[Oa-italia] Una legge sull'Open Access in Italia?

Ilaria Fava i.fava a cineca.it
Ven 3 Maggio 2013 14:14:33 CEST


Cari colleghi,
segnalo alla lista che lo scorso 22 aprile 2013, a seguito del convegno
World Wide Rome (http://openscience.worldwiderome.it/), il sito dell'AGI ha
riportato due dichiarazioni sull'OA da parte di due importanti relatori: Ilaria
Capua<http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201304221514-eco-rt10152-ricerca_capua_presto_legge_su_open_access_dati_scientifici>
 e Francesco Profumo<http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201304221841-eco-rt10271-ricerca_profumo_ora_serve_legge_su_open_access>
.

Entrambi hanno espresso il proprio sostegno all'importanza dell'accesso
aperto per la ricerca in generale e per quella italiana in particolare.

Ilaria Capua, in particolare, ha dichiarato che assieme ad altri
parlamentari ha deciso di presentare un progetto di legge sull'accesso
aperto in due articoli: il primo richiede formalmente la pubblicazione su
riviste OA dei risultati delle ricerche finanziate con fondi pubblici. Il
secondo articolo, invece, riguarda la trasparenza nella gestione del
processo di ricerca, e prevede la messa a disposizione online dei
rendiconti scientifici e finanziari dei progetti di ricerca finanziati con
risorse pubbliche.

Sembra quindi che i primi passi in direzione di una politica nazionale per
l'Open Access vadano in direzione di quanto si sta facendo nel Regno Unito,
dove la pubblicazione su riviste OA è diventata requisito fondamentale (a
partire dal 1 aprile) dei Research Councils
UK<http://www.rcuk.ac.uk/research/Pages/outputs.aspx> e
in parte anche del Wellcome
Trust<http://www.wellcome.ac.uk/About-us/Policy/Policy-and-position-statements/WTD002766.htm>
a
seguito della pubblicazione, a metà dello scorso anno, del cosiddetto Finch
Report (http://www.researchinfonet.org/publish/finch/) su "Accessibility,
sustainability, excellence: how to expand access to research publications".

Il Finch report ha animato il dibattito nazionale in passato, e ancora oggi
le discussioni vertono sull'opportunità di spingere i ricercatori a
pubblicare su riviste che richiedano una quota considerevole di fondi per
la pubblicazione ad accesso aperto dei risultati di ricerca, tralasciando
invece l'esistenza di repository sia disciplinari che istituzionali che
invece, a costi molto più contenuti, posso offrire la stessa visibilità ai
prodotti scientifici, non andando a incrementare i profitti dei grandi
editori.

E' importante che, nel momento in cui finalmente si stanno prendendo
decisioni sull'accesso aperto, queste tengano conto di tutti gli aspetti
della questione, quindi sia dei repository che delle riviste ad accesso
aperto, trovando se necessario una via italiana all'open access che
rispetti le iniziative già intraprese nel corso degli ultimi anni.
Siete invitati a contribuire al dibattito!

-- 
Ilaria Fava
Dipartimento Gestione delle Informazioni e della Conoscenza

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