<html>
<head>
<meta content="text/html; charset=ISO-8859-1"
http-equiv="Content-Type">
</head>
<body bgcolor="#FFFFFF" text="#000000">
Il 26/01/2012 12.50, Francesca Di Donato ha scritto:
<blockquote
cite="mid:A2DF9663-A979-47FB-94B7-284B08E155A1@sp.unipi.it"
type="cite">
<meta http-equiv="Context-Type" content="text/html;
charset=iso-8859-1">
Una buona notizia (e un'esperienza da imitare).
<div><br>
</div>
<div>Saluti,</div>
<div>francesca<br>
<div><br>
<div>Inizio messaggio inoltrato:</div>
</div>
</div>
</blockquote>
si un'ottima notizia in effetti su questa lista si era gia'
commentato il fatto che i bibliotecari possano e debbano fare molto
per diffondere il concetto e la messa in pratica degli open data e
dei LOD. <br>
<br>
Mi chiedo: nel caso di una grande università chi deve decidere di
adottare una licenza del tipo CC0 - quella relativa al pubblico
dominio - o un'eventuale altra licenza CC piu' restrittiva (su dati
e licenze CC e' uitle leggere per approfondimenti questa pagina
<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://wiki.creativecommons.org/Data_and_CC_licenses">http://wiki.creativecommons.org/Data_and_CC_licenses</a> con esempi
concreti tra i quali quello italiano) per i dati prodotti?
L'università attraverso il rettore come legale rappresentante ?<br>
Si tratta di materia che l' ufficio legale di un ateneo dovrebbe
potere dirimere.<br>
Ne approfitto per segnalare alla lista il servizio di consulenza
sulle licenze libere SeLiLi <a class="moz-txt-link-freetext" href="http://selili.polito.it/">http://selili.polito.it/</a> che offre un
utile database, liberamente accessibile, di casi già trattati. <br>
saluti<br>
mc<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
</body>
</html>