[Oa-italia] Fwd: Rilievo su frasi del prof. Marcati

Roberto Caso roberto.caso a unitn.it
Lun 8 Ott 2018 08:59:48 CEST


Inviterei tutti a non soffermarsi sulla parola "scusarsi".
Maria Chiara Pievatolo giustamente invita a ricostruire il dialogo tra
attori dell'università.
Questo mi sembra, in prospettiva, il punto maggiormente rilevante.
Nell'università contemporanea esistono già ferite profonde e forti
contrapposizioni. Non abbiamo bisogno di aggiungerne altre.
Occorre riflettere, prendere tempo e tornare a dialogare.
A breve avremo molte occasioni convegnistiche e seminariali per farlo
(dalla settimana dell'OA in poi).
A presto,
rc



Il giorno lun 8 ott 2018 alle ore 01:06 Maria Chiara Pievatolo <
mariachiara.pievatolo a unipi.it> ha scritto:

> On 07-10-2018 23:39, Alessandro Sarretta wrote:
>
> > Ma scusami della domanda... per cosa ci si dovrebbe scusare? :-/
> >
>
> Per esserci lasciati trascinare in una discussione tossica finita in uno
> scontro personale, il quale ha condotto anche a scrivere un messaggio
> all'istituto presso cui  l'interlocutore lavora. Credi che sia davvero
> un buon modo per fargli cambiare idea?
>
> Scusarsi, anche se si fosse responsabili dello scontro solo al 10%,
> invitando a continuare il confronto in una sede strutturata più
> civilmente - non Facebook, cioè - avrebbe potuto riportare la
> discussione, sensatamente, sulle cose, anziché, insensatamente, sulle
> persone. Allo stato, invece, questo scontro ha un solo vincitore -
> Facebook - e molti perdenti: E.Giglia, P. Marcati e, soprattutto, l'open
> access.
>
> La posizione di Francesca Valentini, che interpreta se stessa come un
> tecnico e dice che l'aspetto politico non le interessa e neppure le sta
> particolarmente a cuore l'OA, mi sembra coerente e rispettabile.
>
> Ma chi desidera promuovere una causa e ha ruoli istituzionali connessi
> ad essa fa politica e deve  confrontarsi con le responsabilità che le
> sono legate. Deve chiedersi se arrivare a uno scontro personale così
> duro con un ricercatore, dal quale dovrebbe farsi riconoscere come
> alleato, sia davvero il miglior modo di convincerlo a praticare la
> scienza aperta.
>
> Mi spiego con una forse troppo lunga citazione dalla "Politica come
> professione" di Max Weber. Gli asterischi sono miei.
>
> -------------------
> Si può dire che tre qualità sono soprattutto decisive per l’uomo
> politico: passione, senso di
> responsabilità, lungimiranza. Passione nel senso di Sachlichkeit:
> dedizione appassionata a
> una «causa», al dio o al demone che la dirige. [...] [Ma] la semplice
> passione, per quanto autenticamente vissuta, non è ancora sufficiente.
> Essa non crea l’uomo politico se, ***in quanto servizio per una «causa»,
> non fa anche della
> responsabilità nei confronti per l’appunto di questa causa la stella
> polare decisiva dell’agire.***
> Da ciò deriva la necessità – e questa è la qualità psicologica
> fondamentale dell’uomo politico
> – della lungimiranza, vale a dire della capacità di far agire su di sé
> la realtà con calma e
> raccoglimento interiore: dunque, la distanza tra le cose e gli uomini.
> ***La «mancanza di distanza», semplicemente in quanto tale, costituisce
> uno dei peccati mortali di ogni uomo politico*** ed è una di quelle
> qualità che, coltivate presso la nuova generazione dei nostri
> intellettuali, li condannerà all’inettitudine politica. Il problema è
> infatti proprio questo: come
> si possono far convivere nella stessa anima un’ardente passione e una
> fredda lungimiranza?
> La politica si fa con la testa, non con altre parti del corpo o
> dell’anima. E tuttavia la
> dedizione a essa, se non deve essere un frivolo gioco intellettuale ma
> un agire umanamente
> autentico, può sorgere ed essere alimentata soltanto dalla passione. Ma
> ***quel saldo controllo
> dell’anima*** che caratterizza l’uomo politico appassionato e lo
> distingue dal mero dilettante
> politico che «si agita in modo sterile» è possibile soltanto attraverso
> l’abitudine alla distanza,
> in tutti i sensi della parola. La «forza» di una «personalità» politica
> significa in primissimo
> luogo il possesso di tali qualità.
> L’uomo politico deve dominare in se stesso, ogni giorno e ogni ora, un
> nemico del tutto
> banale e fin troppo umano: la vanità comune a tutti, la nemica mortale
> di ogni dedizione a
> una causa e di ogni distanza e, in questo caso, della distanza rispetto
> a se stessi.
> ..............................
>
> Le prime vittime della vanità - è noto - sono i professori, anche se la
> capacità di prendere le distanze da se stesso dovrebbe anche essere una
> dote del ricercatore che lavora per la verità.
>
> Nel "Gorgia" Socrate riesce a "vincere" una discussione potenzialmente
> tossica con quella che oggi sarebbe un'altezzosa academic star
> presentandosi come un essere umano fallibile e interrompendo le ostilità
> per stabilire assieme al suo interlocutore se la loro discussione si
> svolge davvero su un terreno comune.
>
> https://btfp.sp.unipi.it/dida/gorgia/ar01s03.xhtml#elenchos
>
> La mossa con cui Socrate prende le distanze da se stesso e dalla
> discussione è una mossa certamente "politica", ma in un senso più vicino
> a quello di Weber che a quello dispregiativo che viene associato spesso
> alla parola. A me sembra che lo scontro di cui stiamo parlando abbia
> bisogno di una simile presa di distanze.
>
> Buonanotte, e scusatemi per le lunghe citazioni. Sono, come sapete,
> professore :-)
>
> MCP
>
>
>
>
>
> _______________________________________________
> OA-Italia mailing list
> OA-Italia a openarchives.it
> https://liste.cineca.it/cgi-bin/mailman/listinfo/oa-italia
> PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/



-- 

Roberto Caso

Professore Associato di Diritto Privato Comparato

Università di Trento - Facoltà di Giurisprudenza

http://www5.unitn.it/People/it/Web/Persona/PER0000633

http://www.lawtech.jus.unitn.it/index.php/people/roberto-caso
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://liste.cineca.it/pipermail/oa-italia/attachments/20181008/37419c64/attachment-0001.html>


Maggiori informazioni sulla lista OA-Italia