[Oa-italia] IFLA journal e CCQ

Mauro Guerrini guerrini.mauro a fastwebnet.it
Dom 15 Nov 2009 20:49:21 CET


Sono apparsi due contributi importanti sugli IR:

1) ultimo fascicolo di IFLA journal, vol. 35, no. 3 (Oct. 2009), p. 
243-257: MOHAMMAD HANIEF BHAT, Open access repositories in computer 
science and information tecnology; an evaluation;

2) ultimo fascicolo di Cataloging & classification quarterly (CCQ), vol. 
47, issue 8 (2009), rubrica Letters to the editors, p. 760-764.
Il prof. Richard P. Smiraglia e la prof.ssa Arlene G. Taylor commentano 
il numero doppio nos 3-4, 2009 (dedicato interamente agli IR), in 
particolare il contributo di Dorothea Salo a proposito dell'authority 
control dei metadati per gli institutional repositories. Il sommario 
degli articoli è consultabile all'indirizzo 
<http://www.informaworld.com/smpp/title~db=all~content=g915237173>.
Smiraglia e Taylor (che molti bibliotecari italiani conoscono per essere 
stata invitata al convegno internazionale sull'authority control, 
Firenze, 2003; abbiamo curato -- insieme a Barbara Tillett e a Martha 
Boca -- l'edizione americana degli atti) trattano, seppure brevemente, 
un tema centrale e poco considerato finora negli IR.
Credo anch'io, e non da adesso, che i metadati editoriali, nominali e 
semantici degli IR ricadano nella sfera dell'AC. I nomi degli autori, 
come i descrittori per soggetto e gli elementi editoriali, devono essere 
controllati, altrimenti il rischio è creare un IR caotico, incoerente, 
ovvero difficilmente consultabile, se i contributi depositati sono 
numerosi. E' vero che circa il 70% degli autori ha pubblicato solo un 
libro e solo una volta (e quindi non pongono grandi problemi di AC), ma 
è anche vero che gli autori che depositano contributi negli IR sono 
ricercatori che in genere pubblicano molto e talora in più lingue, con 
varianti nella formulazione del nome. Come è vero che spesso gli 
articoli su rivista trattano tematiche analitiche e pertanto richiedano 
descrittori puntuali, specifici.
Non credo inoltre sia casuale che una rivista come CCQ, la più 
prestigiosa al mondo nel settore della catalogazione, dedichi così tanto 
spazio agli IR. L'indicizzazione dei contributi scientifici depositati 
degli IR si colloca infatti nel medesimo alveo dell'indicizzazione dei 
contributi descritti nell'OPAC ed entrambi riguardano la gestione della 
biblioteca digitale. Il controllo formale dei nomi e dei soggetti si 
configura pertanto come elemento di qualità degli IR così come 
dell'OPAC; ciò chiama in causa la professionalità della persona 
(bibliotecario generico? catalogatore? addetto all'Ufficio valutazione?) 
che dovrebbe seguire le fasi del deposito: egli non dovrebbe, secondo 
me, limitarsi a un controllo "meccanico" o "asettico" dei dati formulati 
dal depositante, bensì dovrebbe controllare la qualità dei metadati e 
intervenire (magari interpellando il depositante) qualora essi non 
rispondessero ai criteri stabiliti dal linguaggio documentario scelto 
dall'istituto. Gli IR sono parte della biblioteca digitale di un 
istituto e la biblioteca è gestita professionalmente; l'autoarchivazione 
non sempre è sinonimo di qualità, e gli elementi arbitrari possono 
essere molti; è vero, com'è stato stato detto numerose volte, che gli 
scopi di un IR e di un OPAC sono diversi e che non coincidono; ma non 
coincidono veramente? A mio parere il raggiungimento della qualità è uno 
scopo per entrambi; e la qualità richiede competenza, tempo, 
investimento, ovviamente.
Il fascicolo 8 di CCQ comprende anche un saggio sui nuovi principi di 
catalogazione (ICP), presentati nella versione a stampa edita da SAUR al 
Congresso IFLA di Milano; essi si riferiscono agli OPAC ma anche a tutte 
le liste bibliografiche, comprese quelle degli IR; una delle novita 
degli ICP (seppure a mio parere non convincano in vari punti) è proprio 
lo spazio rivolto al controllo di qualità (authority control) dei 
metadati abbinati a un contributo. Anche di quelli depositati negli IR :-) .

Un caro saluto a tutti, Mauro




-- 
Prof. Mauro Guerrini
Università di Firenze
Dipartimento Medioevo e Rinascimento
Piazza Brunelleschi 4
50121 Firenze - Italia
 
Indirizzo privato
Via Lorenzo Bartolini 44
50053 Empoli (Firenze) - Italia
 
guerrini.mauro a fastwebnet.it
mauro.guerrini a unifi.it
presidenza a aib.it
http://www.meri.unifi.it/CMpro-v-p-111.html




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