[Oa-italia] Fwd: Rilievo su frasi del prof. Marcati

Tessa Piazzini tessa.piazzini a unifi.it
Mer 10 Ott 2018 14:22:08 CEST


Questa mi sembra una notizia importante:

"Science Europe mi ha comunicato che Robert Ian Smits contatterà 
personalmente EMS"

A questo punto auspico che EMS pubblichi una ritrattazione, scusandosi 
per tutte le imprecisioni (!) scritte e, quindi, che coloro che hanno 
letto il primo comunicato come "oro colato" con la stessa granitica fede 
leggeranno anche la sua smentita.

E forse si vergogneranno un po'...

Chiudo rinnovando la mia stima personale e professionale per Elena.

Buona giornata

Tessa Piazzini
Responsabile del Servizio di informazione e comunicazione all'utenza
Biblioteca Biomedica http://www.sba.unifi.it/biomedica
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Il 10/10/2018 10:58, Elena Giglia ha scritto:
> ... mi permetto di ricordare che
> - in questo caso la discussione è nata intorno a un post di EMS 
> palesemente falso e tendenzioso, ed è continuata con i medesimi 
> professori ottusamente ostinati a difendere quel post anche contro 
> ogni evidenza, solo perché scritto da una "prestigiosa" società 
> scientifica le cui affermazioni false sono state prese per oro colato 
> acriticamente - sarebeb bastato leggere il Complaint per vedere che 
> non poteva citare PlanS uscito due mesi dopo
> - che i medesimi professori continuano a sostenere posizioni citando 
> PlanS coem se PlanS dicesse cose che non dice
> - che a nulla è servito fornire documenti e fonti originali, perché 
> continuano a sostenere tesi basate su preconcetti o pregiudizi.
> Quando ho letto "ah ma lei è una bibliotecaria a che titolo parla" ho 
> reagito citando le mie competenze, e la risposta del "professore" è 
> stata "se una bibliotecaria venisse a dirmi come fare ricerca 
> volerebbe fuori dalla finestra". Vorrei vedere quanti di voi avrebbero 
> reagito con aplomb inglese chiedendo pure scusa per averlo importunato.
>
> Ora sono d'accordo che serva dialogo, cosa che ho fatto nei giorni 
> scorsi anche via mail con altri due dei professori coinvolti, ma il 
> dialogo come suggerisce il prefisso DIA implica che ci siano due parti 
> che cercano di capire e capirsi, e non solo di insultare e di 
> sostenere ottusamente posizioni preconcette. Dialogo presuppone 
> ascolto. Per questo non leggo più quel thread e non rispondo più. Un 
> troll è un troll anche se è un professore.
>
> Detto questo, e per attenensi ai fatti da cui questo evento ha preso 
> le mosse e non parlare di massimi sistemi, il post di EMS era talmente 
> falso e tendenzioso che Science Europe mi ha comunicato che Robert Ian 
> Smits contatterà personalmente EMS.
>
> Buona giornata
> eg
>
>
>
>
>
>
>
> Il giorno mer 10 ott 2018 alle ore 10:20 Maria Cassella 
> <maria.cassella a unito.it <mailto:maria.cassella a unito.it>> ha scritto:
>
>     Cari tutti,
>     condivido quello che dice M. Chiara. In ogni caso penso che se la
>     discussione diventa polemica e i toni si alzano ci perdono tutti.
>     E' sconsigliabile in privato (mea culpa l'ho fatto anche io a
>     volte) ma in pubblico sarebbe da evitare. Non piace molto lo
>     scontro tra bibliotecari da una parte e ricercatori e editori
>     dall'altra. La scienza aperta non significa mandare in malora
>     l'editoria tutta anche perché non tutti hanno i guadagni faraonici
>     di un Elsevier. La scienza aperta ha bisogno di sinergie e di
>     strade sostenibili, di confronto e di dialogo che sono sempre
>     carte vincenti in ogni contesto.
>     saluti
>     MC
>
>
>     Il giorno mer 10 ott 2018 alle ore 09:46 Maria Chiara Pievatolo
>     <mariachiara.pievatolo a unipi.it
>     <mailto:mariachiara.pievatolo a unipi.it>> ha scritto:
>
>         On 10-10-2018 08:44, Alessandro Sarretta wrote:
>         > Cari Roberto e Maria Chiara,
>         >
>         > apprezzo le citazioni e gli spunti di approfondimento, che
>         > arricchiscono sempre.
>         >
>         > Però, sul punto specifico, ritengo invece sbagliato
>         abbandonare dei
>         > luoghi di discussione (in questo caso Facebook) che sono
>         parte della
>         > realtà, volenti o nolenti, in cui si scambiano opinioni, si
>         possono
>         > avere discussioni, si può interagire, dipende da come lo si fa.
>
>         Il "come" è pesantemente condizionato dal dispositivo:
>         discutere su
>         Facebook significa accettare che
>         (https://stallman.org/facebook.html):
>
>         - i propri dati personali siano usati per manipolarti e spiarti
>         - un algoritmo proprietario stabilisca che cosa farti vedere e
>         che cosa
>         no
>         - l'ambiente di discussione sia disegnato in modo da tenerti
>         il più
>         possibile agganciato, per spremerti più dati
>         - il rozzo sistema dei like promuova le opinioni più estreme e
>         banali
>         - i metadati sulla effettiva popolarità della discussione e
>         sul numero
>         di utenti veri non siano noti e tu debba credere alla parola di
>         un'azienda privata che trae guadagno proprio dal fatto che tu
>         creda sia
>         indispensabile discutere proprio lì, perché loro sono "la realtà"
>         - le regole della discussione, quanto è censurabile e quanto
>         no, siano
>         stabilite dalla stessa azienda privata e non dalla comunità delle
>         persone che discute.
>
>         Ogni volta che si entra in Fb e si accetta tutto questo, si
>         contribuisce
>         al suo successo. Per me stare su Fb è come essere a favore
>         della scienza
>         aperta e però pubblicare e fare da revisore per le riviste ad
>         accesso
>         chiuso  di Elsevier, perché sono parte della realtà.
>
>         > Dire che bisogna spostarsi a discutere da altre parti mi sembra
>         > assolutamente ingenuo e inefficace.
>
>         L'unico modo per usare FB senza esserne usati è appunto - così
>         per
>         esempio fa Roberto Caso - impiegarlo esclusivamente per
>         condividere
>         informazioni e invitare chi vuole discuterle a spostarsi con noi
>         altrove, mostrando con i fatti che si può conversare più
>         civilmente in
>         altri ambienti.
>
>           Tra l'altro AISA (e almeno alcuni
>         > membri del direttivo) è presente in Facebook e potrebbe
>         interagire per
>         > aumentare l'informazione (e non i pregiudizi) anche lì. Il
>         fatto che
>         > non lo si sia fatto, anche in questo contesto specifico, nel
>         quale si
>         > è fatta disinformazione e si sono offese persone e ruoli
>         importanti
>         > anche in AISA, secondo me è stato ed è sbagliato.
>
>         Parlo solo per me e non per AISA: che cosa avrebbe guadagnato
>         la causa
>         della scienza aperta dalla trasformazione di uno scontro
>         personale in
>         uno scontro istituzionale? Perché dovremmo farci condizionare
>         così da Fb
>         da  trasformare un potenziale alleato in un nemico? Fuori da
>         Fb, chi è
>         padrone di sé sa apprezzare la differenza fra chi butta i
>         bibliotecari
>         dalla finestra e chi fa entrare i ricercatori dalla porta :-)
>
>         Dino Risi, dei film di Nanni Moretti, che pure stimava come
>         regista,
>         diceva "Spostati, Nanni, che voglio vedere il film". Ecco,
>         anch'io
>         preferisco vedere il film: e vorrei anche che la regia di quel
>         film
>         fosse di Nanni Moretti, e non di Facebook.
>
>         Un saluto,
>         MCP
>         -- 
>         Maria Chiara Pievatolo
>         Dipartimento di Scienze politiche Università di Pisa
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> dr. Elena Giglia
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