[Oa-italia] OA e politica

Pierfranco Minsenti pierfranco.minsenti a gmail.com
Mer 30 Maggio 2012 18:56:23 CEST


Dopo aver letto il testo dell'intervento di Neelie Kroes di ieri (29
maggio) a Bruxelles citato da Andrea Capaccioni <http://bit.ly/L0dWRF> e
confrontato con il testo dell'Atto di indirizzo del MIUR del 3 aprile
2012 si ricava l'idea che l'impressione di uno scollamento tra open data e
open access in Italia non è una semplice impressione ma è il frutto di un
divario oggettivo.

Indubbiamente colpisce il fatto che le iniziative governative italiane
appaiono distanti nei contenuti da quelle europee perché rivolte
esclusivamente agli open data mentre sull'open access nel senso delle
pubblicazioni scientifiche si tace.
Il testo dell'Atto di indirizzo del MIUR è una dimostrazione di quanto gli
indirizzi europei di fatto finiscano per essere riformulati.

Pierfranco Minsenti


Il giorno 30 maggio 2012 16:08, Antonella De Robbio <
antonella.derobbio a unipd.it> ha scritto:

> Sono d'accordo con quanto dice Pierfranco. Pur considerando strategico
> l'open data, non vorrei però che sbandierare l'open data in documenti
> di facciata sia solo un palliativo per non affrontare seriamente la
> questione "open" nella sua complessità e completezza.
> L'Open access è un modo di pubblicare scienza e effettuare
> trasferimento tecnologico, alternativo all'attuale che ci succhia
> risorse, è un modo per gestire i nostri diritti arginando la perdita
> di risorse e di capitale intellettuale...
> Open data è correlato, strettamente, è fondamentale, questo è indubbio.
> Ma non basta aprire i dati pubblici, poi questi vanno integrati,
> letti, gestiti, interpretati, altrimenti restano masse indistinte
> perse nelle nebbie... E ancora non solo dati pubblici, governativi o
> statistici, ma quando parliamo di open data dobbiamo parlare di dati
> aperti DENTRO gli articoli posti in open access...
> L'Open data inteso come dati aperti dentro gli articoli open allora ha
> un senso, altrimenti sono solo parole vuote...
>
> Non so chi potrebbe essere un referente governativo...
> è il sistema che andrebbe riformulato...
> antonella
>
> Il 29 maggio 2012 11:09, Pierfranco Minsenti
> <pierfranco.minsenti a gmail.com> ha scritto:
> > L'Atto di indirizzo cita esplicitamente come obiettivo gli open data
> visti
> > come modalità per garantire la piena trasparenza dei dati pubblici.
> > Ora il termine open data da solo purtroppo non è la stessa cosa che la
> > disponibilità open access delle pubblicazioni frutto di ricerca.
> > Un conto è mettere a disposizione i dati. Altra cosa le publbicazioni in
> cui
> > c'è anche l'intermediazione dell'editore.
> > Dire che i dati pubblici devono essere trasparenti non comporta un vero
> > problema "politico", non comporta prese di posizone nei confronti degli
> > editori. E inevitabilmente appare quindi come una strada più "facile"
> perché
> > nessuno ci perde nulla.
> > Quindi sotto questo profilo non so quanto quel documento programmatico
> possa
> > veramente servire a sostenere le questioni dell'accesso open alle
> > pubblicazioni frutto di ricerca. In teoria non sembra essere distante, ma
> > nella pratica mi pare di sì.
> > Che ci sia una sora di slittamento dall'open access all'open adata lo si
> > vede anche nel più ampio contesot europeo con l'enfasi che viene data
> agli
> > open data. Mi chiedo se quello che a prima vista appare come un
> allargamento
> > del movimento "open" in realtà non sia anche altro: una riconversione
> delle
> > politiche pubbliche verso un terreno d'intervento che pare più agevole.
> >
> >
> > Pierfranco Minsenti
> >
> >
> > Il giorno 29 maggio 2012 10:52, maddalena morando
> > <maddalena.morando a polito.it> ha scritto:
> >
> >> Scusandomi per il predente invio errato rimando il messaggio.
> >>
> >> Al ministro Profumo è stata data la delega all'Innovazione. Su questo
> >> aspetto il ministero si è espresso nel documento programmatico, Atto di
> >> indirizzo concernente le priorità del MIUR per il 2012 (documento che è
> >> stato girato a questa lista il 21/5 da Valentina Comba).
> >> Il tema è contenuto nel punto 1 Innovazione tecnologica e ripreso nel
> >> punto 2 Ricerca. Nei due punti si fa esplicito riferimento alle azioni
> della
> >> Commissione Europea espresse nei documenti programmattici Digital
> agenda e
> >> Horizon 2020.
> >>
> >> Ciao  Maddalena
> >>
> >>
> >> Il 29/05/2012 10.28, Pierfranco Minsenti ha scritto:
> >>
> >> Domanda: ma in Italia esiste qualcosa di analogo all'ente americano: US
> >> Office of Science & Technology Policy ?
> >>
> >> Pierfranco Minsenti
> >>
> >> e' quello che mi piacerebbe sapere ma credo di no. Mi sembra di
> ricordare
> >> che fosse nato un ministero sull'innovazione non so che fine abbia
> fatto,
> >> non sono cosi' informata su questo punto, ma qui non servono ministeri
> >> servono uffici che lavorino sui temi dell'agenda digitale. L'OA e' solo
> uno
> >> di questi. :-)
> >> ciao
> >> Maria
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