<html>
<head>
<meta content="text/html; charset=ISO-8859-1"
http-equiv="Content-Type">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
<div class="moz-cite-prefix">Dal mio punto di vista la cosa più
evidente è che, indipendente dalla volintà dell'autore (per essere
buoni), l'articolo è stato strumentalizzato contro le riviste open
access, mentre la questione è (o dovrebbe essere) sulle carenze
del <i>peer review</i>.<br>
L'articolo non dice e non lo può dire che le riviste Open Access
sono "peggio" (da questo punto di vista) di quelle non open
access, semplicemente perché non è stato considerato un campione
di riferimento di riviste appunto non-open acces.<br>
Se volete un po' di numeri ben ragionati sulle riviste indagate
leggete questo commento nel blog di science:
<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://scienceblogs.com/stoat/2013/10/04/oh-the-fun-you-can-have/#comment-34155">http://scienceblogs.com/stoat/2013/10/04/oh-the-fun-you-can-have/#comment-34155</a><br>
In pratica evidenza come tra le riviste OA oggetto di indagine,
siano state considerate molte di quelle nella lista Beall (e che
quindi sono già in una lista "nera").<br>
Le percentuali di rifiuto e accettazione dell'articolo analizzate
tra DOAJ e lista Beall mostrano notevoli differenze.<br>
Metodologicamente l'articolo manca proprio di medesime
considerazioni per le riviste non-OA.<br>
Ale<br>
<br>
On 10/11/2013 03:49 PM, Antonella De Robbio wrote:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:CALX0KANfovYRKHyxN108DzkJ3qZ0TxXKjhH23=3vix4U3OmM+Q@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">
<div><br>
</div>
certamente Science non è una rivista di terz'ordine e l'articolo
ad una prima lettura superficiale appare interessante, in
particolare la mappa interattiva - allegata al lavoro di <span
class="">Science</span> - che evidenzia la linea
internazionale dei pagamenti da un paese all'altro.
<div>
<div>qui l'articolo (traduzione italiana dell'originale) su Le
Scienze</div>
<div><a moz-do-not-send="true"
href="http://www.lescienze.it/news/2013/10/04/news/riviste_open_access_mancato_peer_review-1835164/"
target="_blank">http://www.lescienze.it/news/2013/10/04/news/riviste_open_access_mancato_peer_review-1835164/</a><br>
</div>
<div>ecco la mappa (cliccare di sotto per iniziare
l'esplorazione)</div>
<div><a moz-do-not-send="true"
href="http://scicomm.scimagdev.org/" target="_blank">http://scicomm.scimagdev.org/</a><br>
</div>
<div><br>
</div>
<div>Vero anche che non dobbiamo - come professionisti
dell'informazione - essere "ideologizzati" sull'Open Access
e affini e confini ... ma dobbiamo scindere quello che è un
diritto all'accesso all'informazione in ambito accademico
per il bene della scienza e del progresso scientifico e
tecnologico a vantaggio anche sociale, da quello che il
business che gravita attorno all'affare OA e che è
costellato da modelli economici editoriali alle volte
innovativi/interessanti, altre volte che rasentano la
truffa.</div>
<div>L'OA in altri termini viene spesso strumentalizzato
dall'editoria predatoria, è da tempo che alcuni di noi
stanno denunciando a gran voce questo rischio.</div>
<div><br>
</div>
<div>Direi che ci sono due punti che vanno indagati meglio in
questo studio</div>
<div><br>
</div>
a) bisogna capire quale è il campione usato nell'indagine di
Bohannon... nel senso il paper scientifico è stato mandato a
vere riviste OA o piuttosto a riviste che sono falsiOA, perché
vi sono molti editori che pur di fare business si spacciano
per OA i cosiddetti editori predatori.</div>
<div>Proprio in queste settimane i nostri laureandi/dottorandi
sono tempestati di mail da editori che operano ai limiti della
legalità </div>
<div><br>
</div>
<div>Ancora mesi fa ho scritto alcuni articoli sull'argomento
sulla rivista di Ateneo Il Bo sulla materia</div>
<div>
<div><br>
</div>
<div>
<h3 style="font-weight:normal;margin:0px 0px
5px;padding:0px;color:rgb(72,79,89);font-size:1.3em;line-height:1em;font-family:Georgia,'Times
New Roman',Times,serif">Vanity Press: Editoria a pagamento
o nuovi modelli editoriali open access?</h3>
<p style="font-size:12px;line-height:18px;margin:5px
0px;padding:2px 0px
0px;color:rgb(68,68,68);font-family:Arial,Helvetica,sans-serif"><span
style="display:block;font-size:0.8em;text-transform:uppercase;color:rgb(72,79,89)"></span></p>
<p style="margin:5px 0px;padding:2px 0px 0px"><span
style="color:rgb(72,79,89);font-family:Arial,Helvetica,sans-serif;font-size:0.8em;line-height:18px;display:block;text-transform:uppercase">7
DICEMBRE 2012</span><a moz-do-not-send="true"
href="http://www.unipd.it/ilbo/content/vanity-press-editoria-pagamento-o-nuovi-modelli-editoriali-open-access"
target="_blank">http://www.unipd.it/ilbo/content/vanity-press-editoria-pagamento-o-nuovi-modelli-editoriali-open-access</a></p>
<div><br>
<div>
<h3 style="font-weight:normal;margin:0px 0px
5px;padding:0px;color:rgb(72,79,89);font-size:1.3em;line-height:1em;font-family:Georgia,'Times
New Roman',Times,serif">Chi sorveglia gli editori
predatori</h3>
<p style="margin:5px 0px;padding:2px 0px 0px"><span
style="color:rgb(72,79,89);font-family:Arial,Helvetica,sans-serif;font-size:0.8em;line-height:18px;display:block;text-transform:uppercase">20
FEBBRAIO 2013</span><span style="display:block"><a
moz-do-not-send="true"
href="http://www.unipd.it/ilbo/content/chi-sorveglia-gli-editori-predator"
target="_blank">http://www.unipd.it/ilbo/content/chi-sorveglia-gli-editori-predator</a><a
moz-do-not-send="true"
href="http://www.unipd.it/ilbo/content/chi-sorveglia-gli-editori-predatori"
target="_blank"
style="color:rgb(72,79,89);font-family:Arial,Helvetica,sans-serif;font-size:0.8em;line-height:18px;text-transform:uppercase">I</a><br>
</span><span
style="color:rgb(72,79,89);font-family:Arial,Helvetica,sans-serif;font-size:0.8em;line-height:18px;display:block;text-transform:uppercase"><br>
</span></p>
</div>
b) succede spessissimo anche con le riviste tradizionali
con un buon IF... c'è una sorta di Osservatorio
Internazionale il Retraction Watch (citato da Giglia)</div>
<div><a moz-do-not-send="true"
href="http://retractionwatch.wordpress.com/"
target="_blank">http://retractionwatch.wordpress.com/</a></div>
<div>a quanto pare i casi di withdraw o retraction sono
numerosi anche per articoli pubblicati su riviste
prestigiose e che hanno tanto di comitati editoriali.</div>
"A study published in the Journal of Medical Ethics found
788 retractions from 2000 to 2010."</div>
<div>un tasso in crescita anno dopo anno, ovviamente perché
aumenta il numero di lavori pubblicati per il noto fenomeno
publish or perish.</div>
<div>Ma la ritrattazione di un articolo - aspetto un po'
diverso rispetto all'indagine di cui stiamo parlando ma
strettamente correlato - può essere dovuto a vari motivi</div>
<div>"<span style="font-family:'Lucida Grande','Lucida Sans
Unicode',Helvetica,Arial,sans-serif;font-size:13px;line-height:19px">Error
is more common than fraud; 73.5% of papers were retracted
for error (or an undisclosed reason) whereas 26.6% of
papers were retracted for fraud (table 1). The single most
common reason for retraction was a <span class="">scientific</span>mistake,
identified in 234 papers (31.5%). Fabrication, which
includes data plagiarism, was more common than text
plagiarism. Multiple reasons for retraction were cited for
67 papers (9.0%), but 134 papers (18.1%) were retracted
for ambiguous reasons"</span></div>
<div><br>
</div>
<div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">Quindi
dovremmo valutare meglio questa indagine di Bohannon. Non
sottovalutarla, ma appunto prendere l'occasione per
mettere in rilievo il nocciolo della questione che è
sempre quello.</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px"><br>
</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">Considerazione:
il paper inviato che tipo di "errori" o "falsità"
contenevano?</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">Non
è passato tanto tempo da quando uno studio mise in
evidenza come articoli pubblicati in prestigiose riviste
non OA avevano a corredo tabelle statistiche completamente
sbagliate perché nessuno dei revisori (nei comitati di
peer-review) era in grado di analizzare dati statistici...</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">In
altri termini se un articolo sbagliato o plagiato o
fraudolento è messo in OA è facilissimo smascherare
l'inganno. Se l'articolo è "povero di contenuto" una
pochezza da un punto di vista scientifico e viene
pubblicato perché tanto basta pagare... beh... spesso
questo avviene anche con editori tradizionali, in
particolare con le monografie, rigorosamente chiuse.</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">Uno
studio su PloS del 2005 metteva in risalto il problema
degli errori negli articoli scientifici pubblicati</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">
<a moz-do-not-send="true"
href="http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.0020124"
target="_blank">http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.0020124</a><br>
</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">
<br>
</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">Io
non sono ideologizzata, o non mi sento tale, se in effetti
questi dati sono corretti - da un punto di vista
metodologico - allora c'è da correre ai ripari... del
resto ogni via maestra per essere percorsa va prima
costruita.</div>
</div>
</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px"><br>
</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">Ma
leggiamo anche le critiche a questa indagine, sottoscritte da
scienziati autorevoli</div>
<div style="font-family:arial,sans-serif;font-size:13px">
<div><br>
</div>
<div>su The Chronicle HE un bel commento critico </div>
<div><br>
</div>
<div><a moz-do-not-send="true"
href="http://chronicle.com/blogs/percolator/critics-say-sting-on-open-access-journals-misses-larger-point/33559"
target="_blank">http://chronicle.com/blogs/percolator/critics-say-sting-on-open-access-journals-misses-larger-point/33559</a><br>
</div>
<div><br>
</div>
<div>quì un articolo di <span
style="vertical-align:baseline;line-height:22px;font-size:15px;font-family:Georgia,serif;margin:0px;outline:0px;border:0px;padding:0px">By </span><span
style="vertical-align:baseline;line-height:22px;font-size:15px;font-family:Georgia,serif;margin:0px;outline:0px;border:0px;padding:0px"><a
moz-do-not-send="true"
href="http://www.michaeleisen.org/blog/?author=1"
title="View all posts by Michael Eisen" target="_blank"
style="color:rgb(39,114,179);margin:0px;padding:0px;border:0px;outline:0px;vertical-align:baseline;text-decoration:none">Michael
Eisen</a></span></div>
<div><a moz-do-not-send="true"
href="http://www.michaeleisen.org/blog/?p=1439"
target="_blank">http://www.michaeleisen.org/blog/?p=1439</a></div>
<div><br>
</div>
<div>ciao a tutti</div>
<div>Antonella De Robbio</div>
</div>
<div><br>
</div>
</div>
<div class="gmail_extra">
<br>
<br>
<div class="gmail_quote">Il giorno 09 ottobre 2013 17:48,
Alessandra Ensoli <span dir="ltr"><<a
moz-do-not-send="true"
href="mailto:alessandra.ensoli@isprambiente.it"
target="_blank">alessandra.ensoli@isprambiente.it</a>></span>
ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0
.8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div link="blue" vlink="purple" lang="IT">
<div>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"">Desidero
segnalare alla lista un recente articolo uscito su
la Repubblica: “Scienza web, c'è una fabbrica delle
"bufale" a pagamento”:</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif""><a
moz-do-not-send="true"
href="http://www.repubblica.it/scienze/2013/10/05/news/bufale_scienza_riviste-67891756/"
target="_blank">http://www.repubblica.it/scienze/2013/10/05/news/bufale_scienza_riviste-67891756/</a></span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif""> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"">Questo
articolo rimanda a un’inchiesta pubblicata su
Science da John <span>Bohannon</span> (<span>Who's</span>
<span>Afraid</span> <span>of</span> <span>Peer</span>
<span>Review</span>?), il quale ha realizzato il
curioso esperimento di inviare un articolo
volutamente insignificante e colmo di errori a ben
304 riviste online, per trarre conclusioni sulla
attendibilità del processo di <span>peer</span> <span>review</span>
(quando esistente) e comunque sul controllo di
qualità effettuato dalle riviste ad accesso aperto.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif""> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"">Potrete
leggere l’intero studio sul sito di Science
Magazine:</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif""><a
moz-do-not-send="true"
href="http://www.sciencemag.org/content/342/6154/60.full"
target="_blank">http://www.sciencemag.org/content/342/6154/60.full</a></span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"">
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"">La
notizia mi è stata segnala con una certa apprensione
da un collega ricercatore (che ha collaborato con me
alla creazione di un archivio digitale ad uso
interno), preoccupato dalla validità scientifica
degli archivi aperti e dalla mancanza di "<span>publication</span>
<span>ethics</span>"…</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"">Che
<span>dire…</span>?</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif""> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif"">Cordiali
saluti!</span></p>
<p class="MsoNormal"><span
style="font-size:12.0pt;font-family:"Arial","sans-serif""> </span><br>
</p>
</div>
</div>
</blockquote>
</div>
</div>
</blockquote>
<br>
<br>
<pre class="moz-signature" cols="72">--
Alessandro Sarretta
e-mail: <a class="moz-txt-link-abbreviated" href="mailto:alessandro.sarretta@gmail.com">alessandro.sarretta@gmail.com</a>
skype: alesarrett
Web: <a class="moz-txt-link-freetext" href="http://ilsarrett.wordpress.com">http://ilsarrett.wordpress.com</a>
Twitter: <a class="moz-txt-link-freetext" href="https://twitter.com/alesarrett">https://twitter.com/alesarrett</a>
Google scholar: <a class="moz-txt-link-freetext" href="http://scholar.google.it/citations?hl=it&user=IsyXargAAAAJ">http://scholar.google.it/citations?hl=it&user=IsyXargAAAAJ</a>
ORCID: <a class="moz-txt-link-freetext" href="http://orcid.org/0000-0002-1475-8686">http://orcid.org/0000-0002-1475-8686</a>
ResearchGate: <a class="moz-txt-link-freetext" href="https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta/">https://www.researchgate.net/profile/Alessandro_Sarretta/</a> </pre>
</body>
</html>