[Oa-italia] aggiornamenti sull'evoluzione della Beall's list

Roberto Caso roberto.caso a unitn.it
Gio 8 Giu 2017 18:55:27 CEST


Cara Paola,
grazie per l'aggiornamento. Condivido pienamente le tue considerazioni a
margine.
Aggiungo una considerazione giuridica (banale): se un editore pubblica una
lista di proscrizione di altri editori forse sorgerà qualche problemino
giuridico...
A presto,
rc

Il giorno 8 giugno 2017 18:50, Paola Gargiulo <p.gargiulo a cineca.it> ha
scritto:

> Qualche giorno fa è stata annunciata la notizia su Nature News che  una
> nuova  lista di  proscrizione sarà pubblicata ma a pagamento dell'editore
> Cabell's International  a partire dal prossimo 15 giugno.
>
> Ringrazio le colleghe Giuse Ardita e Elisabetta Poltronieri dell'ISS per
> avermelo segnalato.
>
> A cinque mesi dalla chiusura della Beall’s List, spunta un’altra lista di
> predatory publishers. La Cabell's Internationaldi Beaumont in Texas,
> afferma che il 15 giugno lancerà una propria lista di editori predatori in
> cui compariranno tutti coloro che pubblicano ingannando i propri autori o
> lettori. L'azienda hapresentato la nuova lista il 31 maggio scorso, alla
> riunione annuale di Boston della Società per la Pubblicazione
> Scientifica: sarà obiettiva e trasparente, dicono. Ma, a differenza
> dell’altra, sarà anchea pagamento e accessibile solo tramite
> sottoscrizione di un abbonamento.
> http://www.nature.com/news/pay-to-view-blacklist-of-
> predatory-journals-set-to-launch-1.22090?WT.mc_id=TWT_NatureNews&sf83795942=1
> "
>
> E' probabile che Beall sia coinvolto in questa iniziativa, nell'articolo
> su Nature viene riportato che ha fatto da consulente a Cabell nel passato
> in modo informale.
>
> Intanto copie cache della vecchia lista esistono in giro, alcune anche con
> aggiornamenti e soprattutto con il caveat che bisogna usare giudizio e buon
> senso nel valutare la qualità di una rivistacui pubblicare in qualità di
> autore e di valutatore per concorsi et alia   http://beallslist.weebly.com
> .
>
> Mio commento personale: non abbiamo bisogno  di liste di proscrizione
> (vedi quanto aveva anche scritto Paola Galimberti su ROARShttps://
> www.roars.it/online/il-ritiro-della-lista-di-beall-ne-sentiremo-la-
> mancanza/,  e tanto meno a pagamento, ma di iniziative collaborative come
> il Directory of Open Access Journals che mettono a disposizione
> gratuitamente liste di riviste OA di qualità su cui pubblicare grazie alla
> collaborazione di validissimi volontari (tra cui diversi colleghi
> italiani). Inoltre  questa iniziativa non favorisce un buon uso della
> ragione come ci ricorda Maria Chiara Pievatolo, gli autori  e i reviewers
> se non riescono a individuare una rivista di qualità e a distinguerla da
> una falsa rivista "scientifica"  vanno formati, educati e  non
> deresponsabilizzati.
>
> Auspico che in Italia non ci  saranno abbonamenti alla rivista di Cabell's
> ma invece maggiori contributi in termini di risorse umane  o anche
> economicamente a DOAJ https://doaj.org/membership e  maggiore iniziative
> volte in/formare i nostri ricercatori e creare figure professionali che
> diano consulenza su tutti gli aspetti relativi alla comunicazione
> scientifica.
>
> Saluti,
>
> Paola
>
>
>
> Il 22/02/2017 13:57, Paola Gargiulo ha scritto:
>
> Credo che non sia circolata alcuna notizia sulla lista a proposito della
> chiusura, sembrerebbe definitiva della Beall's list avvenuta a metà
> gennaio. Come molti di voi sapranno la Beall's list era lista di
> proscrizione (black list) delle riviste cosiddette predatorie, rivista
> prive di qualità scientifica che propongono agli autori di pubblicare i
> loro articoli dietro pagamento di una fee, inondandoli di un costante
> spamming che punta alla vanità dell'autore e alla perversa pressione di
> pubblicare.
>
> Non si conoscono le ragioni ufficiali della chiusura probabilmente dovute
> a qualche causa legale diverse ne  sono state intentate da piu' di un
> editore "proscritto" che si è conclusa con una transazione che avrà
> previsto la chiusura del sito.
>
> Molti si sono sentiti orfani di questa chiusura, molti altri  in rete
> hanno commentato che forse la chiusura del sito non è stato un gran male,
> pur riconoscendogli il merito di aver portato alla luce il problema,  in
> quanto una  lista di proscrizione (viene messo in discussione il criterio
> stesso della proscrizione nel post di Cameron Neylon)
> https://cameronneylon.net/blog/blacklists-are-technically-infeasible-
> practically-unreliable-and-unethical-period/  per di più  gestita da un
> singolo, basata su pochi criteri e spesso con valutazioni del tutto
> soggettive e opinabili  non è la soluzione migliore al problema.
>
> Inoltre la presenza di questi editori ha danneggiato l'accesso aperto,
> perche' molti hanno  erroneamente e  probabilmente in cattiva fede
> equiparato open access come assenza di qualità.
>
> Una maggiore consapevolezza e conoscenza dei criteri per scegliere una
> rivista dovrebbe far parte della formazione di ogni dottorando e di un
> giovane ricercatore come ricorda il sito
>
> http://thinkchecksubmit.org/
>
> Di recente è anche uscito su  WAME - A global nonprofit voluntary
> association of editors of peer-reviewed medical journals (grazie a Paola
> De Castro per la segnalazione) un documento che fornisce i criteri per
> identificare una rivista fasulla da una seria e di qualità
>
> Identifying Predatory or Pseudo-Journals- http://www.wame.org/
> identifying-predatory-or-pseudo-journals
>
> Su Roars Paola Galimberti è dello stesso avviso e  ha commentato in un
> post di recente questa chiusura  a cui sono seguite altre osservzioni
>
> http://www.roars.it/online/il-ritiro-della-lista-di-beall-
> ne-sentiremo-la-mancanza/
>
> Saluti
>
> Paola
>
>
>
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> Paola Gargiulo
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Roberto Caso

Professore Associato di Diritto Privato Comparato

Università di Trento - Facoltà di Giurisprudenza

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