[Oa-italia] R: Springer per Gold OA

Stefano Salvia s.salvia7 a gmail.com
Gio 14 Gen 2021 20:51:21 CET


L'insostenibilità del modello Gold OA con APC diventa poi palese se si
passa a considerare tutto il mondo "non strutturato" (ed è cresciuto
vertiginosamente dal 2010 ad oggi) o addirittura "freelance" che, o per
carenza strutturale di fondi (magari perché afferisce a settori
scientifico-disciplinari dove vi sono appena le risorse sufficienti per non
chiudere i Dipartimenti) o per assenza totale di essi, ad eccezione di
quelli eventualmente provenienti da altri redditi e/o risparmi, non può
semplicemente permettersi di spendere centinaia (o addirittura migliaia,
nel caso delle riviste elseviriane e springeriane) di euro "solo" per
essere pubblicati sui "core journals" che contano (anche e soprattutto ai
fini dell'attuale sistema di valutazione).

Il risultato è evidentemente un "effetto San Matteo" ulteriormente
amplificato dalla modalità Gold OA (rispetto alla modalità
subscription-based tradizionale, che almeno assicura al ricercatore
"povero" e/o non afferente ad alcuna struttura la possibilità di pubblicare
gratis su riviste "top", salvo eventuali spese di riproduzione di immagini
a colori ad alta risoluzione e/o spese per l'autorizzazione ad utilizzare
determinate immagini nei propri articoli).

Da aggiungere a tutto questo il non secondario dramma rappresentato da
tutti i ricercatori che provengono da Paesi "in via di sviluppo", che per
lo più o si rivolgono a riviste "quotate" tradizionali o devono ripiegare
su riviste "locali" (ovviamente molto meno impattanti, e qui si aprirebbe
tutto un discorso di "neocolonialismo accademico-editoriale", inseparabile
dal correlato oligopolio capitalistico) o, se vogliono pubblicare in OA,
devono necessariamente optare per riviste Diamond OA, APC-free (al limite
Fair Gold, attraverso programmi di supporto finanziario non sempre
accessibili).

Il problema dell'OA senza costi né per leggere né per pubblicare è che, pur
annoverando ottime riviste (quando non si tratta di predatory OA,
naturalmente), rappresenta a tutt'oggi un settore minoritario, non in senso
assoluto ma relativamente ai "core journals" dei grandi gruppi editoriali,
che piaccia o no sono a tutt'oggi i principali journals su cui pubblicare e
che sono in netta prevalenza quelli "career-making" (sto giocando
volutamente con l'altrimenti insopportabile anglicismo-filia e -bulimia del
tempo presente, per esorcizzarla).

Il Diamond OA o si regge sul lavoro totalmente volontario di editori,
redattori, revisori e contributori, di cui il lettore-autore altrettanto
gratuitamente beneficia (ma l'Economia, si sa, è una scienza triste che
esclude pasti totalmente gratis, e qualsiasi servizio che produca un valore
aggiunto costituisce un lavoro, e il lavoro a meno di non poter contare su
un altro stipendio o su rendite fondiarie aristocratiche va retribuito),
integrato eventualmente da erogazioni liberali, oppure si deve appoggiare
ad un finanziatore istituzionale o ancora meglio ad un consorzio di
istituzioni di ricerca (pubblico in ultima istanza, certamente non un
soggetto privato, altrimenti sarebbe un'impresa capitalistica - anche in
forma cooperativa - che deve avere un'utilità marginale o non ha ragione di
sussistere, e quindi si ricadrebbe nell'editoria commerciale, che verrebbe
prima o poi fagocitata dai grandi oligopolisti).

Se questo è vero mi pare che l'unica strada percorribile e sostenibile su
larga scala per approdare ad un Diamond OA istituzionale che metta
veramente in discussione l'egemonia di Elsevier e Springer sia quella della
pubblicazione in-house, a condizione che la "house" sia molto grande (per
un fattore di economia di scala): un consorzio (pubblico, ancora meglio se
internazionale) di Università, Biblioteche, Enti di Ricerca e Istituti di
Cultura che "internalizza" una propria (University) Press per i tipi della
quale far uscire riviste totalmente OA che non abbiano assolutamente nulla
da invidiare sul piano scientifico-accademico ai "core journals" dei grandi
editori e la cui esistenza si fondi sul lavoro già retribuito (per lo più
con fondi pubblici) di docenti, ricercatori, dottorandi, con l'eventuale
concorso volontario degli studenti graduate.

In questo modo le publishing houses così ripensate sarebbero anche, tra le
altre cose, "palestre" di ricerca, discussione scientifica e di editoria
accademica professionale, e le comunità scientifiche si
riapproprierebbero integralmente di tutte le fasi della pubblicazione (e
dei relativi metadati). Ad eventuali piattaforme editoriali private
potrebbe restare il ruolo residuale di fornitori di servizi ai consorzi
istituzionali di cui sopra.

La soluzione in-house ad una scala sufficientemente grande permetterebbe
inoltre la gestione consortile e integrata dei principali repositories
istituzionali, sia per i preprint (con possibilità di peer-to-peer/open
peer-review) sia per gli articoli pubblicati. Al punto che, procedendo
verso una totale dematerializzazione dell'editoria scientifica (con
notevoli risparmi sui costi di pubblicazione e di distribuzione), salvo
opzioni print-on-demand, il livello di integrazione potrebbe addirittura
far venire meno ogni distinzione tra l'ontologia del "journal" e quella del
"repository".

Stefano Salvia

Il giorno gio 14 gen 2021 alle ore 14:41 Serena SANGIORGI <
serena.sangiorgi a unipr.it> ha scritto:

> Non è che non sta bene, il discorso è molto più ampio e coinvolge in
> primis gli editori specifici che non sono presenti nè sul mercato nè...
> sulla tendenza.
> Penso a certi editori italici di nicchia, ma (a quel che sembra)
> imprescindibili.
> Non che ciò sia diverso da, per dire, un Elsevier, anche se...
> http://www.convegnonilde2019.it/n-zar-2/
> e poi anche se...
> https://www.unimi.it/it/ricerca/dati-e-prodotti-della-ricerca/riviste-open-access
> Cioè ci sarebbe parecchio da lavorare sulla mentalità dell'intero corpo
> docente, per concentrarsi su casi in cui proprio non si possa diversamente
> fare che pagare (e avere i soldi).
> Forse basta aspettare quei trent'anni che a occhio mancano al cambiamento
> "naturale" della situazione?
> Forse.
> Serena Sangiorgi
> *--*
> *Dott. Serena Sangiorgi – Responsabile / Head*
>
>
> * UO Biblioteche di Ateneo – Università di Parma / Libraries Budget &
> Procurement Unit - University of Parma P.le San Francesco 3 – 43121 PARMA
> ITALIA             PEC: sett.biblioteche a pec.unipr.it
> <sett.biblioteche a pec.unipr.it> Tel: +39 (0)521 032955
> // serena.sangiorgi a unipr.it
> <serena.sangiorgi a unipr.it> // bibliot a unipr.it <bibliot a unipr.it> //
> skype: serena.sangiorgi ORCID: 0000000343785613  =  ISNI: 0000000385240953
> =  IRALIS: ITLIS5529  =  VIAF: 86148964 *
>
> ------------------------------
> *Da:* OA-Italia <oa-italia-bounces a openarchives.it> per conto di Stella <
> liviacastelli a gmail.com>
> *Inviato:* mercoledì 13 gennaio 2021 15:47
> *A:* Lista di discussione su temi relativi all'accesso aperto <
> oa-italia a openarchives.it>
> *Oggetto:* Re: [Oa-italia] Springer per Gold OA
>
> Gli accademici quegli altri sollevano spesso il problema del pagamento (o
> del pagamento maggiore) che penalizza settori e persone più deboli nella
> ricerca, nella diffusione e negli avanzamenti di carriera. Ma non sta bene
> dirlo.
> LC
>
> Le mer. 13 janv. 2021 à 10:24, Maria Assunta Libertucci <
> libertucci a unimol.it> a écrit :
>
> Il panorama non è entusiasmante e credo, ma correggetemi se sbaglio, che
> finché si parlerà di os e oa tra belle menti illuminate di bibliotecari,
> mentre gli accademici restano fuori dal dibattito e dalle prese di
> posizione concludenti, si faranno pochi passi in avanti.
> Mariassunta
>
> Il giorno mer 13 gen 2021 alle ore 09:13 Paola Galimberti <
> paola.galimberti a unimi.it> ha scritto:
>
> Non si tratta di usare o non usare l'if Stefano, per altro in una
> procedura che valuta le strutture e non i singoli, ma di elaborare sistemi
> in cui le pratiche di os siano valorizzate o siano il presupposto per la
> valutazione.
> Da questo, per ora, siamo ancora lontani.
> Paola
>
> Il mer 13 gen 2021, 09:06 stefano bianco <stefano.bianco a lnf.infn.it> ha
> scritto:
>
> Cara Elena, Cara Paola e cara Lista,
>
>  concordo sull'importanza del greeen OA e soprattutto sulla
> centralita'  della valutazione.
>
> >>>>>Ovviamente, ancora una volta va ripetuto, la svolta deve venire da
> chi valuta la ricerca che in fondo legittima l'atteggiamento arrogante
> degli editori oligopolisti. I recenti sviluppi di DORA
> https://sfdora.org/dora-case-studies/
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fsfdora.org%2Fdora-case-studies%2F&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206798626%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=pkYxmeeqOM6H5pJKQnfsLlLZ81wQ1qTAHRFqvOPfnUw%3D&reserved=0>
> fanno sperare che qualcosa si muova, ma i tempi mi paiono lunghi
>
>  Qualche piccolo passo avanti c' e', il bando della nuova VQR non
> chiede l' Impact Factor (vedi pag.16 presentazione
> https://doi.org/10.15161/oar.it/73318
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fdoi.org%2F10.15161%2Foar.it%2F73318&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206808616%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=aeda6cf5GxNN3FzwHoTG2slRGsyVToCJqO2wHqtzTo0%3D&reserved=0>
> ).
>     Vedremo cosa faranno i GEV.
>
>  Un cordiale saluto,
>
> stefano
>
>
> On Wed, 13 Jan 2021 at 07:52, Paola Galimberti
> <paola.galimberti a unimi.it> wrote:
> >
> > Concordo Elena.
> > La visione dell'open access che porta un citation advantage mi sembra
> molto vecchia, e l'articolo che citi non tocca mai i temi centrali che sono
> quelli della research integrity e della riproducibilità delle ricerche. Un
> problema bello grosso che non emerge da nessuna parte.
> > Il fatto che l'autore (tra parentesi associate editor di Science) pensi
> che una trasformazione "alla pari" da riviste a pagamento a riviste open
> access non sia possibile, mi fa pensare che forse questa non sia più la
> strada giusta e che la nascita di piattaforme editoriali associate a grandi
> enti finanziatori della ricerca possa effettivamente rappresentare una
> alternativa.
> > Ovviamente, ancora una volta va ripetuto, la svolta deve venire da chi
> valuta la ricerca che in fondo legittima l'atteggiamento arrogante degli
> editori oligopolisti. I recenti sviluppi di DORA
> https://sfdora.org/dora-case-studies/
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fsfdora.org%2Fdora-case-studies%2F&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206808616%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=0l2Lly9UmHlWS0rQLq8H%2BssuGw0Qut118DEPjD%2Bml%2Bg%3D&reserved=0>
> fanno sperare che qualcosa si muova, ma i tempi mi paiono lunghi
> > Un saluto
> > Paola
> >
> >
> > Il giorno mer 13 gen 2021 alle ore 00:07 Elena Giglia <
> elena.giglia a unito.it> ha scritto:
> >>
> >> Buonasera,
> >> segnalo dalla conferenza APE (AcademicPublishing Europe) il comunicato
> stampa odierno di Springer, che dichiara apertamente di andare solo verso
> Gold e non verso Green OA... per favorire Open Science.
> >> Ovvero: profitti, profitti e ancora profitti.
> >> Springer Nature CEO calls for greater collaboration across the research
> community to accelerate open science, building on lessons learnt from
> COVID-19
> >>
> https://group.springernature.com/gp/group/media/press-releases/springer-nature-ceo-calls-for-greater-collaboration/18757378
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fgroup.springernature.com%2Fgp%2Fgroup%2Fmedia%2Fpress-releases%2Fspringer-nature-ceo-calls-for-greater-collaboration%2F18757378&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206818617%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=LViAY66xOCgpkFOhwrnZfnrd9i%2BNd0vNSR3vuIrULDw%3D&reserved=0>
> >>
> >> Altro che lezioni apprese dal COVID....
> >> Vedremo che costi chiedono per Gold.
> >>
> >> Segnalo anche l'articolo uscito il 1 gennaio 2021, data in cui PlanS è
> diventato operativo, in cui l'autore, oltre a perpetuare le solite
> inesattezze e pregiudizi sull'Open Access conclude dicendo che visto che 10
> miliardi di dollari in abbonamenti sono solo 1% della spesa per la ricerca
> gli atenei potrebbero ben mettercene di più...
> >> A new mandate highlights costs, benefits of making all scientific
> articles free to read
> >>
> https://www.sciencemag.org/news/2021/01/new-mandate-highlights-costs-benefits-making-all-scientific-articles-free-read
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.sciencemag.org%2Fnews%2F2021%2F01%2Fnew-mandate-highlights-costs-benefits-making-all-scientific-articles-free-read&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206828611%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=JJw2laX5CukIGMmQXqwTKPcj2vgbcaAcX6l69P9jYdE%3D&reserved=0>
> >>
> >> Copio il commento di Eloy Rodrigues:
> >> This is the publishers perspective (from the concluding paragraphs):
> >> "The journal publishing industry’s annual revenues of about $10 billion
> represent less than 1% of total global spending on R&D—and, in this view,
> it’s reasonable to divert more of the total to scholarly communications
> that are essential to making the entire enterprise run."
> >> So it doesn't matter if there is growing evidence that we could have a
> much better scholarly communication system (more efficient, more
> innovative, more inclusive, more transparent and self-correcting) for a
> fraction of this $10 billion. Let's focus on maintaining the current
> system, and especially the current big comercial companies that benefit
> from it, even if we (research institutions, governments and their
> taxpayers) need to use more resources to feed it. Right?
> >> Wrong!
> >>
> >> Molto sbagliato.
> >> Non ne usciamo.
> >>
> >> Buona lettura
> >> eg
> >>
> >> --
> >> dr. Elena Giglia
> >> Unità di progetto Open Access
> >> Direzione Ricerca e Terza Missione
> >> Università degli Studi di Torino
> >> tel. +39.011.670.4191
> >> Skype: egiglia
> >> Twitter: @egiglia
> >> ORCID 0000-0003-4927-2632
> >> www.oa.unito.it
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=http%3A%2F%2Fwww.oa.unito.it%2F&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206828611%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=saz3WFdnf6oGN6HXYKVrwMYerx9pdZROTtPc0gIVnhg%3D&reserved=0>
> >>
> >> NOAD OpenAIRE Italy
> >> https://www.openaire.eu/
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.openaire.eu%2F&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206838603%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=iVjJ%2FUsXfQbdC6nRB%2Bh4OkwFN2EsY3C8Jg6qwV2VayE%3D&reserved=0>
> >> noad-it a openaire.eu
> >>
> >> _______________________________________________
> >> OA-Italia mailing list
> >> OA-Italia a openarchives.it
> >> https://liste.cineca.it/cgi-bin/mailman/listinfo/oa-italia
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fliste.cineca.it%2Fcgi-bin%2Fmailman%2Flistinfo%2Foa-italia&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206838603%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=q4b97Ar42zzoxiTkH9sdVivEISoHjS0EVUu7b1YjNk0%3D&reserved=0>
> >> PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=http%3A%2F%2Fwww.openarchives.it%2Fpleiadi%2F&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206848599%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=v6oU1LbezohuWE%2BLShyJ2%2FepbW4VANNTcQzfBmVkOPI%3D&reserved=0>
> >
> >
> >
> > --
> > Paola Galimberti
> > Università degli Studi di Milano
> > 20122 Via Festa del Perdono 7
> > _______________________________________________
> > OA-Italia mailing list
> > OA-Italia a openarchives.it
> > https://liste.cineca.it/cgi-bin/mailman/listinfo/oa-italia
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fliste.cineca.it%2Fcgi-bin%2Fmailman%2Flistinfo%2Foa-italia&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206858596%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=RVs2Vp1A4l2mJDt2iq6b25x5O5owafP%2F6wzwwvo9i6c%3D&reserved=0>
> > PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=http%3A%2F%2Fwww.openarchives.it%2Fpleiadi%2F&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206858596%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=5RxL5Ds2ECsiImxRERTks7m%2Fqpm%2FtyLrsmDSTjcR%2Blw%3D&reserved=0>
>
>
>
> --
> Dr.Stefano Bianco
> Alte Energie - Laboratori Nazionali di Frascati dell'INFN
> v.E.Fermi, 40 - 00044 Frascati (Roma) ITALY
> ph.  +39-06-94038016, +39-06-94032793
> fax  +39-06-94032427
> CERN: 16-2042cell, 73055office, +41764872042cell
> _______________________________________________
> OA-Italia mailing list
> OA-Italia a openarchives.it
> https://liste.cineca.it/cgi-bin/mailman/listinfo/oa-italia
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fliste.cineca.it%2Fcgi-bin%2Fmailman%2Flistinfo%2Foa-italia&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206868590%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=pXT9QJJujIQ8GIBny3MVwIJl9J646tSE6l42RPe4DtU%3D&reserved=0>
> PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=http%3A%2F%2Fwww.openarchives.it%2Fpleiadi%2F&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206868590%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=a%2B0POtVCR479xK6JrfYg8SGElAObk8LaGCfO7BpS4%2Bw%3D&reserved=0>
>
> _______________________________________________
> OA-Italia mailing list
> OA-Italia a openarchives.it
> https://liste.cineca.it/cgi-bin/mailman/listinfo/oa-italia
> <https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fliste.cineca.it%2Fcgi-bin%2Fmailman%2Flistinfo%2Foa-italia&data=04%7C01%7Cserena.sangiorgi%40unipr.it%7C9328ad76fbb54aba492508d8b88df14b%7Cbb064bc5b7a841ecbabed7beb3faeb1c%7C0%7C0%7C637462268206878581%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=JILxrMHQO54nzdlac%2FLMGT8zNgM2PXZnRIrE1pNm1gU%3D&reserved=0>
> PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/
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> dott. Maria Assunta Libertucci
> Resp. Settore Biblioteca Digitale e Coordinamento Servizi
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> *Bibliotecaria iscritta negli elenchi MIBACT*
> ex D.M. 244 del 20 maggio 2019
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