[Oa-italia] Perchè academia.edu e research.gate NON sono un OA repository e non rispondono alle policy OA

m.pia a unica.it m.pia a unica.it
Gio 28 Gen 2016 09:20:50 CET


Buongiorno a tutti

Gli spunti di riflessione sono tanti e interessanti ma io penso che il  
fascino di Academia.edu sia nel suo lato diciamo "social". E' tutto  
molto più snello, più easy insomma.

Invece molto spesso le maglia degli archivi istituzionali sono molto  
rigide e meno invitanti nei confronti della condivisione!


Paola Gargiulo <p.gargiulo a cineca.it> ha scritto:

> Cara Angela,
> un aspetto della questione è non cedere tutti i diritti e  
> preoccuparsi  della conservazione, della fruizione cosi' come dell'  
> impatto e della visibilità delle pubblicazioni a medio lungo termine  
> e ad un pubblico allargato,  per cui depositare il testo completo in  
> OA nel proprio archivio istituzionale non dovrebbe essere percepita  
> come un'ennesima richiesta burocratica ma come una scelta volontaria  
> consapevole.
> Si sta cercando di rendere quest'attivita di deposito negli archivi  
> istituzionali quanto meno onerosa e "time consuming" e soprattutto  
> rispondere a degli obblighi istituzionali che coniugano accesso  
> aperto con  la conservazione, con la cultura della condivisione nel  
> senspo piu' ampio.
>
> A me sembra che molti autori che cedono tutti i diritti agli editori  
> si preoccupino del copyright se devono depositare ad accesso aperto  
> nell'archivio del proprio ateneo mentre  invece depositino i post  
> print (per non dire i PDF editoriali!!!) su queste piattaforme  
> commerciali senza preoccuparsi dei loro obblighi.
> C'e chi si preoccupa di dare  suggerimenti su come fare se l'editore  
> ti chiede di togliere la pubblicazione
> http://www.carl-abrc.ca/en/scholarly-communications/open-access/how-can-i-enable-open-access-to-my-research/how-to-avoid-receiving-a-takedown-notice-from-a-publisher-and-what-to-do-if-you-get-one.html
>
> Nel caso di diversi editori presenti su Sherpa Romeo, il deposito su  
> piattaforme commerciali ha gli stessi embarghi degli OA repository o  
> nel caso di Elsevier  ( a proposito delle commercial platform  
> https://www.elsevier.com/connect/elsevier-updates-its-policies-perspectives-and-services-on-article-sharing), ne è permessa la condivisione   ma solo in piccoli gruppi ristretti il che non favorisce la massima circolazione nè l' impatto del contributo come è nello spirito  
> dell'OA.
>
> Siamo tutti d'accordo che la facilità di uso e i vantaggi che ne  
> ricavano i ricercatori su queste piattaforme ne favorisce l'uso,  e  
> nessuno li vuole demonizzare, ma bisogna essere anche consapevoli  
> dei limiti e delle debolezze di queste piattaforme e delle finalità  
> diverse rispetto ad un archivio aperto istituzionale.
>
> Paola
> Il 27/01/2016 12:23, Angela Maria Nuovo ha scritto:
>> Andrea Zanni ha perfettamente ragione. Academia.edu  
>> <http://academia.edu> funziona benissimo perché consente finalmente  
>> di leggere le pubblicazioni di tutti coloro che contribuiscono, il  
>> che dovrebbe essere l'unico scopo dell'OA.
>> Nell'IR della mia università, a cui regolarmente contribuisco anche  
>> a fini VQR et similia, non posso leggere nessuna delle  
>> pubblicazioni inserite dai miei colleghi. Per me, è solo burocrazia  
>> in più.
>>
>> Angela Nuovo, uniud
>>
>> Inviato da iPhone
>>
>> Il giorno 27 gen 2016, alle ore 12:17, Andrea Zanni  
>> <zanni.andrea84 a gmail.com> ha scritto:
>>
>>> Nonostante sia molto d'accordo,
>>> mi pare abbastanza indubbio che quei progetti siano riusciti a  
>>> dove il "vero" OA ha fallito (IMHO), cioè nel dare seriamente e  
>>> concretamente "accesso" alla letteratura scientifica.
>>> Se gli autori sono contenti così e riescono ad accedere a quello  
>>> che cercano, credo sia meglio che il contrario.
>>>
>>> Andrea
>>>
>>>
>>> 2016-01-27 11:53 GMT+01:00 Alessandro Sarretta  
>>> <alessandro.sarretta a gmail.com  
>>> <mailto:alessandro.sarretta a gmail.com>>:
>>>
>>>    Oh ottimo Paola, grazie!
>>>    Non ho ancora letto nel dettaglio ma so già che condividerò :-)
>>>    Una delle cose di cui sono convinto è che questi repository, pur
>>>    costituendo ottime arene di potenziale confronto e scambio, in
>>>    realtà corrono il rischio di diventare delle aree di "mercato
>>>    nero" delle pubblicazioni solamente perché è più facile far finta
>>>    di fregarsene dei vincoli che si firmano (e i diritti che si
>>>    cedono più o meno consapevolmente) all'atto di pubblicare un
>>>    paper in molti Journal non OA.
>>>    In questo senso, invece di agevolare, rischiano di ostacolare un
>>>    accesso veramente aperto alla conoscenza scientifica, perché
>>>    "nascondono" un problema che invece rimane per tutto il resto del
>>>    mondo al di fuori di tali research social networks.
>>>
>>>    Ale
>>>
>>>
>>>
>>>    On 27/01/2016 11:45, Paola Gargiulo wrote:
>>>>    Da leggere, soprattutto da far circolare tra i ricercatori!
>>>>
>>>>    Paola
>>>>
>>>>    L'Office of Scholarly Communication dell'Università della
>>>>    California per fare chiarezza ai  propri ricercatori che
>>>>    ritenevano erroneamente che depositando gli articoli nelle due
>>>>    piattaforme avevano assolto agli obblighi delle politiche OA
>>>>    dell'Università della California  ha redatto un post nel
>>>>    dicembre scorso sull'argomento.
>>>>    Nel post redatto da Katie Fortney e Justin Gonder della
>>>>    California Digital Library  si descrivono brevemente i
>>>>    repository OA, le due piattaforme, si evidenziano  le      
>>>> differenze (anche un breve grafico), le finalità diverse, i
>>>>    punti di forza e di debolezza di ciascuna soluzione,  le ragioni
>>>>    per le quali soluzioni come Academia.edu <http://academia.edu> e
>>>>    Research.gate, pur presentando servizi utili non vadano confusi
>>>>    con l'archivio istituzionale o disciplinare gestito da
>>>>    istituzioni o organizzazioni non a scopo di lucro e soprattutto
>>>>    non soddisfano i requisiti OA dell'Università della California.
>>>>
>>>>     
>>>> http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/
>>>>
>>>>    Segue un commento di Katie Fortney della California Digital
>>>>    Library in cui risponde al thread
>>>>     
>>>> http://listserv.crl.edu/wa.exe?A1=ind1601&L=LIBLICENSE-L&F=&S=&O=T&H=1&D=0&T=1#6
>>>>    che si è aperto su lib-license da qualche giorno
>>>>
>>>>    -------- Messaggio Inoltrato --------
>>>>    Oggetto: 	Re: A social networking site is not an open access
>>>>    repository
>>>>    Data: 	Tue, 26 Jan 2016 20:48:31 -0500
>>>>    Mittente: 	LIBLICENSE <liblicense a GMAIL.COM>
>>>>    <mailto:liblicense a GMAIL.COM>
>>>>    Rispondi-a: 	LibLicense-L Discussion Forum
>>>>    <mailto:LIBLICENSE-L a LISTSERV.CRL.EDU><LIBLICENSE-L a LISTSERV.CRL.EDU>
>>>>
>>>>    A: 	LIBLICENSE-L a LISTSERV.CRL.EDU
>>>>    <mailto:LIBLICENSE-L a LISTSERV.CRL.EDU>
>>>>
>>>>
>>>>
>>>>    From: Katie Fortney<Katie.Fortney a ucop.edu>  
>>>> <mailto:Katie.Fortney a ucop.edu>
>>>>    Date: Tue, 26 Jan 2016 21:37:36 +0000
>>>>
>>>>    Hi Rick,
>>>>
>>>>    That blog post links to and excerpts a post that Justin Gonder and I
>>>>    wrote in December. We wrote it because yes, some of our authors do
>>>>    believe that social networking sites count as open access
>>>>    repositories. When they hear that they can participate in UC’s OA
>>>>    policies either by depositing in eScholarship (our repository) or by
>>>>    just giving us a link to where their article is available in another
>>>>    open access repository like arXiv or PMC, they ask, “It’s in
>>>>    Academia.edu <http://academia.edu>. That counts, right?”
>>>>
>>>>    No, they don’t have to choose between the two. But our post was an
>>>>    attempt to explain a) whyAcademia.edu <http://academia.edu>   
>>>> doesn’t count for compliance
>>>>    with UC’s Open Access policies and b) the relative strengths,
>>>>    functions, and drawbacks of each option in general. Because “What do
>>>>    you think of ResearchGate?” is another one we get a lot.
>>>>
>>>>    Our post is here:
>>>>
>>>>     
>>>> http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/
>>>>
>>>>
>>>>    Cheers,
>>>>
>>>>    Katie
>>>>
>>>>    Katie Fortney, J.D., M.L.I.S.
>>>>    Copyright Policy & Education Officer
>>>>    California Digital Library
>>>>    415 20th Street, 4th Floor
>>>>    Oakland, CA 94612
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