[Oa-italia] Open Mind e Open Archives

alfcosco a unina.it alfcosco a unina.it
Mer 7 Maggio 2008 19:44:27 CEST


Salve a tutti,
8,9 e 10 maggio si terrà a Villa Bruno di San Giorgio a Cremano la
Manifestazione OpenMind2008 (per maggiori info:
http://www.openmind05.it/ anche se il programma on line contiene degli
errori).
Io ho risposto al call for paper e sono stato accettato, parlerò
Venerdì 9 nella mattinata intorno alle 11.

L'argomento del mio Talk sarà:
Open Access & Open Archives. "Knowledge is": something to sell or
something to share?

(il titolo è in inglese ma l'intervento è in italiano)

L'abstract dell'intervento è:
Nel 1980 Tim Berners Lee, allora contrattista al CERN: "proposed a
project based on the concept of hypertext, to facilitate sharing and
updating information among researchers"; un'idea che dopo un decennio
sarebbe divenuta HTML. Fu l'inizio, in un dibattito che dura da oltre
un ventennio, la comunicazione scientifica ha trovato forme sempre più
raffinate per la disseminazione dei risultati, con percorsi paralleli
nella costruzione di software ed hardware dedicati. Infatti, nel 1991,
Paul Ginsparg diede vita al progetto ArXiv (si pronuncia 'archive'),
un archivio ad accesso libero dedicato principalmente alla fisica ma
aperto successivamente ad altre discipline. Quindi, nel 1999 si svolse
il "Santa Fe OAI (Open Archives/Access Initiaitve) meeting",
l'obiettivo dell'incontro era trovare un'intesa per la comunicazione e
la diffusione della ricerca scientifica tendendo come punti fermi i
concetti di base del free software e dell'open source. Fu in quella
occasione che ebbe formalmente vita il movimento dell'OPEN ACCESS e la
sua proposta di libera disseminazione e condivisione della conoscenza,
specialmente quella prodotta con soldi pubblici.
Grazie ai software (free) per archivi ad accesso aperto (che
disseminano i dati tramite un protocollo XML denominato OAI-PMH), oggi
numerosi gruppi di lavoro ed istituzioni stanno autoarchiviando ed
autopubblicando on-line i prodotti della propria ricerca, questo ha
scatenato le reazioni dell'editoria scientifica che, di fronte al
rischio di perdere notevoli fette di mercato, sta cercando di
screditare le potenzialità dell'Open Access e coinvolge numerosi
studiosi in una vera e propria campagna acquisti.

mi scuso per i magri tempi di preavviso, ma anche io lo ho saputo solo lunedì,
saluti
Alfredo




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