[Oa-italia] R: Bjoern Brembs su PlanS

stefano bianco stefano.bianco a lnf.infn.it
Mar 22 Gen 2019 09:51:13 CET


Caro Giovanni
 ecco, sono proprio questi i messaggi che ci aiutano.
   Ne ho preso nota, ma ti inviterei a mandarlo alla pagina di feedback.

 Nello specifico, siamo consci del problema. Abbiamo inserito nei
punti critici il fatto che arXiv stesso (il nostro subject repository)
non e' compliant al 100%. Abbiamo in cantiere (c'e' un pilota
openaccessrepository.it)  un repository istituzionale compliant con
Plan S, basato su Invenio/Zenodo. Il pilota e' aperto e utilizzabile
da tutti, se avete qualunque contenuto inseritelo (avvertitemi prima)
e vi diamo gratuitamente un DOI.

 Grazie ancora a presto
 stefano


On Tue, 22 Jan 2019 at 08:45, Giovanni Salucci <salucci a gmail.com> wrote:
>
> Caro Stefano,
>
> mi inserisco nella discussione solamente per fare notare
> che allo stato attuale, pensare di rispettare i requisiti di Plan-S
> utilizzando la opzione green OA con zero embargo da te segnalata
> non è facilmente percorribile.
>
> I requisiti tecnici previsti al punto 10.2 per i repository  sono molto pesanti
> https://www.coalition-s.org/wp-content/uploads/271118_cOAlitionS_Guidance.pdf
> (discussioni su twitter valutano che meno del 10% degli attuali repository siano "a norma")
>
> ma soprattutto il vincolo è sul livello di qualità dei materiali da depositare:
> Full text stored in XML in JATS standard (or equivalent)
>
> Questo vincolo, di fatto, fa fuori tutti i settori disciplinari fuorché la STM
> in quanto al di fuori di esso, nessuno utilizza XML come formato di pubblicazione.
>
> E anche nel settore STM, sembra molto difficile rispettare questo standard
> senza passare da uno di quei "Publisher" che monopolizzano il mercato
> ma che tuttavia lavorano con questi standard.
> Anche in Fisica, dove lo standard è il Latex, passare a XML
> non è poi così facile...  lo stesso arXiv  usa PDF come formato di distribuzione,
> proprio perché gli autori non usano XML nel flusso di produzione.
>
> Credo che sarebbe utile cercare di orientare gòli obiettivi di Plan-S
> per gradi, stabilendo delle priorità e soprattutto prendendo una chiara posizione
> circa i requisiti tecnici e i modelli economici ammessi.
>
> un cordiale saluto
> giovanni salucci
>
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: OA-Italia [mailto:oa-italia-bounces a openarchives.it] Per conto di stefano bianco
> Inviato: martedì 22 gennaio 2019 07:51
> A: Maria Chiara Pievatolo; Lista di discussione su temi relativi all'accesso aperto
> Oggetto: Re: [Oa-italia] R: Bjoern Brembs su PlanS
>
> L'implementazione di Plan S e' un affare difficile e nell'INFN stesso, pur avendo aderito,  e' in corso una discussione attenta e molto accesa su come fare. D'altra parte Plan S e' una opportunità' di azione unica dopo venti anni di dichiarazioni.
>
>  Chiederei l'aiuto di tutti per chiarire due punti fondamentali:
>  1) L'obiettivo di Plan S e' neutralizzare le riviste ibride, a.k.a.
> double dipping, a.k.a. pagachileggeepagachiscrive;
>  2) Una delle tre "strade" di Plan S (n.2) e' il green OA con zero embargo.
>
>  Le guidelines implementative https://www.coalition-s.org/feedback/
> sono piuttosto chiare anche se c'e'
>  ancora spazio per miglioramenti, e tutti sono invitati a contribuire con feedback.
>
>  Siamo anche a disposizione per ogni informazione,
>
>  un cordiale saluto a tutti
>
>  stefano bianco per il gruppo di lavoro INFN su Plan S
>
>
>
>
> On Mon, 21 Jan 2019 at 18:13, Maria Chiara Pievatolo <mariachiara.pievatolo a unipi.it> wrote:
> >
> > On 21-01-2019 12:56, Rossana Morriello wrote:
> >
> > >
> > > Le dichiarazioni sono un’operazione facile – concordo con Paola -
> > > (d’altronde quella di Messina non è stata firmata da tutti gli
> > > atenei o quasi, ben 14 anni fa?) e l’implementazione forse lo è
> > > anche in alcuni paesi, ma in altri è perlomeno molto più complicata.
> > >
> >
> > È  più complicata perché in Italia, a bloccare la transizione è
> > intervenuta la valutazione di stato a cui gli autori si sono o sono
> > stati fatti sottomettere.  Anch'io non sarei affatto entusiasta di un
> > passaggio all'OA per il quale, anziché pagare troppo per leggere, si
> > pagasse troppo per scrivere, perché il culto della collocazione
> > editoriale  è stato superato soltanto a parole.
> >
> > Però, pur tenendo conto della situazione italiana, continuo a far
> > fatica a comprendere, anche economicamente, la scelta di pagare
> > (troppo)  *sia* per leggere *sia* per scrivere. Visto che si parla di
> > Messina è come se, potendo scegliere fra Scilla e Cariddi, si
> > preferisse, trionfalmente, naufragare su entrambi.
> >
> > Un saluto,
> > MCP
> >
> > --
> > Maria Chiara Pievatolo
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> Dr.Stefano Bianco
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