[Oa-italia] R: La crisi dei prezzi dei periodici in Italia: ask a librarian

Tessa Piazzini tessa.piazzini a unifi.it
Gio 4 Ago 2016 15:43:50 CEST


Credo che il discorso si possa fare a titolo generico: tutte le 
università pubbliche sono in sofferenza, anche per come è organizzato 
l'acquisizione dei periodici.

La maggior parte degli Atenei ormai acquista i periodici tramite 
contrattazione collettiva CARE-CRUI che, a nome delle università, 
contratta la parte economica e le clausole delle licenze. Poi gira alle 
singole Università (cioè ai Sistemi bibliotecari) l'offerta e raccoglie 
le adesioni.

Questo comporta che, pur avendo più forza contrattuale rispetto al 
muoversi in ordine sparso, dobbiamo sottoscrivere contratti pluriennali 
(pur esistendo in alcuni casi opzioni di uscita) con aumento del costo 
già stabilito e con scarsissima possibilità di personalizzare i bundle 
dei titoli acquistati.

Viste le cifre, di cui preventivare lo stanziamento, spesso non si è in 
grado di acquistare molto altro (banche dati o ebooks per esempio).

Noi, come penso, molte altre realtà, nel corso degli anni abbiamo 
tagliato/chiuso singoli titoli o porzioni di pacchetti quando 
necessario, anche se personalmente non ho memoria di tagli radicali a 
risorse essenziali.

Tessa Piazzini
Responsabile del Servizio di informazione e comunicazione all'utenza
Biblioteca Biomedica http://www.sba.unifi.it/biomedica
Responsabile Gdl SBA per l'accesso aperto e il supporto alla valutazione della ricerca
Membro della Commissione di Ateneo per l'accesso aperto ai prodotti della ricerca
Università degli studi di Firenze
Largo Brambilla 3
50134 Firenze
tel. 055 2751375/1370
fax 055 2751382
e-mail: tessa.piazzini a unifi.it
Blog Bibliomedica In-forma: www.bibliotecabiomedica.wordpress.com

Il 04/08/2016 15:01, Dott.ssa Gabriella Guastamacchia ha scritto:
> Gentilissima prof.ssa,
> come responsabile della Biblioteca Digitale del Politecnico di Bari posso affermare che il nostro Ateneo deve contenere la spesa per l'acquisto di risorse bibliografiche digitali, perché il budget a disposizione è limitato. La conseguenza è che deve rinunciare a risorse molto importanti per la ricerca e la didattica.
> Altro fatto noto è che si è soggetti alle logiche distorte degli editori e che si è costretti ad acquistare pacchetti preconfezionati dove ciò che veramente interessa è ben lungi dall'essere il 100%.
>
> Cordiali saluti.
> Gabriella Guastamacchia
>
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: oa-italia-bounces a openarchives.it [mailto:oa-italia-bounces a openarchives.it] Per conto di Maria Chiara Pievatolo
> Inviato: martedì 2 agosto 2016 15:58
> A: oa-italia a openarchives.it
> Oggetto: [Oa-italia] La crisi dei prezzi dei periodici in Italia: ask a librarian
>
> Salve.
>
> Mi stanno intervistando per "Le scienze" sull'annosa questione.
>
> Fra le domande che mi sono state poste, ce ne sono alcune a cui le bibliotecarie potrebbero certamente rispondere meglio di me. Eccole:
>
> Ci sono situazioni [italiane] di sofferenza di cui lei è a conoscenza?
> Atenei [italiani] che non riescono ad acquistare abbonamenti importanti?
>
> Chi preferisce rispondere direttamente può scrivermi e sarà messa in contatto con l'articolista. Se invece si preferisce la mia mediazione, sono qui.
>
> Grazie in anticipo, a presto,
> MCP
>
> --
> Maria Chiara Pievatolo
> Dipartimento di Scienze politiche Università di Pisa Via Serafini 3 56126 Pisa (Italy)
> +39 050 2212479
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