[Oa-italia] Inoltra: [Fwd: Convegno Editoria Elettronica]

Susanna Mornati mornati a cilea.it
Mer 23 Maggio 2007 10:46:26 CEST


At 08.12 23/05/2007, valentina comba wrote:
>a questo convegno, a parte la partecipazione di alcuni oratori chiaramente
>appartenenti al movimento OA, non si parla di OA 
>(a meno che ne parli Cantore).

ciao Valentina e tutt*,
spero proprio che il direttore del CILEA ne parli ;-)

Del resto nelle raccomandazioni CRUI che vengono 
presentate c'e' un capitolo intero su cinque 
dedicato all'open access, quindi mi aspetto che 
ne parli anche Cotoneschi. Inoltre il rettore di 
Padova Milanesi ha promosso il convegno di 
Messina, a settembre ospita il Berlin 5, ha 
raccolto le firme della Berlin Declaration, ha 
aperto il gruppo di lavoro CRUI sull'open access, 
spero proprio che ne parli anche lui !!! Per non 
parlare di Maria Chiara Pievatolo, Francesca Valentini, ecc.
Quanto agli altri, io penso che se ad un convegno 
si invitano sempre i soliti, e tutti dalla stessa 
parte, non ci sara' mai l'opportunita' di 
confrontarsi con i contrari e gli ignari. Invece 
credo proprio che avere personalita' del mondo 
della valutazione della ricerca a fianco di 
sostenitori dell'open access sia un modo per fare 
una breccia. Se li invitassero ad un convegno 
sull'open access probabilmente non ci andrebbero.

>Questo è molto grave a mio avviso per due motivi:
>- le pubblicazioni (libri e riviste) peer 
>reviewed ad accesso aperto pubblicati dalle 
>università sono sempre di più, ed hanno un grande impatto
>- non vorrei che si alimentasse il teorema 
>dell'editoria italiana commerciale che solo le 
>loro pubblicazioni possono essere valutate per 
>nel sistema italiano per la ricerca e quelle OA 
>(ancorchè serissime e peer reviewed) NO.

Io temo che al momento in Italia siamo ancora 
addirittura a monte della questione OA/non-OA 
(sembra impossibile): le pubblicazioni _CARTACEE_ 
sono valutate e quelle solo elettroniche no. 
Questo paradossalmente anche se le cartacee sono 
open access (ad esempio distribuite gratuitamente 
dagli autori che se le stampano di tasca propria) 
e quelle elettroniche a pagamento (anche 
serissime e peer-reviewed). Fino a quando i 
concorsi li vinceranno quelli che si pagano 
pubblicazioni mai viste in libreria solo per 
avere punteggio nei titoli, tutto sommato l'open 
access puo' interessare poco. Ricordiamoci sempre 
che la mission e' l'open access alla conoscenza, non alla spazzatura !!!!

Grazie Valentina per la vigilanza sempre attiva e 
per aver stimolato una riflessione.
Un caro saluto,
Susanna


Susanna Mornati, CILEA
Project Leader AEPIC, www.aepic.it
+39 348 7090 226, mailto:mornati a cilea.it

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