[Oa-italia] Fwd: [Aida-lampi] Lettera aperta al ministro Renato Brunetta dall'Associazione per il Software Libero

Maria Cassella maria.cassella a unito.it
Ven 11 Dic 2009 12:23:25 CET


>> Subject: [Aida-lampi] Lettera aperta al ministro Renato Brunetta 
>> dall'Associazione per il Software Libero
>>
>> Buongiorno.
>>
>> AIDA informa di aver aderito alla lettera aperta che l'Associazione
>> per il Software Libero ha inviato lo scorso 4 dicembre al ministro
>> Renato Brunetta in merito all'avvenuta sottoscrizione, insieme con il
>> ministro Mariastella Gelmini, del Protocollo di Intesa con Microsoft
>> srl per la realizzazione di azioni a supporto dell'innovazione
>> digitale nelle scuole.
>>
>> La lettera rivendica e sostiene il ruolo didatticamente, civilmente ed
>> economicamente superiore di una diffusione capillare nelle Scuole di
>> prodotti Open Source, piuttosto che di soluzioni proprietarie.
>>
>> AIDA invita i colleghi a sostenere l'iniziativa dell'Associazione per
>> il Software Libero, firmando e diffondendo la suddetta lettera aperta
>> http://www.softwarelibero.it/brunetta.
>>
>> Con i più cortesi saluti,
>> i.
>>
>> -- 
Sostengo la diffusione della lettera, ovviamente. In Italia esiste una 
legislazione che in teoria è favorevole all'adozione del sw Open Source.

Copio e incollo dalla voce Open Source di Wikipedia 
http://it.wikipedia.org/wiki/Open_source. Ogni commento è superfluo.
saluti
mc

"La prima ricaduta legislativa, esito diretto dell'indagine conoscitiva 
sui programmi informatici a codice sorgente aperto, è la cosiddetta 
“Direttiva Stanca”: il 19 dicembre 2003 l’allora Ministro per 
l'Innovazione e le Tecnologie, On. Stanca </wiki/Lucio_Stanca>, adottava 
la direttiva “Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da 
parte delle pubbliche amministrazioni” il cui contenuto sostanziale 
veniva successivamente trasfuso nel D. Lgs. 82/05 (Codice 
dell'amministrazione digitale) con l’intenzione di comportare vantaggi 
nella scelta dei programmi più efficienti e convenienti, ma anche 
risparmi derivanti dalla condivisione conseguente al riuso all'interno 
delle amministrazioni pubbliche.

I principali contenuti della "Direttiva Stanca” sono i seguenti (in 
particolare derivanti dagli articoli 3, 4 e 7):

    * analisi comparativa delle soluzioni. La direttiva dispone che le
      Pubbliche Amministrazioni acquisiscano programmi informatici sulla
      base di una valutazione comparativa tecnica ed economica tra le
      diverse soluzioni disponibili sul mercato, tenendo conto della
      rispondenza alle proprie esigenze.
    * Criteri tecnici di comparazione. Le Pubbliche Amministrazioni
      nell'acquisto dei programmi informatici devono privilegiare le
      soluzioni che assicurino l'interoperabilità e la cooperazione
      applicativa tra i diversi sistemi informatici della Pubblica
      Amministrazione, salvo che ricorrano peculiari ed eccezionali
      esigenze di sicurezza e di segreto.
    * Rendere i sistemi informatici non dipendenti da un unico fornitore
      o da un'unica tecnologia proprietaria.
    * Garantire la disponibilità del codice sorgente per l'ispezione e
      la tracciabilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
    * Esportare dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di
      tipo aperto.

Oltre alla Direttiva menzionata, altri sono gli interventi legislativi 
che considerano l’Open Source come meritevole di attenzione economica e 
tecnica come, ad esempio, il già citato Decreto Legislativo 7 marzo 
2005, n. 82, art. 68, comma 1, lettera d) “Codice dell’amministrazione 
digitale” e le successive integrazioni e modificazioni (Decreto 
Legislativo 4 aprile 2006, n. 159 “Disposizioni integrative e correttive 
al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante codice 
dell’amministrazione digitale”) e, recentemente, la Legge 27 dicembre 
2006, n.296 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e 
pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007). Quest’ultima istituiva 
un Fondo di 10 milioni di Euro (comma 892) al fine di sostenere la 
realizzazione di progetti per la società dell'informazione, la cui 
destinazione prioritaria era rivolta a progetti che "utilizzano o 
sviluppano applicazioni software a codice aperto".

Recentemente vi è stata la riproposizione della Commissione Open Source 
2007, sempre presieduta dal Prof. Angelo Raffaele Meo, presso il 
Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione 
</wiki/Ministero_per_le_Riforme_e_le_Innovazioni_nella_Pubblica_Amministrazione> 
è stata istituita la Commissione Nazionale per il software Open Source 
nella PA 
</w/index.php?title=Commissione_Nazionale_per_il_software_Open_Source_nella_PA&action=edit&redlink=1>. 
Il decreto ministeriale </wiki/Decreto_ministeriale> istitutivo della 
Commissione (16 maggio 2007), a firma del Ministro Nicolais 
</wiki/Luigi_Nicolais>, ha definito tre obiettivi prioritari:

    * un'analisi dello scenario europeo ed italiano del settore;
    * la definizione di linee guida operative per supportare le
      Amministrazioni negli approvvigionamenti di software open source;
    * un'analisi dell'approccio open source per favorire cooperazione
      applicativa, interoperabilità e riuso.

I lavori della Commissione, presieduta dal prof. Meo, si sono svolti 
essenzialmente in modalità on line supportati dall'Osservatorio OSS del 
CNIPA </wiki/CNIPA>. Si sono svolte anche attività di audizione, in 
particolare la Commissione ha supportato l'organizzazione del Convegno 
Open Source Open Ideas for Public Administration - OSPA 2008^[4] 
<#cite_note-3> primo e unico momento in Italia di incontro e confronto 
tra PA, imprese ed università. Nell'aprile 2008 la Commissione ha 
prodotto una prima bozza di Relazione^"





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