[Oa-italia] Fondi italiani su OA
Paola Galimberti
paola.galimberti a unimi.it
Gio 17 Dic 2009 11:22:32 CET
Sono d'accordo con quanto dici. Questo (politiche e fondi destinati dai diversi atenei all'OA green e gold) è l'argomento del questionario che abbiamo preparato come gruppo OA CRUI e che speriamo di poter distribuire quanto prima a tutti gli atenei.
Temo che non avremo grandi risultati, ma per lo meno il questionario servirà a fare in modo che le amministrazioni si pongano il problema.
In generale credo che qui siamo un passo indietro rispetto alla questione che poni. Prima di destinare fondi ad iniziative ad accesso aperto ci dovrebbe essere almeno la consapevolezza di cosa è l'accesso aperto e del perché sarebbe opportuno imboccare la strada dell'accesso aperto. Consapevolezza che, mi pare, per ora tranne rare eccezioni hanno quasi solo i bibliotecari.
Saluti
PG
----- Original Message -----
From: Giulio Blasi
To: oa-italia a openarchives.it
Sent: Thursday, December 17, 2009 10:44 AM
Subject: [Oa-italia] Fondi italiani su OA
Ciao a tutti,
vi chiedo se esista un qualche tipo di monitoraggio sul funding di iniziative OA in Italia (a livello statale, regionale, universitario ed eventualmente privato). Nelle varie newsletter sull'OA compaiono spesso indicazioni economiche sul livello di finanziamento in molte realtà americane mentre sull'italia non circola alcuna informazione.
In questo gruppo di discussione (salvo le poche e naturalmente ultra-encomiabili eccezioni) assistiamo sostanzialmente a una vetrina di iniziative che accadono e vengono finanziate fuori dall'Italia: questa vetrina è utile anzi utilissima ma frustrante oltre ogni limite. Credo che un monitoraggio economico della faccenda anche nel nostro paese sarebbe molto utile e potrebbe contribuire a far uscire l'advocacy italiana dell'OA dai fumi di un'esterofilia un po' senza senso e spingere i responsabili istituzionali a tutti i livelli a ottenere fondi veri ("soldi veri" direbbe la Marcegaglia, non partite di giro) per realizzare le iniziative. Non c'è modo di ottenere risultati di livello comparabile alle grande iniziative negli USA senza fondi consistenti. Mi pare che la nostra partecipazione al G8 dimostri contabilmente che ce lo possiamo permettere ma che non lo vogliamo fare realmente.
Credo che leggere in un report ben compilato e aggiornato periodicamente che i fondi destinati da una singola università all'OA assommano a poche decine di migliaia di euro l'anno possa dare meglio di qualunque altra cosa il senso di inattività che c'è in questo paese e l'indicazione su cosa c'è da fare operativamente (sviluppare progetti interessanti e farli finanziare, magari a discapito di qualcos'altro, facendo lobbying verso i decisori istituzionali a tutti i livelli...).
Un saluto
Giulio Blasi
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