[Oa-italia] Plan S: Europa - USA. E il resto del mondo?

Mer 10 Ott 2018 11:30:42 CEST

Grazie Elena, va bene mobilizzare, ma se non c'e' nulla da poter 
mobilizzare? Purtroppo ancora non capisco. Esempio: un brillante 
matematico del Benin che non ha di che pagare gli APC richiesti, perché 
la sua università/istituto non ha risorse -e mai si è potuta permettere 
abbonamenti- ma vorrebbe sottoporre il proprio lavoro a una di quelle 
3213 riviste che si fanno pagare, non potrà farlo e quindi non avrà le 
stesse possibilità di chi ha potuto riallocare?

Nicoletta

PS: perché APC in italiano è femminile?

/passo e chiudo//
/

On 10/10/2018 11:08, Elena Giglia wrote:
> Cara Nicoletta,
> quello che sottolinei è il fraintendimento più grosso su PlanS.
> Si dice "WHEN" APC are requested.
> A oggi ci sono 3213 riviste su 12188 che chiedono APC.
> E la logica di PlanS è che le istituzioni paghino le APC.
> Continuo a non capire perché si trovi normale pagare milioni in 
> abbonamenti che crescono ogni anno e chiudono il contenuto per tutti 
> quelli che non se lo possono permettere e si sia contrari alle APC 
> PURE e sottolineo PURE e non ibride - NON previste queste ultime da 
> PlanS - che sono pagate una volta per tutte e aprono il contenuto a tutti.
> Anche OA2020 e il libro bianco di Max Planck prevedono una 
> riallocazione delle risorse. O. come diceva con la consueta chiarezza 
> il prof Emanuele Conte durante una riunione CRUI, se si vuole fare 
> Open Science occorre anche "mobilizzare" e aprire le risorse adesso 
> bloccate per gli abbonamenti.
> Che ne pensi?
> Cari saluti
> eg
>
>
> Il giorno mer 10 ott 2018 alle ore 10:32 Nicoletta Zar 
> <nicoletta.zar a ictp.it <mailto:nicoletta.zar a ictp.it>> ha scritto:
>
>     Cari colleghi,
>
>     Noi all' "Abdus Salam International Centre for Theoretical
>     Physics" lavoriamo dal 1964 per combattere l'esclusione, il
>     brain-drain, favorire l'educazione e lo sviluppo delle scienze di
>     base nei paesi meno sviluppati, quelli che, nonostante il
>     progresso tecnologico ancora non hanno accesso alla letteratura
>     scientifica. Per ricercatori che con grande fatica lavorano nel
>     resto del mondo, accedere liberamente sarebbe la realizzazione di
>     un sogno e una grande spinta al progresso di tutti. Ma come
>     potranno portare il loro contributo ai risultati se la strada
>     scelta sarà il pay to publish? Seguo le notizie e le discussioni
>     ma non trovo proposte di soluzione per questo problema che è
>     concreto. Se ce ne sono le condividete?
>
>     Il timore è che nel tentativo legittimo di aprire una porta, se ne
>     chiuda un'altra a chi finalmente può nutrirsi delle ricerche
>     altrui per alimentare le proprie.
>
>     Stephen Curry [su Nature 561, 17-18 (2018) doi:
>     10.1038/d41586-018-06178-7] :
>
>>     But Curry cautions that shifting from a subscription to an
>>     open-access business model around the world, as Plan S signers
>>     advocate, could bring a new challenge - how scientists in poorer
>>     nations will be able to afford to publish open-access work. "That
>>     has to be part of the conversation", he says.
>     Grazie per l'attenzione.
>
>     Nicoletta
>
>     ------------------------------------------------------------
>       Nicoletta Zar
>       Acting Head, Library Services
>       Marie Curie Library
>       The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics
>       Strada Costiera 11
>       I-34151 Trieste (Italy)
>
>       phone: +39 040 2240 215
>       e-mail: zar a ictp.it <mailto:zar a ictp.it>
>     https://library.ictp.it/
>     ------------------------------------------------------------
>
>
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> dr. Elena Giglia
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> Direzione Ricerca e Terza Missione
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