[Oa-italia] R: lavorare con i pre-print - quanto potrebbero essere diversi dai post-print ?

Alessandra Bianchi alessandra.bianchi a unibg.it
Dom 18 Mar 2018 12:08:03 CET


Qualcosa sta cambiando davvero, i server di preprint sul modello arXiv
proliferano e si riempono. L'algoritmo di "postprintizzazione" in 5 passi
non esclude che il quarto possa un giorno diventare esso stesso open (open
peer review).

In questo contesto il *gold* OA e tantomeno l' *elsevierOA* davvero non
hanno più senso. La publisher's version serve solo per ottenere
fascicolazione, paginazione e indicizzazione scopus. Per avere un pdf da
caricare su loginmiur, diciamo, finché esisteranno le  *ANVUR* così come
sono oggi. A noi bibliotecari basta puntare al *prepostprint* con un
disclaimer *citeas* e passare la versione editoriale chiusa al sito
docente.

Altro discorso per i settori dove la *conversazione* scientifica
prepubblicazione è meno usuale. Qui l'OA deve per forza spostarsi a livello
di versione editoriale. Qui occorre una transizione dal gold a fair OA, sul
modello di Roorick (Glossa). In questo i bibliotecari possono davvero
molto, soprattutto se federati. Abbiamo le piattaforme DSpace dentro gli
IRIS: usiamole! Creiamo riviste e serie di monografie, Scopus arriva ve lo
dico per esperienza, e anche l'inclusione in fascia A. Costo tendente a 0.

Mi piace riallacciarmi qui alla discussione sulle competenze degli
*scholarly comminication librarians*,  che sta in un altro thread. Buttiamo
il cuore oltre l'ostacolo (carenza di personale, difficoltà dell'advocacy,
autoformazione, ...).

Ad maiora,
a.b.

Il 18 Mar 2018 10:45, "Elena Giglia" <elena.giglia a unito.it> ha scritto:

> Caro Stefano,
> aggiungo anche ( a beneficio delle altre comunita', non dei fisici) il
> classico sui Preprint, Ten simple rules to consider regarding preprint
> submission http://journals.plos.org/ploscompbiol/article?id=10.
> 1371/journal.pcbi.1005473
>
> For the purposes of these rules, a preprint is defined as a complete
> written description of a body of scientific work *that has yet to be
> published in a journal*. Typically, a preprint is a research article,
> editorial, review, etc. that is *ready to be submitted* to a journal for
> peer review or is under review. It *could also be a commentary, a report
> of negative results, a large data set and its description, and more. *Finally,
> it could also be a paper that has been peer reviewed and either is awaiting
> formal publication by a journal or was rejected, but the authors are
> willing to make the content public. *In short, a preprint is a research
> output that has not completed a typica*l *publication pipeline but is of
> value to the community* and deserving of being easily discovered and
> accessed. *We also note that the term preprint is an anomaly, since there
> may not be a print version at all*. The rules that follow relate to all
> these preprint types unless otherwise noted.
>
> E poi ci sono i 10 punti sul valore dei preprint, a partire da "Speed up
> dissemination".
>
> Cari saluti
> eg
>
> Il giorno 18 marzo 2018 10:19, stefano bianco <stefano.bianco a lnf.infn.it>
> ha scritto:
>
>> Cara Elena e tutti e tutte, mentre condivido che il vero problema sia
>> nella definizione e validità' universale della peer review, vi informo che
>> la fenomenologia del "preprint vs published" e' del tutto varia e dipende
>> dalle comunità'. Nella mia (fisica),  dove si usa quasi universalmente
>> arXiv come subject repository, e' abitudine (almeno di noi più' attenti
>> alle tematiche OA) di :
>>    1) postare il preprint su arXiv
>>    2) attendere un primo giro di email con i commenti da colleghi
>>    3) inviare a rivista con solito iter
>>    4) effettuare le modifiche al contenuto del preprint secondo la peer
>> review e il typesetting
>>    5) aggiornare il preprint su arXiv che quindi contiene lo stesso
>> contenuto dell'articolo pubblicato (non ovviamente la veste grafica che e'
>> proprietaria del publisher)
>>
>>  Chi segue l'algoritmo 1-5 fornira' alla comunità' un contenuto identico
>> alla versione peer reviewed. Nessun publisher a quanto ne so ha mai
>> protestato (probabilmente  solo perché' non ha le forze per fare un
>> controllo sistematico, e perché' e' consapevole delle usanze OA del
>> settore).
>>
>>  HTH,
>>
>>  carissimi saluti
>>  stefano
>>
>>
>>
>> 2018-03-16 9:11 GMT+01:00 Giovanni Salucci <salucci a gmail.com>:
>>
>>> Buongiorno
>>>
>>>
>>>
>>> lo studio  originale alla base dell'articolo suggerito da Elena Giglia
>>>
>>> è oggetto di controversia e ritenuto da alcuni del tutto inaffidabile:
>>> si veda ad esempio
>>>
>>> https://scholarlykitchen.sspnet.org/2018/03/15/a-comment-on-
>>> klein-et-als-comparing-articles-to-preprints/
>>>
>>>
>>>
>>> tornando alla questione dei preprint, credo che alla base di tanti
>>> fraintendimenti ci sia una mutazione in atto
>>>
>>> nel concetto stesso di pre-print, come già introdotto da Paola Galimberti
>>>
>>> e da Elena Giglia in alcuni  interventi precedenti in questa stessa
>>> discussione.
>>>
>>>
>>>
>>> Si intende per preprint la versione originale (cioè quella dell'autore)
>>> di un articolo
>>>
>>> inviato ad una rivista per la valutazione?
>>>
>>> oppure
>>>
>>> si intende per preprint la versione "non editoriale" di un articolo, ma
>>> che già
>>>
>>> è stata sottoposta a peer review e quindi del tutto equivalente alla
>>> versione che poi sarà pubblicata,
>>>
>>> al netto di interventi editoriali?
>>>
>>> Oppure
>>>
>>> Si intende per preprint la pubblicazione in anteprima di un contributo
>>> scientifico
>>>
>>> che l'autore fa per ottenere commenti e pareri, senza che questa si
>>> astata ancora inviata a nessuna rivista?
>>>
>>> Oppure
>>>
>>> Si intende per preprint già la versione pubblicata di un articolo nel
>>> modello "post peer review"
>>>
>>> e quindi in attesa di essere sottoposto alla peer review?
>>>
>>> Oppure.....
>>>
>>>
>>>
>>> E' evidente che molta della confusione è generata dai diversi preprint
>>> server
>>>
>>> che esistono (e che stanno sorgendo) ognuno con "proprietari",  modelli
>>> economici,
>>>
>>> criteri di ammissione e regole di gestione molto differenti da caso a
>>> caso
>>>
>>>
>>>
>>> In tutti i casi, ritengo che la battaglia sia a livello di Peer-Review,
>>> cioè
>>>
>>> se davvero si possa continuare a considerare il modello attuale
>>>
>>> come unico modello affidabile per garantire la scientificità degli
>>> articoli.
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> *Da:* OA-Italia [mailto:oa-italia-bounces a openarchives.it] *Per conto
>>> di *Elena Giglia
>>> *Inviato:* mercoledì 14 marzo 2018 18:18
>>> *A:* Maria Chiara Pievatolo; Lista di discussione su temi relativi
>>> all'accesso aperto
>>> *Oggetto:* Re: [Oa-italia] lavorare con i pre-print - quanto potrebbero
>>> essere diversi dai post-print ?
>>>
>>>
>>>
>>> Ecco un altro contributo sul tema pre-postprint come output
>>> tradizionali, che credo riprenda gli articoli gia' citati (ma ho letto
>>> troppo velocemente)...
>>>
>>> mi piaceva la conclusione
>>> " What the research shows is that when it comes to academic publishing,
>>> as in many other spheres, all that glitters is not gold: humble preprints
>>> turn out to be almost identical to the articles later published in big-name
>>> journals, but available sooner, and much more cheaply"
>>> Glynn Moody, Techdirt 14 March 2018
>>> Research Shows That Published Versions Of Papers In Costly Academic
>>> Titles Add Almost Nothing To The Freely-Available Preprints They Are Based
>>> On
>>> <https://www.techdirt.com/articles/20180308/03225939387/research-shows-that-published-versions-papers-costly-academic-titles-add-almost-nothing-to-freely-available-preprints-they-are.shtml>
>>>
>>> Buona serata
>>>
>>>
>>>
>>> Il giorno 7 marzo 2018 17:53, Maria Chiara Pievatolo <
>>> mariachiara.pievatolo a unipi.it> ha scritto:
>>>
>>> On 07-03-2018 14:02, Paola Galimberti wrote:
>>>
>>> In questo senso anche il termine pre-print non funziona più.
>>> pre-print presuppone che ci sia un post-print.
>>> Mentre nella infrastruttura descritta da Brembs le pubblicazioni sono un
>>> qualcosa in divenire che appaiono in diverse versioni successive che
>>> dipendono dal punto in cui la conversazione con la comunità scientifica
>>> (open peer review) è giunto.
>>>
>>>
>>> La stampa (*), in passato, e la valutazione di stato, adesso, ci hanno
>>> abituato a lavorare con *prodotti* cristallizzati una volta *licenziati*
>>> per le stampe.  Come scriveva anche Guédon nel testo da me segnalato nel
>>> messaggio precedente, in rete non abbiamo nessun bisogno di imitarla, e
>>> possiamo ritornare ai *processi*, come nell'età della cultura manoscritta (
>>> http://bfp.sp.unipi.it/chiara/lm/aib_2005.html#quicksand) - disponendo,
>>> fra l'altro, di strumenti di versioning assai più efficienti di quelli
>>> degli antichi filologi, che dovevano spostarsi fisicamente di biblioteca in
>>> biblioteca.
>>>
>>> Si veda per esempio H. van der Sompel, Scholarly Communication:
>>> Deconstruct & Decentralize? https://www.youtube.com/watch?v=o4nUe-6Ln-8
>>>
>>> Un saluto,
>>> MCP
>>>
>>> (*)  O, meglio,  la stampa come si è attestata nella storia
>>> contemporanea.
>>>
>>>
>>> --
>>> Maria Chiara Pievatolo
>>> Dipartimento di Scienze politiche Università di Pisa
>>> <https://maps.google.com/?q=di+Pisa+Via+Serafini+3+56126+Pisa+(Italy&entry=gmail&source=g>
>>> Via Serafini 3 56126 Pisa (Italy
>>> <https://maps.google.com/?q=di+Pisa+Via+Serafini+3+56126+Pisa+(Italy&entry=gmail&source=g>
>>> )
>>> +39 050 2212479
>>> http://btfp.sp.unipi.it https://twitter.com/btfp1
>>> https://twitter.com/MCPievatolo
>>> https://people.unipi.it/mariachiara_pievatolo/
>>>
>>>
>>> _______________________________________________
>>> OA-Italia mailing list
>>> OA-Italia a openarchives.it
>>> https://liste.cineca.it/cgi-bin/mailman/listinfo/oa-italia
>>> PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/
>>>
>>>
>>>
>>>
>>> --
>>>
>>> dr. Elena Giglia
>>> Unità di progetto Open Access
>>> Direzione Ricerca e Terza Missione
>>> Universita' degli Studi di Torino
>>> tel. +39.011.670 <+39%20011%20670>*.4191*
>>>
>>> www.oa.unito.it
>>>
>>>
>>> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient> Mail
>>> priva di virus. www.avast.com
>>> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient>
>>> <#m_2087886961840068830_m_-655619802476908553_m_5963069834973878448_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
>>>
>>> _______________________________________________
>>> OA-Italia mailing list
>>> OA-Italia a openarchives.it
>>> https://liste.cineca.it/cgi-bin/mailman/listinfo/oa-italia
>>> PLEIADI: http://www.openarchives.it/pleiadi/
>>>
>>
>>
>>
>> --
>> Dr.Stefano Bianco
>> Referente OA per l'INFN
>> Alte Energie - Laboratori Nazionali di Frascati dell'INFN
>> v.E.Fermi, 40 - 00044 Frascati (Roma) ITALY
>> <https://maps.google.com/?q=Fermi,+40+-+00044+Frascati+(Roma)+ITALY&entry=gmail&source=g>
>> ph.  +39-06-94038016 <+39%2006%209403%208016>, +39-06-94032793
>> <+39%2006%209403%202793>
>> fax  +39-06-94032427 <+39%2006%209403%202427>
>> CERN: 16-2042cell, 73055office, +41754112042cell
>>
>
>
>
> --
> dr. Elena Giglia
> Unità di progetto Open Access
> Direzione Ricerca e Terza Missione
> Universita' degli Studi di Torino
> tel. +39.011.670 <+39%20011%20670>*.4191*
> www.oa.unito.it
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