[Oa-italia] Accordo tra consorzio delle biblioteche delle università austriache e Springer che include l'OA

Paola Gargiulo p.gargiulo a cineca.it
Ven 18 Set 2015 15:25:47 CEST


concordo con le osservazioni finora fatte, vorrei aggiungere alcune 
informazioni e qualche commento:

1. nel modello Springer Compact  la licenza assegnata agli articoli OA  
pubblicati nelle riviste ibride cosi' come quelle OA (Biomed Central 
ecc.) è CC BY per la maggior parte delle riviste e non ci sono embargo.

2. Una presentazione di Springer Compact (chiamato cosi' da Springer, da 
diversi consorzi invece si preferisce chiamarlo "offsetting agreement") 
tenuta durante il convegno di LIBER  che si è tentuo a Londra il 28 
giugno scorso è disponibile qui (ppt e video)
Springer Compact: Make Researchers Comply with their Funders’ Open 
Access Policies, Juliane Ritt, Springer, The Netherlands
http://www.liber2015.org.uk/wp-content/uploads/2015/03/Springer-Compact.pdf

https://www.youtube.com/watch?v=3jxVcaCkpNM


Questo modello è centrato sulla pubblicazione degli articoli in OA + la 
fee per accedere alle riviste in abbonamento. L'approccio è capovolto: 
l'istituzione paga principalmente per pubblicare in aggiunta paga una 
quota piu' modesta  per l'accesso agli  altri articoli che non sono 
ancora OA perche' siamo ancora in un'epoca di transizione.Quota di 
accesso che dovrebbe scomparire o quasi una volta  che la stragrande 
maggioranza delle istituzioni adotta questo nuovo modello.
La quota consistente si basa su quanti articoli sono stati pubblicati 
dagli autori afferenti all'istituzione nelle riviste Springer.  E dalla 
presentazione emerge che non è facile definire questo numero (primo 
autore, corresponding author ecc). Perché come ben sanno i colleghi che 
si occupano di citazioni, valutazione ecc, gli editori, anche quelli 
grandi non hanno dati puliti relativamente ai nomi degli autori e alle 
affiliazioni. Diventa pertanto importante la qualità dei dati e 
l'utilizzo di identificativi univoci  degli autori e delle istituzioni. 
Con l'adozione di ORCID il problema della disambiguazione degli autori 
dovrebbe risolversi almeno per il futuro,  sull'adozione invece di un 
identificativo univoco e persistente per l'istituzione benchè ci siano 
delle soluzioni si è ancora indietro.

  Con riferimento all'accordo olandese con Springer, mi è stato riferito 
da colleghi olandesi che le università  olandesi non hanno pagato di 
piu' rispetto al contratto precedente con l'editore a parte gli aumenti 
"fisiologici"da un rinnovo all'altro. Come è stato già ribadito in 
alcuni degli interventi, sia in Austria che in Olanda dove ha 
partecipato alla trattativa l'equivalente della CRUI (l'Associazione dei 
Presidenti delle università olandesi) enti di ricerca e università oltre 
che ministero (in Olanda) sostengono l'OA in modo concreto.  tutto 
questo avrà avuto peso nella trattativa.
  Non so come sia stata gestita la cosa dal consorzio austriaco, quale 
sia stato il ruolo giocato dalla fondazione per la ricerca austriaca, se 
nel conteggio delle pubblicazioni siano stati considerati tutti gli 
autori afferenti a enti di ricerca austriaca,  se sono stati necessari 
finanziamenti extra.
I colleghi italiani che andranno alla riunione ICOLC (International 
Coalition of Library COnsortia) ad inizio ottobre ad Oslo (4-7 ottobre)  
potranno saperne di piu' sull'accordo austriaco. ICOLC quest'anno dedica 
un'intera mattinata alla tematica del passaggio dal modello di 
abbonamento a riviste chiuse a licenze per l'accesso aperto. La prima 
sessione si aprirà con un intervento di Ralph Schimmer del Max Planck 
(vedi articolo "Disrupting the subscription journal’s business model for 
the necessary large-scale transformation to open access”circolata su 
questa lista segnalata da Iryna 
http://openarchives.it/pipermail/oa-italia/2015-April/003231.html) 
seguito dagli olandesi,  e alla seconda sessione parteciperanno JISC e 
il consorzio austriaco. Chi è interessato al programma, lo trova qui
http://www.cristin.no/english/about/events/2015/icolc-2015-oslo-agenda.pdf

Cordialmente
Paola


Il 17/09/2015 18:34, Alessandro Sarretta ha scritto:
> Grazie Paola per condividere questa notizia.
> Ovviamente fa piacere che, potenzialmente, ci saranno più 
> pubblicazioni OA disponibili per tutti, cosa che credo sia l'obiettivo 
> principale del movimento OA.
> Personalmente questa transizione graduale degli editori da closed 
> access, a hybrid access, a OA con accordi singoli, mi convince sempre 
> di più che il modello closed access non ha più alcun senso e non porta 
> alcun valore aggiunto né alle riviste, né al processo di peer review, 
> né ovviamente alla qualità degli articoli (cosa che invece fino a poco 
> tempo fa era una delle risposte più frequenti che veniva data 
> all'esigenza della chiusura all'accesso) e che, conseguentemente, il 
> futuro vedrà prevalere la pubblicazione in OA.
> Quello che si dovrebbe perseguire con forza credo dovrebbe essere 
> l'accelerazione di questa transizione e favorire (non solamente 
> permettere) la pubblicazione in OA rispetto a quella closed e 
> abbandonare il più velocemente possibile le subscription per i Journal 
> non OA (oltre a favorire processi di peer review più trasparenti e 
> coinvolgere in questa apertura totalmente anche i dati e non solo le 
> pubblicazioni).
> Un ultimo appunto, non chiarito dalla lettura dell'articolo, riguarda 
> il grado di apertura e le licenze associate a questo accesso.
> Ultimamente ho visto vari hybrid journals che parlano di open access, 
> ma poi obbligano a embarghi di 24 mesi e vincolano ad usare licenze 
> CC-BY-NC-ND per il green access... Se fosse così, questo sarebbe un 
> ulteriore tentativo di dilazionare un'apertura che è (o dovrebbe 
> essere) sempre più inevitabile e mi parrebbe inoltre una bella una 
> presa in giro... :-)
>
> m2c
>
> Ale
>
>
> On 17/09/2015 13:22, Tessa Piazzini wrote:
>> Aldilà delle percentuali degli autori che poi pubblicheranno in OA su 
>> Springer, sono fermamente convinta che sia questa attualmente la 
>> strada da perseguire: far entrare la tematica OA nella fase di 
>> contrattazione degli accessi, almeno per quella che è la situazione 
>> attuale in molti settori disciplinari dove la fa da padrone il 
>> modello "ibrido".
>> Che le università non siano in grado di sostenere il modello toll 
>> access + APC (non contrattate precedentemente) è un dato di fatto 
>> sotto gli occhi di tutti.
>> Sarebbe interessante sapere quanto è costato in più l'attivazione 
>> delle clausole OA nel contratto Springer.
>> Buona giornata
>> Tessa Piazzini
>> Responsabile del Servizio di informazione e comunicazione all'utenza
>> Biblioteca Biomedicahttp://www.sba.unifi.it/biomedica
>> Università degli studi di Firenze
>> Largo Brambilla 3
>> 50134 Firenze
>> tel. 055 2751375
>> fax 055 2751382
>> e-mail:tessa.piazzini a unifi.it
>> Blog Bibliomedica In-forma:www.bibliotecabiomedica.wordpress.com
>> Il 17/09/2015 12:25, Maria Cassella ha scritto:
>>> Per ciò che riguarda la percentuale di autori che si avvalgono 
>>> dell'opportunità di pubblicare gratuitamente oa sarebbe sufficiente 
>>> avere i dati dei contratti che Springer aveva stipulato qualche anno 
>>> fa in Germania.
>>> In Italia il contratto Springer è stato firmato da poco. Sarebbe 
>>> interessante capire con quali clausole relative all'oa.
>>> Saluti alla lista
>>> Maria
>>>
>>> Il giorno 16 settembre 2015 22:52, Paola Gargiulo 
>>> <p.gargiulo a cineca.it> ha scritto:
>>>
>>>     Di interesse per la lista
>>>
>>>     Springer e  il consorzio delle biblioteche delle università
>>>     austriache(AALC/Kooperation E-Medien Österreich/KEMÖ) hanno
>>>     firmato un nuovo accordo con Springer, denominato Springer
>>>     Compact deal (2016 -2018) che comprende nella quota
>>>     negoziata per l'accesso online alle 2000 riviste Springer
>>>     anche il pagamento dei costi di  pubblicazione degli articoli ad
>>>     accesso aperto (APC- Article Processing Charges) che gli autori
>>>     afferenti alle università austriache pubblicheranno tra il 2016
>>>     e il 2018 sulle riviste Springer.
>>>
>>>     In pratica dal 2016  gli autori austriaci potranno pubblicare i
>>>     loro articoli ad accesso aperto sulle 1600 riviste Springer (non
>>>     OA), le cosiddette riviste ibride, senza dover versare alcun
>>>     pagamento aggiuntivo perché già incluso nel pagamento delle
>>>     quote per accedere agli articoli non OA.
>>>      Va sottolienato che alla negoziazione ha partecipato anche la
>>>     Fondazione austriaca per la scienza  (FWF) che è diventato un
>>>     partner dell'iniziativa. FWF è un forte sostenitore dell'accesso
>>>     aperto da oltre un decennio e coordina l' Open Access Network
>>>     Austria (OANA).
>>>
>>>     Un contratto simile è stato firmato alcuni mesi fa dal consorzio
>>>     olandese delle biblioteche delle università. Accordi
>>>     della medesima natura sono in corso tra Springer e i consorzi di
>>>     biblioteche in Germania e  Regno Unito. Si tratta di favorire
>>>     una transizione morbida e collaborativa all'OA che ha come
>>>     vantaggio immediato l' aumento della visibilità, dell'impatto e
>>>     dell'accesso ai risultati della ricerca prodotta in Austria e
>>>     pubblicata dall'editore Springer.
>>>
>>>     Maggiori informazioni nel comunicato stampa
>>>     <https://www.springer.com/us/about-springer/media/press-releases/corporate/austrian-scholars-can-publish-open-access-in-more-than-1-600-springer-journals/794476>
>>>     di Springer
>>>
>>>     Cordialmente
>>>     Paola
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