[Oa-italia] lavorare con i pre-print - quanto potrebbero essere diversi dai post-print ?

Elena Giglia elena.giglia a unito.it
Ven 16 Mar 2018 09:28:57 CET


Grazie Giovanni per aver aperto il dibattito.
Un caveat: per favore utilizzate un surplus di spirito critico e prendete
con le pinze i contributi si Scholarly Kitchen perche' sono famosi da anni
per essere sempre e solo dalla parte degli editori tradizionali, e per
principio avversi all'Open Access/Open Science.

Quanto ai preprint: sono tutto quello che tu hai detto.
Io credo che la tendenza sia sempre piu' a considerarli
- una forma autonoma di comunicazione (Jessica Polka insegna,
http://blogs.plos.org/plospodcasts/2017/10/24/episode26/)
- che abilita servizi come la open peer review
- che permette di condividere subito i risultati della ricerca e di far si'
che sia l'intera comunita' poi a giudicare se un lavoro vale o no, e non
solo due anonimi revisori che spesso giudicano solo sulla base della moda o
dell'importanza per la rivista, e non della solidita' scientifica [tant'e'
vero che spesso poi l'articolo vinee comunque pubblicato]
- che puo' essere alla base della "infrastruttura" per lo scambio di
informazioni scientifiche sognata da Brembs (
http://bjoern.brembs.net/2015/04/what-should-a-modern-scientific-infrastructure-look-like/
)
- ovvero di quella struttura "decentralized" esposta con la consueta
eleganza e accattivante precisione da Herbert van de Sompel (
https://www.infodocket.com/2018/03/14/new-cni-podcast-herbert-van-de-sompel-on-the-decentralized-web/
)

O anche, come recita la homepage di The Winnower, The Winnower is founded
on the principle that all ideas should be openly discussed, debated, and
archived.

Buona giornata
eg





Il giorno 16 marzo 2018 09:11, Giovanni Salucci <salucci a gmail.com> ha
scritto:

> Buongiorno
>
>
>
> lo studio  originale alla base dell'articolo suggerito da Elena Giglia
>
> è oggetto di controversia e ritenuto da alcuni del tutto inaffidabile: si
> veda ad esempio
>
> https://scholarlykitchen.sspnet.org/2018/03/15/a-comment-on-klein-et-als-
> comparing-articles-to-preprints/
>
>
>
> tornando alla questione dei preprint, credo che alla base di tanti
> fraintendimenti ci sia una mutazione in atto
>
> nel concetto stesso di pre-print, come già introdotto da Paola Galimberti
>
> e da Elena Giglia in alcuni  interventi precedenti in questa stessa
> discussione.
>
>
>
> Si intende per preprint la versione originale (cioè quella dell'autore) di
> un articolo
>
> inviato ad una rivista per la valutazione?
>
> oppure
>
> si intende per preprint la versione "non editoriale" di un articolo, ma
> che già
>
> è stata sottoposta a peer review e quindi del tutto equivalente alla
> versione che poi sarà pubblicata,
>
> al netto di interventi editoriali?
>
> Oppure
>
> Si intende per preprint la pubblicazione in anteprima di un contributo
> scientifico
>
> che l'autore fa per ottenere commenti e pareri, senza che questa si astata
> ancora inviata a nessuna rivista?
>
> Oppure
>
> Si intende per preprint già la versione pubblicata di un articolo nel
> modello "post peer review"
>
> e quindi in attesa di essere sottoposto alla peer review?
>
> Oppure.....
>
>
>
> E' evidente che molta della confusione è generata dai diversi preprint
> server
>
> che esistono (e che stanno sorgendo) ognuno con "proprietari",  modelli
> economici,
>
> criteri di ammissione e regole di gestione molto differenti da caso a caso
>
>
>
> In tutti i casi, ritengo che la battaglia sia a livello di Peer-Review,
> cioè
>
> se davvero si possa continuare a considerare il modello attuale
>
> come unico modello affidabile per garantire la scientificità degli
> articoli.
>
>
>
>
>
>
>
>
>
> *Da:* OA-Italia [mailto:oa-italia-bounces a openarchives.it] *Per conto di *Elena
> Giglia
> *Inviato:* mercoledì 14 marzo 2018 18:18
> *A:* Maria Chiara Pievatolo; Lista di discussione su temi relativi
> all'accesso aperto
> *Oggetto:* Re: [Oa-italia] lavorare con i pre-print - quanto potrebbero
> essere diversi dai post-print ?
>
>
>
> Ecco un altro contributo sul tema pre-postprint come output tradizionali,
> che credo riprenda gli articoli gia' citati (ma ho letto troppo
> velocemente)...
>
> mi piaceva la conclusione
> " What the research shows is that when it comes to academic publishing, as
> in many other spheres, all that glitters is not gold: humble preprints turn
> out to be almost identical to the articles later published in big-name
> journals, but available sooner, and much more cheaply"
> Glynn Moody, Techdirt 14 March 2018
> Research Shows That Published Versions Of Papers In Costly Academic Titles
> Add Almost Nothing To The Freely-Available Preprints They Are Based On
> <https://www.techdirt.com/articles/20180308/03225939387/research-shows-that-published-versions-papers-costly-academic-titles-add-almost-nothing-to-freely-available-preprints-they-are.shtml>
>
> Buona serata
>
>
>
> Il giorno 7 marzo 2018 17:53, Maria Chiara Pievatolo <
> mariachiara.pievatolo a unipi.it> ha scritto:
>
> On 07-03-2018 14:02, Paola Galimberti wrote:
>
> In questo senso anche il termine pre-print non funziona più.
> pre-print presuppone che ci sia un post-print.
> Mentre nella infrastruttura descritta da Brembs le pubblicazioni sono un
> qualcosa in divenire che appaiono in diverse versioni successive che
> dipendono dal punto in cui la conversazione con la comunità scientifica
> (open peer review) è giunto.
>
>
> La stampa (*), in passato, e la valutazione di stato, adesso, ci hanno
> abituato a lavorare con *prodotti* cristallizzati una volta *licenziati*
> per le stampe.  Come scriveva anche Guédon nel testo da me segnalato nel
> messaggio precedente, in rete non abbiamo nessun bisogno di imitarla, e
> possiamo ritornare ai *processi*, come nell'età della cultura manoscritta (
> http://bfp.sp.unipi.it/chiara/lm/aib_2005.html#quicksand) - disponendo,
> fra l'altro, di strumenti di versioning assai più efficienti di quelli
> degli antichi filologi, che dovevano spostarsi fisicamente di biblioteca in
> biblioteca.
>
> Si veda per esempio H. van der Sompel, Scholarly Communication:
> Deconstruct & Decentralize? https://www.youtube.com/watch?v=o4nUe-6Ln-8
>
> Un saluto,
> MCP
>
> (*)  O, meglio,  la stampa come si è attestata nella storia contemporanea.
>
>
> --
> Maria Chiara Pievatolo
> Dipartimento di Scienze politiche Università di Pisa
> <https://maps.google.com/?q=di+Pisa+Via+Serafini+3+56126+Pisa+(Italy&entry=gmail&source=g>
> Via Serafini 3 56126 Pisa (Italy
> <https://maps.google.com/?q=di+Pisa+Via+Serafini+3+56126+Pisa+(Italy&entry=gmail&source=g>
> )
> +39 050 2212479
> http://btfp.sp.unipi.it https://twitter.com/btfp1
> https://twitter.com/MCPievatolo
> https://people.unipi.it/mariachiara_pievatolo/
>
>
> _______________________________________________
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