[Oa-italia] IFLA Open Access Section?

Maria Cassella maria.cassella a unito.it
Gio 26 Ago 2010 15:17:48 CEST


Giulio Blasi ha scritto:
>
> Il giorno 26 agosto 2010 10:48, Mauro Guerrini 
> <guerrini.mauro a fastwebnet.it <mailto:guerrini.mauro a fastwebnet.it>> 
> ha scritto:
>
>     Mi ha suggerito di proporre la costituzione di una sezione IFLA
>     dedicata all'open accesa. Credo che la tematica possa essere
>     affrontata all'interno della Sessione Biblioteche universitarie e
>     di ricerca...
>
>
> Mi permetto di suggerire che è tempo di cominciare a studiare e 
> sostenere le tematiche OA anche fuori dall'ambito accademico. 
>
> Le biblioteche di pubblica lettura possono avvantaggiarsi enormemente 
> della costruzione di collezioni (repository o aggregatori) OA. Per 
> fare l'esempio che conosco meglio, il progetto MediaLibraryOnLine ha 
> un catalogo di circa 50.000 oggetti digitali (nelle tipologie 
> multimediali più diverse)  al 50% nel pubblico dominio o cmq con 
> licenze di accesso aperto.
>
>
> ------------------------------------------------------------------------
>
> _______________________________________________
>   
Quanto al primo punto e cioé che l'OA debba uscire dalle anguste mura 
accademiche sono d'accordo con Giulio Blasi e a tal proposito vi segnalo 
una succulenta notizia che viene dal mondo scientifico: l'American 
Physical Society (APS) ha annunciato a luglio 2010 che offrirà OA nelle 
biblioteche di pubblica lettura negli Stati Uniti tutte le sue riviste a 
partire dal primo numero 
http://publish.aps.org/public-access-announcement . In futuro anche 
biblioteche di pubblica lettura di altri paesi potranno usufruire OA dei 
contenuti APS.
Quanto al fatto che tutto ciò che sia accessibile liberamente in rete, 
ad esempio, attraverso Google Book Search sia OA secondo me bisogna 
operare un distinguo perche' è OA solo ciò che è accessibile mentre è 
ancora tutelato da copyright. Un'edizione dell'Ottocento di "The rape of 
the lock" di Pope non è OA. Un'edizione critica del 2010 della stessa 
opera liberamente accessibile in rete è OA. Poi i confini concettuali 
sono fatti per essere allargati, per carità, e se ne può discutere su 
questa lista.
saluti
mc




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