[Oa-italia] Ombre (e poche luci) nelle riviste open access

stefano bianco stefanobianco61 a gmail.com
Ven 11 Ott 2013 10:06:34 CEST


Come fisico delle particelle (ma anche coinvolto nell'OA per il
progetto SCOAP3) francamente non
ho mai avuto dubbi sul come evitare le trappole delle riviste fasulle. Il primo
criterio e' l'IF. Il secondo e' l'autorevolezza e la reputazione dei
comitati editoriali.

 Il fatto che Bohannon abbia smascherato i truffatori e' molto, molto
positivo e
 non vedo come possa nuocere al principio sacrosanto dell'OA che i
risultati finanziati dai
 soldi pubblici debbano essere disponibili a tutti. E alla
consapevolezza che un nuovo modello commerciale sia necessario per
contrastare il regime di cartello dei maggiori publishers.

 Un cordiale saluto a tutti
 stefano bianco


2013/10/10 Ezio Tarantino <ezio.tarantino a uniroma1.it>:
> Secondo me state sottovalutando l'impatto di questo articolo. E' uscito su
> Science, una di quelle riviste che i ricercatori leggono comunque, non solo
> se stanno cercando qualcosa in particolare. E in più è uscito su
> Repubblica.it. Spero di sbagliarmi, ma il passaparola fra i "nemici"
> dell'open access sarà davvero nocivo. Dall'articolo non si salva nessuno: né
> le riviste open tipo "European journal of..." che di european hanno ben
> poco, avendo base in India, sia i grandi editori, quando però vestono, per
> meri motivi di cassa, non di ideali, i panni dell'editore "open". La lettura
> degli allegati (tutti i carteggi fra il mitico Ocorrafoo Cobange e gli
> editori, e la consultazione della mappa con i nomi di tutte le riviste
> coinvolte è davvero illuminante e tristissima. Spero di sbagliarmi.
> Un saluto a tutti,
> Ezio
>
>
> Il giorno 10 ottobre 2013 08:00, Tessa Piazzini <tessa.piazzini a unifi.it> ha
> scritto:
>
>> Ovviamente Beall ne ha parlato.
>> Ecco cosa dice nel suo blog a proposito dell'articolo
>> http://scholarlyoa.com/2013/10/03/science/
>> Certo, abbiamo ormai capito che sotto l'ombrello dell'open access si
>> stanno adunando realtà assai diverse e, purtroppo, non tutte in buona
>> fede.
>>
>> Tessa Piazzini
>> Responsabile del Servizio di informazione e comunicazione all'utenza
>> Biblioteca Biomedica http://www.sba.unifi.it/biomedica
>> Università degli studi di Firenze
>> Largo Brambilla 3
>> 50134 Firenze
>> tel. 055 4271137
>> fax 055 4221649
>> e-mail: tessa.piazzini a unifi.it
>> Blog Bibliomedica In-forma: www.bibliotecabiomedica.wordpress.com
>>
>> Il 09/10/2013 21:48, Elena Giglia ha scritto:
>> > Grazie per la segnalazione.
>> > Leggero' con attenzione.
>> > Intanto direi al docente e a tutti gli interessati di guardare
>> > periodicamente Retraction Watch blog
>> > (http://retractionwatch.wordpress.com/): creato da due giornalisti di
>> > scienza, traccia tutti i casi di ritrattazione, frode e scientific
>> > misconduct in generale.
>> > Si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di ritrattazioni anche
>> > clamorose di articoli pubblicati sulle piu' prestigiose riviste
>> > internazionali che fanno della peer review e dell'alto rejection rate un
>> > vanto.
>> > Ovvero: la peer review non e'infallibile, anzi, anche e soprattutto
>> > nella riviste tradizionali.
>> > Certo, e' peggio in quelle OA perche' c'e' chi non aspetta altro
>> > Amerei sapere quante e quali di queste 304 riviste stanno anche nella
>> > lista dei predatory publishers di Beall, sarebbe una buona risposta da
>> > dare all'autore dell'articolo.
>> > Buona serata
>> > elena
>> >
>> > Il 09.10.2013 17:48 Alessandra Ensoli ha scritto:
>> >> *
>> >>
>> >> Desidero segnalare alla lista un recente articolo uscito su la
>> >> Repubblica: "Scienza web, c'è una fabbrica delle "bufale" a
>> >> pagamento":
>> >>
>> >>
>> >>
>> >> http://www.repubblica.it/scienze/2013/10/05/news/bufale_scienza_riviste-67891756/
>> >> [1]
>> >>
>> >> Questo articolo rimanda a un'inchiesta pubblicata su Science da John
>> >> Bohannon (Who's Afraid of Peer Review?), il quale ha realizzato il
>> >> curioso esperimento di inviare un articolo volutamente insignificante
>> >> e colmo di errori a ben 304 riviste online, per trarre conclusioni
>> >> sulla attendibilità del processo di peer review (quando esistente) e
>> >> comunque sul controllo di qualità effettuato dalle riviste ad accesso
>> >> aperto.
>> >>
>> >> Potrete leggere l'intero studio sul sito di Science Magazine:
>> >>
>> >> http://www.sciencemag.org/content/342/6154/60.full [2]
>> >>
>> >> La notizia mi è stata segnala con una certa apprensione da un collega
>> >> ricercatore (che ha collaborato con me alla creazione di un archivio
>> >> digitale ad uso interno), preoccupato dalla validità scientifica
>> >> degli archivi aperti e dalla mancanza di "publication ethics"…
>> >>
>> >> Che dire…?
>> >>
>> >> Cordiali saluti!
>> >>
>> >> ALESSANDRA ENSOLI
>> >>
>> >> ISPRA. Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale
>> >>
>> >> Via Vitaliano Brancati, 48 - Roma 00144 (IT)
>> >>
>> >> ( 06 5007 2236
>> >>
>> >> * alessandra.ensoli a isprambiente.it [3]
>> >>
>> >>
>> >>
>> >> Links:
>> >> ------
>> >> [1]
>> >>
>> >>
>> >> http://www.repubblica.it/scienze/2013/10/05/news/bufale_scienza_riviste-67891756/
>> >> [2] http://www.sciencemag.org/content/342/6154/60.full
>> >> [3] http://webmail.unito.it/alessandra.ensoli@isprambiente.it
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