[Oa-italia] alcune riflessioni dal meeting di Granada

maria.cassella a unito.it maria.cassella a unito.it
Mer 19 Maggio 2010 21:51:25 CEST


Cari colleghi,
come sapete si è svolto dal 12 al 14 maggio a Granada il
Seminario “Open Access to science information: policies
for the development of OA in Southern Europe” :
http://oaseminar.fecyt.es/Publico/Home/index.aspx

I componenti di sei delegazioni nazionali, ricercatori,
fisici, direttori di university press, bibliotecari,
coordinatori di consorzi di biblioteche, repository
manager, si sono riuniti in Spagna per discutere di Open
Access. Il seminario era organizzato dalla Fundación
Española para la Ciencia y la Tecnología (FECyT) in
collaborazione con il Southern European Libraries Link
(SELL), il coordinamento dei consorzi di biblioteche dei
paesi del bacino del Mediterraneo.

Scopo del seminario era quello di definire una roadmap
verso l’accesso aperto nei paesi del bacino Mediterraneo,
partendo da un esame dello stato dell’arte dell’OA nei sei
paesi del Sud Europa: Spagna, paese ospitante, Francia,
Italia, Turchia, Grecia e  Portogallo, sulla base dei
report prodotti da ciascun paese: 
http://oaseminar.fecyt.es/Publico/nationalReports/index.aspx
.

I membri delle sei delegazioni nazionali - quella italiana
era capeggiata da Stefano Bianco, ricercatore dell’INFN,
http://oaseminar.fecyt.es/Publico/nationalDelegations/index.aspx
, tutti esperti di OA e di editoria scientifica
elettronica, hanno discusso delle criticità dell’OA,
cercando di indicare le strategie per sostenere l’Accesso
aperto alla ricerca scientifica nei paesi del
Mediterraneo.

Tra i temi che sono emersi durante le due giornate di
lavoro: la necessità di percorrere le due strade parallele
verso l’Accesso aperto: autoarchiviazione e riviste ad
accesso aperto, la necessità di creare potenti
infrastrutture nazionali ed internazionali per sostenere
l’editoria elettronica, l’importanza di collegare lo
sviluppo degli archivi aperti con le anagrafi della
ricerca (CRIS), la necessità di mantenere elevati standard
di qualità per le riviste OA difendendo la peer review, di
definire standard per l’armonizzazione e l’aggregazione
dei metadati, di cercare il coinvolgimento attivo della
leadership universitaria e dei policy makers nelle
iniziative e nei progetti OA.

Di fatto, una criticità forte dell’OA nei paesi del
Mediterraneo è stata fino ad oggi la mancanza di
finanziamenti adeguati che ne garantisse anche la
sostenibilità a lungo termine. In Italia in particolare le
diverse iniziative OA fino ad oggi si sono rette tutte su
una base volontaria. Il problema è certamente di tipo
culturale e non è quindi da metter in relazione con
l’attuale crisi economica. La crisi diventa invece
un’opportunità per favorire il passaggio al digitale di
quell’editoria scientifica che ancora resta ancorata al
cartaceo e per razionalizzare i costi, aprendo così nuove
prospettive alla disseminazione ad accesso aperto della
ricerca.

Il seminario si è concluso con la prospettiva di
pubblicare una dichiarazione congiunta dei sei paesi del
bacino del Mediterraneo per sostenere a livello politico
internazionale l’OA come una priorità per la ricerca
scientifica.

Il report italiano, aggiornato a Dicembre 2009, è
disponibile anche su E-Lis:
http://eprints.rclis.org/18365/



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