[Oa-italia] Perchè academia.edu e research.gate NON sono un OA repository e non rispondono alle policy OA

Antonella De Robbio antonella.derobbio a unipd.it
Lun 8 Feb 2016 11:51:12 CET


Ancora sul social network "accademici" commerciali


​Nel nuovo fascicolo appena uscito su ​
LIBER Quarterly
​vi è un articolo focalizzato su un'indagine condotta dal
 consorzio francese COUPERIN
​ con questionario somministrato agli accademici francesi sull'uso e
percezione dei
social network accademici e l'Op
en
 Access
​
​
Academic Social Networks and Open Access: French Researchers at the
Crossroads (118-135)
        Christine Okret-Manville

LIBER Quarterly
Vol 25, No 3 (2016)
Table of Contents
https://www.liberquarterly.eu/jms/issue/view/581

​In sintesi [traduzione al volo, mi scuso se la sintesi può essere poco
accurata]:

Da alcuni anni, i ricercatori utilizzano nuovi modi di comunicare e
condividere il proprio lavoro utilizzando social network accademici. Nel
tentativo di favorire lo sviluppo dell' Open Access in Francia, il
consorzio francese COUPERIN propose di indagare presso i gli accademici
come l'uso di social network possa essere utilizzato per un maggior loro
coinvolgimento nelle dinamiche Open Access. Per verificare questa ipotesi,
è stato somministrato un sondaggio a livello nazionale lanciato nel 2014
per esplorare se e come questi social network [del tipo Mendely,
ResearchGate, Academia.edu ...] sono utilizzati per condividere contenuti,
ma anche come si confrontano con altri strumenti classici dell'Open Access.
​
Nel giro di un mese (20 maggio - 20 giugno), 1.898 ricercatori hanno
risposto all'
indagine strutturata in 28 domande e 1.698 risultarono complete.
​La maggioranza (60%) degli intervistati ha risposto di aver sentito
parlare di questi social network, anche se solo il 42% li usa. Di solito
scelgono ResearchGate (di gran lunga il più popolare (65%)), e quindi
Academia.edu (24%). Altri strumenti accademici come Mendeley e Google
Scholar sono stati menzionati dal 2,1% e dal 1,9% rispettivamente, con una
lunga coda di altre reti che seguono. Poiché nessun elenco predefinito è
stato utilizzato, le risposte suggeriscono che alcuni ricercatori non sono
sempre in grado di identificare con precisione ciò che è un social network
accademico. Spesso i ricercatori li associano a generici strumenti di
comunicazione scientifici, o per la loro primaria funzione di base, come
motori di ricerca specializzati nel caso di Google Scholar, o come sistemi
di gestione di riferimenti bibliografici nel caso di Mendeley, o archivi ad
accesso aperto, nel caso di  arXiv. Lo studio, considera quale rete sociale
accademica quei portali online dedicati ai ricercatori in cui le risorse e
le informazioni vengono condivise all'interno della comunità accademica.​
​Ne è emerso che il
 58% che non usa i social network accademici
​e ​
non sono primariamente convint
​i
 della loro utilità ('inutil
​i​
' per il 41%), non hanno il tempo di usarli o non hanno informazioni (14%).
Alcuni
​ritengono che abbiano
 un
​'​
offerta troppo limitata di servizi e
​solo un ​
4%
​ha ​
timore
​di perdere
 il controllo sui propri dati personali e professionali
​depositando in questi portali
.
L'analisi per disciplina rivela un maggior utilizzo nelle scienze sociali
(48%) rispetto alle scienze della vita (47%).
Ma la parte più interessante riguarda le connessioni tra un deposito in
questi social accademici privati e commerciali rispetto a un deposito entro
i repository nazionali come HAL gestito dal Centro Nazionale per la Ricerca
Scientifica (CNRS) e che ha un forte sostegno politico. La conoscenza
dell'Open Access è riportata come ovvia dal 70% di tutti gli intervistati;
è considerata una caratteristica importante nel panorama di ricerca
oggi.Tuttavia, esistono delle differenze tra le varie discipline: i
ricercatori di matematica, informatica e scienze dalla vita 76%, mentre
economia e materie giuridiche solo il 54%.

L'indagine fornisce una panoramica del paesaggio francese delle modalità di
deposito Open Access. Il deposito nazionale HAL, gestito dal
Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS) e con un forte sostegno
politico, è menzionato del 71% delle risposte. Queste risposte comprendono
sia lo stesso HAL sia i sotto-portali creati su richiesta di di
istituzioni di ricerca e università. ArXiv è il secondo più importante
repository citato (19%), anche se è impossibile qui per determinare se
arXiv viene direttamente utilizzato dai ricercatori o se, più
indirettamente utilizzando HAL per immetterne i dati. Solo il 10% di tutte
le risposte menziona gli archivi istituzionali (DSpace, e-prints, Flora,
software di produzione propria ...) e alcuni gli archivi disciplinari come
RePEc. Questa immagine riflette il predominio di HAL, come una specifica
risposta francese per migliorare Open Access.


-- 
Antonella De Robbio
Coordinatore biblioteche del Polo Giuridico
CAB Centro di Ateneo per le Biblioteche
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Via Anghinoni, 3 - 35121 PADOVA (ITALY)
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"Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi
attribuisce le proprie sconfitte e i propri errori alla crisi, violenta il
proprio talento e mostra maggior interesse per i problemi piuttosto che per
le soluzioni. La vera crisi è l'incompetenza." Albert Einstein, Come io
vedo il mondo, 1934


2016-01-27 11:45 GMT+01:00 Paola Gargiulo <p.gargiulo a cineca.it>:

> Da leggere, soprattutto da far circolare tra i ricercatori!
>
> Paola
>
> L'Office of Scholarly Communication dell'Università della California per
> fare chiarezza ai  propri ricercatori che ritenevano erroneamente che
> depositando gli articoli nelle due piattaforme avevano assolto agli
> obblighi delle politiche OA dell'Università della California  ha redatto un
> post nel dicembre scorso sull'argomento.
> Nel post redatto da Katie Fortney e Justin Gonder della California Digital
> Library  si descrivono brevemente i repository OA, le due piattaforme, si
> evidenziano  le  differenze (anche un breve grafico), le finalità diverse,
> i punti di forza e di debolezza di ciascuna soluzione,  le ragioni per le
> quali soluzioni come Academia.edu e Research.gate, pur presentando servizi
> utili non vadano confusi con l'archivio istituzionale o disciplinare
> gestito da istituzioni o organizzazioni non a scopo di lucro e soprattutto
> non soddisfano i requisiti OA dell'Università della California.
>
>
> http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/
>
> Segue un commento di Katie Fortney della California Digital Library in cui
> risponde al thread
> http://listserv.crl.edu/wa.exe?A1=ind1601&L=LIBLICENSE-L&F=&S=&O=T&H=1&D=0&T=1#6
> che si è aperto su lib-license da qualche giorno
>
> -------- Messaggio Inoltrato --------
> Oggetto: Re: A social networking site is not an open access repository
> Data: Tue, 26 Jan 2016 20:48:31 -0500
> Mittente: LIBLICENSE <liblicense a GMAIL.COM> <liblicense a GMAIL.COM>
> Rispondi-a: LibLicense-L Discussion Forum <LIBLICENSE-L a LISTSERV.CRL.EDU>
> <LIBLICENSE-L a LISTSERV.CRL.EDU>
> A: LIBLICENSE-L a LISTSERV.CRL.EDU
>
> From: Katie Fortney <Katie.Fortney a ucop.edu> <Katie.Fortney a ucop.edu>
> Date: Tue, 26 Jan 2016 21:37:36 +0000
>
> Hi Rick,
>
> That blog post links to and excerpts a post that Justin Gonder and I
> wrote in December. We wrote it because yes, some of our authors do
> believe that social networking sites count as open access
> repositories. When they hear that they can participate in UC’s OA
> policies either by depositing in eScholarship (our repository) or by
> just giving us a link to where their article is available in another
> open access repository like arXiv or PMC, they ask, “It’s in
> Academia.edu. That counts, right?”
>
> No, they don’t have to choose between the two. But our post was an
> attempt to explain a) why Academia.edu doesn’t count for compliance
> with UC’s Open Access policies and b) the relative strengths,
> functions, and drawbacks of each option in general. Because “What do
> you think of ResearchGate?” is another one we get a lot.
>
> Our post is here:
> http://osc.universityofcalifornia.edu/2015/12/a-social-networking-site-is-not-an-open-access-repository/
>
>
> Cheers,
>
> Katie
>
> Katie Fortney, J.D., M.L.I.S.
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