440" target="_blank">disattenzione</a> – se non la <a href="http://bfp.sp.unipi.it/aisa/cameron-neylon-le-responsabilita-dei-ricercatori/" target="_blank">complicità</a> – dei ricercatori. Non possiamo
rischiare che una crisi simile si ripresenti nuovamente, ma dalla <a href="http://btfp.sp.unipi.it/?p=4417" target="_blank">parte degli
autori</a> – cioè che si cambi tutto per non cambiare niente, per
quanto concerne la discriminazione economica all’accesso alla
discussione scientifica e la proprietà dei metadati sulla base dei
quali viene valutata la nostra ricerca. Anche per questo l’<a href="http://www.roars.it/online/la-rivoluzione-alle-porte-grandi-manovre-in-corso-su-editoria-scientifica-e-open-access/" target="_blank">articolo</a> <em>di Roars</em> merita di essere
letto: le università potrebbero spendere molto meglio il denaro che
versano agli editori commerciali, se il problema della pubblicità
della scienza e dei suoi costi diventasse una questione non solo
amministrativa e bibliotecaria, ma in primo luogo di ricerca.<em>>><br>
</em><br>
Cordialmente<br>
Paola<br>
<div>Il 15/12/2015 15:20, roberto delle
donne ha scritto:<br>
</div>
<blockquote type="cite"> <font face="Times New
Roman" color="#000000" size="3">Care/i Colleghe/i,</font>
<div><font face="Times New Roman" color="#000000" size="3"><br>
</font></div>
<div><font face="Times New Roman" color="#000000" size="3">al
Berlin 12 abbiamo partecipato Alberto Pozzolo (CRUI),
Gabriella Benedetti (CRUI), Ilaria Fava (CNR), Danila
Baldessarri (Telethon) ed io (CRUI). </font></div>
<div><font face="Times New Roman" color="#000000" size="3">Ci
ripromettiamo di inviarvi un resoconto più analitico appena la
Max-Planck-Gesellschaft pubblicherà lo statement "</font><span style="color:rgb(68,68,68);font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;font-size:12.8115px">Expression of
Interest</span><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium">" all´inizio di gennaio: </span><font face="Times New Roman" size="3"><a href="http://www.mpg.de/9789484/berlin12-open-access-2015" target="_blank">http://www.mpg.de/9789484/berlin12-open-access-2015</a></font><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium">.</span></div>
<div><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium">Sono stati due giorni di intense e vivaci discussioni
a partire dal White Paper presentato da Ralf Schimmer, Kai
Karin Geschuhn e Andreas Vogler: </span><font face="Times New Roman" size="3"><a href="http://pubman.mpdl.mpg.de/pubman/faces/viewItemOverviewPage.jsp?itemId=escidoc:2148961" target="_blank">http://pubman.mpdl.mpg.de/pubman/faces/viewItemOverviewPage.jsp?itemId=escidoc:2148961</a></font></div>
<div><font face="Times New Roman" size="3">Come sapete, il
documento prospetta il passaggio da un sistema economico di
pubblicazioni scientifiche per abbonamenti a un modello
economico interamente in Open Access.</font></div>
<div><font face="Times New Roman" size="3">La delegazione italiana
ha contribuito alla discussione e alla formulazione del
documento </font><font face="Times
New Roman" color="#000000" size="3">"</font><span style="color:rgb(68,68,68);font-family:Verdana,Arial,Helvetica,sans-serif;font-size:12.8115px">Expression of Interest</span><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium">",
alla cui redazione la </span><span>Max-Planck-Gesellschaft</span><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium"> sta
ancora lavorando.</span></div>
<div><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium"><br>
</span></div>
<div><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium">Un caro saluto a tutte/i,</span></div>
<div><span style="font-family:'Times New Roman';font-size:medium">Roberto Delle Donne</span></div>
<br>
<fieldset></fieldset>
<br>
<pre>_______________________________________________
OA-Italia mailing list
<a href="mailto:OA-Italia@openarchives.it" target="_blank">OA-Italia@openarchives.it</a>
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PLEIADI: <a href="http://www.openarchives.it/pleiadi/" target="_blank">http://www.openarchives.it/pleiadi/</a></pre><span class="HOEnZb"><font color="#888888">
</font></span></blockquote><span class="HOEnZb"><font color="#888888">
<br>
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Paola Gargiulo
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